Kitabı oku: «Il Possesso Di Un Guardiano», sayfa 2
Toya a volte si comportava come se stentasse a sopportarla, ma in realtà Kyoko era convinta che lui fosse segretamente innamorato di lei. Cercava solo di nasconderlo a se stesso a causa di quell’enorme peso che si portava addosso ...e da cui lei avrebbe desiderato sollevarlo. Forse, in tal modo lui sarebbe stato capace di guardare in faccia i suoi sentimenti…e anche di migliorare quel brutto carattere che aveva.
Sorrise dolcemente al pensiero di lui. Toya stava rapidamente diventando il suo migliore amico, e forse qualcosa di più. Kyoko arrossì leggermente: lui le aveva salvato la vita tantissime volte, dal giorno in cui aveva tentato di ucciderla!
Ora tra i due c’era un legame fortissimo, che assomigliava molto a un amore profondo, anche se si beccavano spesso... Era come se il cristallo conoscesse i sentimenti che nutrivano l’uno per l’altra, e avesse scelto appositamente lui per seguirla anche quando fosse tornata nella sua dimensione…cosa che gli altri guardiani non avrebbero mai potuto fare. Ciò aveva ingenerato tra i fratelli alcune discussioni piuttosto animate, e Kyoko era convinta che lo facessero solo per farla sorridere.
Anche gli altri tre fratelli Shinbe, Kamui e Kotaro avevano trovato posto nel suo cuore. Kyoko sorrise, al loro pensiero. Ed ora eccola lì, tutta sola, nel cuore della notte, in una terra dove i demoni vagavano liberamente. A volte si chiedeva se non avesse bisogno di farsi curare la testa.
“Forse, dovrebbero rinchiudermi in una cella con le pareti imbottite, da qualche parte nel mondo!” pensò divertita. Non volendo ancora disturbare i guardiani, Kyoko si afferrò a una pianta di vite e la usò per aiutarsi a sedere su una delle rocce bianche circostanti.
Solo perché lei non riusciva a dormire non significava che i guardiani dovesse interrompere il loro sonno. Era troppo tardi per rimettersi a dormire e troppo presto per dire ai guardiani di raggiungerla. Alzò lo sguardo verso il cielo notturno, e rimase seduta lì, a godersi la vista dei fulmini che sembravano ancora molto lontani.
Le dita di Kyoko andarono a fermarsi sul minuscolo sacchetto che portava al collo, dove lei aveva riposto alcuni frammenti del talismano che era riuscita a raccogliere. Non si accorse che, toccandolo, una morbida luce blu fluorescente si irradiò da esso, e che la fresca brezza che soffiava intorno iniziò rapidamente a cambiare direzione.
*****
Non lontano da lei, Kyou sollevò il capo, quando un profumo perverso, portato dal vento della tempesta in avvicinamento, arrivò alle sue narici. Hyakuhei era vicino. Strinse gli occhi dorati mentre la brezza si spostava, e che adesso sembrava provenire dalla radura del Cuore del Tempo. E quest’altro profumo… Strinse i denti: la sacerdotessa e il potere del Cuore di Cristallo Protettore!
Le sue mani si strinsero involontariamente a pugno, e sul suo viso apparve un’espressione di rabbia. Ringhiò, scuotendo il silenzio della foresta che lo circondava: era sola e indifesa! Che ci faceva, davanti al Santuario a quell’ora della notte? Perché gli altri guardiani non erano con lei? Kyou respirò profondamente l’odore della sacerdotessa-bambina che si trovava nella dimensione lontana insieme ai suoi fratelli.
Nella sua mente, potè vedere l’immagine della ragazza: capelli ramati, meravigliosi occhi color smeraldo… era come se la stessa statua avesse preso vita e colore. Non sarebbe mai dovuta giungere lì! Né lei né il Cuore di Cristallo Protettore! Non appartenevano a quella dimensione.
Se avesse potuto, l'avrebbe ricacciata indietro attraverso il portale e avrebbe distrutto la statua… ma se lo avesse fatto avrebbe fatalmente indebolito la barriera che suo padre Tadamichi aveva costruito a protezione di quel mondo. Nonostante bramasse dalla voglia di farlo, Kyou si sforzò di trattenersi.
Il suo pericolosissimo zio continuava ad accumulare potere per colpa di quella stupida ragazza: ma non capiva cosa stava provocando? Se era davvero una sacerdotessa, avrebbe dovuto sapere che doveva starsene ben lontana da quel mondo di demoni! Suo padre si era lasciato uccidere, pur di chiudere il portale del tempo, e invece quella stupida ragazzina umana aveva annullato il suo sacrificio, rendendolo completamente inutile.
Tadamichi aveva cercato di proteggere gli umani ... tutti quanti. Ma perché? Perché proteggere una razza così stupida da riaprire il portale che divideva i loro due mondi? Cosa aveva spinto suo padre a sacrificare la sua vita per loro?
Kyou aveva cercato di spaventarla e di rimandarla, urlante, nel suo mondo. Ma con sua grande sorpresa lei era tornata ... doveva essere l'unica donna che sembrava non temerlo per più di pochi secondi. Quando l'aveva incontrata per la prima volta, non molto tempo prima, lei era rimasta lì a fissarlo, con il mento sollevato in atto di sfida, puntando un dardo spirituale verso di lui come se lei, una semplice umana, potesse combatterlo ... e vincerlo.
Aveva giurato di proteggere il Cuore di Cristallo Protettore e il portale del tempo, ma mai una piccola ragazza umana. I suoi fratelli potevano piegarsi a una cosa del genere, ma lui no. Gli umani erano creature deboli e sciocche, e lo temevano. Perché lei era così diversa? Perché non aveva paura di lui? Perché se la trovava continuamente tra i piedi, quasi tornasse costantemente a provocarlo?
Kyou saltò dall'albero in cui era seduto e si drizzò in tutta la sua altezza. Poteva sentire il suo cuore battere all’impazzata e il sangue defluirgli nelle vene ... il suo sangue da guardiano che gli imponeva di andare da lei. Succedeva ogni volta che la sentiva vicina e ciò lo faceva infuriare ancora di più. Il suo istinto protettivo era mille volte più forte della sua volontà.
Era il coraggio indomito di quella ragazzina ad attrarlo, e negli ultimi tempi la sua immagine era costantemente viva nei suoi pensieri ... e nei suoi sogni. Era rimasto lontano dal gruppo solo per questo motivo. Come osava quella ragazza prendere possesso della sua mente? Le avrebbe insegnato a non ammaliarlo con la sua insolenza e umanità. Non era niente per lui tranne la sacerdotessa del cristallo ... non c’era nient’altro che la legasse a lei.
Il corpo di Kyou si irrigidì quando sentì il cambiamento nell'equilibrio tra il Bene e il Male, pericolosamente vicino all'ignara sacerdotessa. Il suo viso era tranquillo... come la calma prima della tempesta. I suoi capelli argentati ondeggiavano nella brezza , mentre i suoi sensi percepivano il pericolo che stava per abbattersi su di lei.
*****
Hyakuhei inclinò la testa all'indietro, lasciando che la tempesta che aveva generato si scatenasse intorno a lui. Il vento gli turbinava intorno, sollevando il lembo dei suoi vestiti e gettandogli sul suo bellissimo viso i capelli color mezzanotte. I suoi occhi color rubino si spalancarono, quando il vento gli portò alle narici un profumo che non veniva dalla pioggia o dal cielo.
Un'espressione di euforia gli si disegnò in faccia, e lui diede un potente colpo con le sue ali di ebano per guadagnare quota. Diresse lo sguardo verso la radura del Cuore del Tempo, mentre un sorriso malvagio gli apparve lentamente sulle sue labbra. Era qui ... la sacerdotessa che non faceva che tormentarlo.
"Ah, sacerdotessa, quindi sei sola e senza difese! - sussurrò al vento - Aspettami, mia amata, vengo a prenderti."
I demoni iniziarono a riversarsi a frotte dal corpo di Hyakuhei, per eseguire i suoi ordini. Una risata maniacale gli sfuggì dalle labbra morbide e lui sbarrò gli occhi, che splendettero alla luce della sua strana follia. Il cielo divenne nero di demoni, che correvano all’impazzata verso la statua della fanciulla…e della sua sosia umana, così fresca e pura all’interno dei meravigliosi giardini.
*****
I demoni di bassa nascita erano già stati attratti da lei e dal profumo che emanava. Erano solo insignificanti schiavi inviati da Hyakuhei per impedirle di fuggire, e Kyou poteva sentire la presenza di suo zio non lontano da loro. Hyakuhei aveva scoperto che lei era lì inerme e stava andando a prenderla. Ma lui non poteva permetterlo.
Kyou alzò lo sguardo, quando un'ombra attraversò la luce della luna annunciando il loro arrivo. I suoni della notte zittirono, quando sulla sua schiena apparvero due maestose ali nere, che sparsero sulla radura una miriade di piume dorate, proprio lì dove lui atterrò in silenzio. I suoi lunghi capelli argentei ondeggiarono al vento, mentre si preparava per l’imminente battaglia.
"Così sia." mormorò, in risposta ai suoi tormentati pensieri.
La sacerdotessa si era messa di nuovo in pericolo e questo non gli lasciava scelta. Decise che se i suoi fratelli non erano capaci di fare il proprio dovere, allora ci avrebbe pensato lui, e avrebbe portato la fanciulla con sé. Se questo era il loro concetto di protezione, allora era giusto che lo facesse. Ma prima ... avrebbe distrutto il male che continuava a perseguitarla.
Capitolo 2. “Impavida”
Ignara che la tempesta si stesse avvicinando, Kyoko sentì la brezza rinfrescare la sua pelle sudata e la accolse con un dolce sorriso. Chiudendo gli occhi color smeraldo, si godette la solitudine della notte prima di dirigersi da Sennin e unirsi ai guardiani che dormivano da lei.
La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.
Kyoko sorrise pensando a Suki e all'unico guardiano che non si era mai allontanato da lei ... Shinbe. Era uno dei cinque fratelli guardiani. Ma non era forte come loro e inoltre era innamorato di Suki. Segretamente attratta dai suoi capelli blu notte e gli occhi color ametista, Suki faceva di tutto per non cedere alle sue avances.
Sorrise dentro di sé, quando si trovò a chiedersi per quanto tempo Suki avrebbe potuto resistere. La sua amica era una ragazza testarda, ma Kyoko sapeva quanto potesse essere deciso un guardiano, una volta che aveva puntato la sua preda.
Kyoko e il guardiano più giovane, Kamui, spesso scoppiavano a ridere mentre Suki cercava di negarsi a Shinbe senza voler ammettere che, in fondo un fondo, lui le piaceva. Kamui aveva un grande senso dell'umorismo e Kyoko l’amava teneramente. Il colore dei suoi occhi mutava a seconda del suo umore, e la ragazza era convinta che nessun altro se ne fosse accorto, tranne lei.
Quando Kamui sorrideva sprizzava felicità, ed era difficile resistergli. Ma nel profondo della sua anima, Kyoko aveva percepito di lui qualcos’altro ... qualcosa che lui teneva celato... anche a se stesso. A volte negli occhi di Kamui si nascondevano segreti e conoscenze che lei non avrebbe mai potuto comprendere. Era un puro di cuore, eppure le sembrava che si portasse sulle spalle il peso dell'intero universo. Le faceva desiderare di proteggerlo, tanto quanto lui desiderava difenderla, anche se non era affatto una persona debole.
Cercando di scrollarsi il pensiero di Kamui dalla mente, Kyoko passò a Kotaro, il più vivace del gruppo e rivale dichiarato di Toya. Kotaro aveva rivendicato Kyoko per sé, e non faceva che dire agli altri che erano fidanzati. Ciò scatenava la gelosia di Toya, al di là se fosse vero o meno. Tutti sapevano che Kotaro scherzava, ma a Toya quel gioco non piaceva.
Con i capelli bruni costantemente arruffati e gli occhi blu ghiaccio, Kotaro era un vero spasso. Si rivolgeva sempre a lei come “la sua Kyoko” anche se lei gli diceva di smetterla. Era un principe di quelle terre e vi trascorreva la maggior parte del tempo, a difesa dai demoni che premevano dall’esterno. Bastava che lui facesse brillare quei suoi luminosi occhi blu, che Kyoko si sentiva sciogliere ed era pronta ad accontentarlo.
Lui sapeva quali fili tirare per averla sempre al suo fianco. A volte Kyoko si chiedeva se Kotaro, in un modo o nell’altro, non facesse lo stesso anche con tutti i guardiani. Il gruppo però lo vedeva molto raramente. I suoi pensieri tornarono all’immagine di Kyou.
"Kyou…" mormorò, e quasi rabbrividì a pronunciare quel nome. Lui continuava a non piacerle…qualsiasi cosa facesse. Spesso si comportava più come un nemico che come un fratello, con Toya. La parola ”rivalità” non riusciva a rendere a sufficienza lo strano rapporto che c’era tra loro. Dei cinque fratelli, Kyou era quello più strano, da tenere decisamente alla larga... Sembrava molto più pericoloso di quella terra infestata dai demoni.
Tornando alla realtà, Kyoko aprì i suoi occhi color smeraldo e scivolò giù dalla pietra…ma si fermò di colpo. Là, a meno di sei metri da lei, c'era Kyou. Sembrava un angelo, tranne per l'espressione malefica che leggeva nei suoi occhi dorati.
'Parlando del diavolo…” scherzò tra sé e sé.
L'oscurità che li circondava sembrava illuminare il corpo del guardiano ... conferendogli un aspetto quasi spettrale. Perfino il suo silenzio gridava. Sembrava che avesse un’idea fissa in mente e Kyoko ebbe la netta sensazione che, qualsiasi cosa fosse, non le sarebbe piaciuta.
Kyou vide l’umana impallidire per il terrore e assaporò il suo profumo inebriante. Almeno per una volta sembrava aver paura di lui. Avrebbe dovuto temere di più i demoni che lui aveva appena ucciso per proteggerla. La fissò intensamente, mentre cercava di ricordare ognuno dei mostri che aveva appena eliminato: se fossero arrivati a lei…
Kyou sentì i muscoli della mascella irrigidirsi, al solo pensiero di quello che le avrebbero fatto i demoni, se fossero riusciti a toccarla. Eppure lei se ne stava lì, placida e tranquilla in mezzo al pericolo…e lo temeva. Avrebbe urlato se, piuttosto che vedersi davanti lui, si fosse trovata Hyakuhei? IL suo coraggio assomigliava tanto all’incoscienza. Quando arrivò a formulare questi pensieri, il fatto che la ragazza fosse tanto coraggiosa acuì il suo desiderio per lei…un misto di rabbia e passione che provava da sempre per la giovane sacerdotessa.
Kyoko rimase completamente immobile. Non sapeva come comportarsi davanti a quel demone bello come un dio. Si sentiva paralizzata dalla paura e non osava emettere un suono, per il timore di aggravare la sua situazione. Temeva che lui fosse irato perché lei aveva riportato in quella dimensione il Cuore di Cristallo Protettore.
Un brivido di paura le scivolò giù per la schiena, si approfondì fino alla nuca e l’afferrò come una morsa, obbligandola a non muoversi. Fece prima un passo indietro, poi un altro, senza nemmeno accorgersene. Non riusciva a controllarsi, anche se suo nonno le aveva insegnato che indietreggiare davanti al nemico significava ammettere di avere paura di lui.
Le parole del nonno le tornarono alla mente: "Se mostri di avere paura, sei perduta.”
Cercando di combattere il terrore, Kyoko chiuse gli occhi per un secondo. Ma quando li riaprì, Kyou era sparito, e allora ebbe ancora più paura. Di nuovo, le parole del nonno le rimbombarono nella mente: "Non perdere mai di vista il nemico o non lo vedrai attaccare.”
"Kyou?" sussurrò il suo nome con terrore. Poi se lo sentì alle spalle che le respirava sul collo, e lo sentì inspirare a lungo e lentamente, come se stesse inalando il suo profumo.
Lentamente, con gli occhi sbarrati, in attesa del colpo che l’avrebbe uccisa, Kyoko girò la testa e si scontrò con la guancia morbida di Kyou. Ansimò e cercò di lanciarsi in avanti, ma fu bloccata dal braccio del guardiano che l’attirò a sé, e lei poté sentire la sua schiena poggiare contro il corpo caldo di lui.
Era così terrorizzata che il respiro le si bloccò in gola. Era la prima volta che provava un vero attacco di panico, e temette di andare in iperventilazione. Kyou era l’unica persona che temeva più di Hyakuhei, anche se nessuno poteva immaginarlo. Non era mai stata così vicina a lui ... e la cosa le piaceva immensamente.
Il suo profumo ora lo circondava, inebriandolo. Kyou poteva sentire il profumo incontaminato di Kyoko che si colorava di paura, e diventare più intenso e penetrante mentre la teneva imprigionata contro di sé. Alla fine ... potè percepire il terrore che provava la piccola umana, ma lei non gridò. Il suo primo errore era stato indietreggiare: era bastato quel piccolo segno di paura a riscaldare il suo sangue da guardiano, così come non gli succedeva da tempo.
I suoi occhi dorati si chiusero per un istante, mentre lui lasciava che le immagini di lei che urlava, per paura o per chissà cos’altro, gli balenassero davanti troppo velocemente per poterle distinguere. Ma non voleva ascoltare quel terribile suono…
O forse sì….Forse aveva bisogno di sentirla gridare, per liberarsi dall’incantesimo che lei gli aveva fatto. Ma che importava, alla fine? Nel profondo del suo cuore di guardiano, Kyou sapeva di desiderarla e lui non era tipo da negare la realtà delle cose. Un sorriso malefico gli si disegnò sul volto, mentre la sentiva divincolarsi tra le sue braccia. Le strinse leggermente il polso, e lei sussultò.
Kyou le strofinò il naso sul collo e inalò il suo respiro, mentre lei cercava convulsamente di liberarsi dalla sua presa.. "Mi stai eccitando…" ringhiò a bassa voce, e sfiorò le labbra contro la carne delicata del suo collo. Il suo sangue caldo lo incitò a farla sua.
Kyoko non poté reprimere i brividi di desiderio che il tocco delle sue labbra avevano scatenato in lei. Stava cercando di sedurla o alla fine l'avrebbe uccisa comunque? Smise di lottare e cercò di mostrarsi impavida, ma tremò alle parole che lui le aveva appena detto. Non voleva farlo infuriare, eppure era sicura che lui stesse solo cercando di spaventarla.
"Che ragazza intelligente…" mormorò Kyou tra sé: lei non aveva ancora cominciato ad urlare mentre la la teneva prigioniera…eppure la stretta si stava allentando, fino a trasformarsi in un caldo abbraccio. Kyoko si girò a guardarlo, mentre provava sempre meno paura di lui.
Kyou fissò il suo sguardo negli occhi color smeraldo di lei e ciò che vi lesse lo spaventò: lo stava guardando come si guarda un umano, non un guardiano! Quella ragazzina non aveva paura di lui e ciò lo fece tremendamente infuriare: in definitiva era stato il suo stupido coraggio a metterla in pericolo, quella sera!
Era anche per questo che Hyakuhei era volato da lei, con l’intenzione di trascinarla via con sé nel cuore della notte. Anche a quella enorme distanza ... poteva sentire il desiderio rapace del suo perfido zio. Grazie al suo sensibilissimo udito poteva quasi sentire la brezza lenire le piume delle sue ali nere. Lei doveva avere paura di quel mostro…e non solo.
La paura, il terrore puro ... avrebbe potuto insegnarglielo, però.
Sì, le avrebbe insegnato il terrore per la realtà che la circondava, e alla fine quella stupida avrebbe capito perché doveva evitare quel luogo. I guardiani, i suoi fratelli ... i suoi protettori ... non erano lì a salvarla, in quel momento. Le avrebbe insegnato in vari modi cos’era la paura. I suoi occhi dorati brillarono con malvagità alla luce della luna calante, quando pensò a cosa fare.
Kyou spinse il suo corpo contro quello della fanciulla fino quasi a schiacciarlo, poi allungò una mano lungo la coscia di lei e l’accarezzo con movimento languido e infine si fermò all’orlo della sua gonna. Si approfondì sotto il vestito e poté sentire il suo umido calore riscaldargli la mano.
Il corpo di lei si ritrasse a quel contatto e la ragazza provò a liberarsi dalla sua presa possente, ma lui la strinse ancora più forte. Le fece scivolare l'altra mano sul seno acerbo, intendendo solo farle capire cosa sarebbe successo se i demoni l’avessero trovata da sola e senza protezione, e finalmente avrebbe preso coscienza del pericolo che aveva corso.
Ma ancora una volta il suo istinto prese il sopravvento e annientò la sua volontà: qualcosa in lei lo chiamava, spingendolo a desiderare di prenderla. Kyou poteva sentire il calore che si irradiava da lei e il suo sangue nobile cominciò ad agitarsi, sfuggendo al suo controllo. Quel desiderio lo confuse a tal punto che all’improvviso non ebbe più voglia di lasciarla andare.
Non capì mai che cosa lo spinse a pronunciare quella parola, se avesse più paura per lei o per se stesso; ma a un tratto le sussurrò all’orecchio: “Scappa!” e allentò la presa.
Nella mente di Kyoko, la paura cedette il passo al panico quando le braccia di Kyou si aprirono per lasciarla andare. Se c’era una sola possibilità di salvarsi quello era il momento e lei non perdette tempo: obbedì al suo ordine e cominciò a correre. Dentro si sé non faceva che urlare il nome di Toya, ma non ebbe il coraggio di gridarlo. Quel suono le rimase bloccato sulle labbra e lei potè udirlo solo nella sua mente.
Se fosse riuscita ad arrivare al villaggio e a rifugiarsi tra le braccia di Toya, sarebbe stata salva da quel suo pericoloso fratello...Si augurò che tutto ciò fosse solo un altro dei suoi terribili incubi, anche se sapeva che ciò che stava vivendo non era affatto un sogno.
Quasi gridò, quando una goccia di pioggia la colpì con violenza, confermandole che aveva ragione ... non era un sogno, quello, e la tempesta l’aveva ormai raggiunta. Lanciò uno sguardo indietro e cadde rovinosamente a terra, inciampando in un vecchio pezzo di muro.
Aveva intravisto un lembo di camicia bianca svolazzare a un passo da lei, e pensò che si trattasse di Hyakuhei che l’aveva già trovata. Allora si alzò e si rimise a correre come una disperata verso il villaggio, sperando che almeno i guardiani potessero salvarla da quel mostro. Sapeva che Hyakuhei era stato un guardiano, e che per qualche ragione era diventato il principe dei demoni contro cui una volta combatteva…diventando a sua volta parte dei nemici.. Kyoko si chiese se a Kyou non fosse successa la stessa cosa, senza che nessuno se ne fosse accorto.
Vide la camicia bianca spostarsi alla sua destra e la paura si fece strada nella sua mente: quasi disperava di arrivare dai guardiani, ormai. Si sentiva battere il cuore nelle orecchie così forte che quasi impazzì. Gli dei si stavano divertendo con lei, e le avevano gettato addosso una tempesta di proporzioni gigantesche: in lontananza Kyoko potè sentire il fragore di un tuono e la pioggia martellante aumentare d’intensità.
Perché? Perché le aveva fatto questo? Perché non l'aveva semplicemente uccisa invece di torturarla? Sapeva di non avere alcuna possibilità di fuggire da lui. Era sempre più convinta che Kyou l’avesse fatta scappare solo per imprigionarla con più gusto, ma comunque continuò a correre per mettersi in salvo.
Kyou la guardò avvicinarsi al villaggio e decise di farle credere che non l’avrebbe inseguita. Sarebbe stato più eccitante raggiungerla quando ormai credeva di essere in salvo! Stava per mettersi a correre…quando un altro odore colpì il suo olfatto da guardiano: suo fratello, Toya! No! Non lo avrebbe permesso! Non erano riusciti a proteggerla e per questo lei sarebbe stata sua, qualunque cosa fosse successa dopo. Il suo sangue nobile lo pretendeva!
Kyoko percepì il cambiamento improvviso in lui. Sentì l'aura di Kyou piombarle addosso come una freccia e questa volta urlò, incapace di controllarsi. Il suo grido risuonò come quello di una campana a morto per tutta la foresta, quando una mano le tappò la bocca e un braccio le circondò la vita stringendola così forte da impedirle quasi di respirare, mentre Kyou la imprigionava sul suo petto. Poi i piedi di Kyoko si sollevarono a un paio di centimetri da terra.
*****
Toya alzò lo sguardo al cielo notturno che si oscurava mentre cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia. Quella sarebbe stata una terribile notte ... poteva sentirlo chiaramente nell’anima. I suoi occhi divennero del colore del fulmine che danzava nell'oscurità, mentre la tempesta si avvicinava pericolosamente.
Incapace di dormire senza la sua Kyoko accanto, Toya si era arrampicato su uno degli altissimi alberi alla periferia del villaggio per fare la guardia. Tutto quello che poteva fare era attendere l'alba per poi riabbracciarla nei giardini del Cuore del Tempo. Se avesse potuto fare a modo suo ... non le avrebbe mai permesso di ritornare a casa, innanzitutto.
Il suolo tremò per il rombo del tuono ma gli occhi di Toya si spalancarono ... il suo udito finissimo distinse un urlo terrorizzato nella tempesta. Quell'urlo gli aveva tolto il fiato. "Kyoko?" Che ci faceva lì a quell’ora di notte senza averlo avvisato?
I suoi occhi si trasformarono immediatamente in argento fuso, mentre il suo istinto protettivo di guardiano gli ordinò di agire. Non l'aveva mai sentita così spaventata, nemmeno durante la battaglia. Il cuore quasi gli balzò in gola, mentre le sue ali argentate presero vita, e lui volò via troppo velocemente perché l'occhio umano potesse vederlo.
"Kyoko!" urlò spaventato, nel cuore della tempesta.
*****
Shinbe era fuori della capanna di Suki, e anche lui non riusciva a dormire. I suoi incubi non glielo permettevano. Il suo sguardo ametista si fissò sulla foresta dove si trovava il portale del Cuore del Tempo. Qualcosa non andava, poteva sentirlo ... e la tremenda tempesta che ora infuriava nel bosco non c’entrava nulla...
"Kyou?" Cosa ci faceva Kyou così vicino? Per un lunghissimo istante Shinbe dimenticò di respirare e il cuore gli si bloccò nel petto, mentre aguzzava lo sguardo per guardare lontano. La sentiva ... Kyoko era tornata. I suoi capelli blu notte ondeggiarono, al vento di tempesta che gli portava il profumo della rabbia di suo fratello, e allora serrò i pugni: non era sola ... c’era Kyou con lei!
Afferrò il bastone che aveva appoggiato allo stipite della porta. Shinbe sapeva che non c’era bisogno di dare la sveglia ai suoi fratelli, poteva già sentirli in piedi dietro di lui. Due ali traslucide color ametista gli si allargarono dietro la schiena e si alzò immediatamente in volo. Kamui lo seguì a ruota, lasciando una scia di polvere multicolore al suo passaggio. Kaen afferrò Suki per la vita e insieme si alzarono in volo, per unirsi al gruppo.
*****
"No!" La voce di Kyou era dura come se la stesse rimproverando. Ma questa volta no. Non se lo sarebbe negato. Avrebbe voluto toccarla prima, durante il frastuono della battaglia, ma non l'aveva mai fatto. Qualcosa lo aveva avvertito che toccarla sarebbe stato pericoloso per entrambi, quindi si era trattenuto.
Ma questa volta avrebbe placato il suol sangue. La sua anima lo aveva tormentato già troppo a lungo. Era l'unico essere umano che lo avesse mai affrontato in battaglia o altrove e non avesse tremato di paura dinanzi a lui. Si strinse nelle braccia per placare il suo tormento.
Sapeva che i suoi fratelli adoravano quella ragazzina ... che Toya era innamorata di lei, della sacerdotessa. Lo faceva infuriare il fatto che suo fratello potesse starle vicino e lui no. Non riusciva ancora a capire perché Toya non l’avesse ancora presa, e invece l’avesse lasciata andare. Non si era reso conto che il nemico poteva strappargliela? Il solo pensiero che Toya la rivendicasse come sua gli fece salire il sangue al cervello per l’ira.
Kyou sapeva che Toya l'aveva sentita gridare aiuto. Poteva sentire il guardiano d'argento avvicinarsi a una velocità allarmante. Non solo le avrebbe insegnato a non vagare da sola la notte ... avrebbe anche impartito al suo ingenuo fratello una lezione che non avrebbe dimenticato.
Con la forza della mente, creò davanti a sé uno scudo protettivo che il fratello non avrebbe mai potuto scalfire. Posò lo sguardo sulla ragazza, che ora aveva gli occhi color smeraldo sbarrati per la paura. Kyou le tolse la mano dalla bocca solo per sostituirla con le sue labbra ... interrompendo il suo grido. Cercò freneticamente la sua bocca in un bacio affamato e impetuoso. Nel momento stesso in cui l’aveva baciata, capì che non avrebbe più potuto fare a meno di lei.
Kyoko prese subito a lottare contro di lui, senza fiato. Cosa stava facendo? Non era mai stata baciata prima e quello non era il bacio che aveva sempre sognato! Gridò contro le sue labbra… e lui la penetrò con la sua lingua.
Kyou cominciò a scavarle dentro tenendole stretto il viso tra le mani, le dita intrecciate nei suoi morbidi capelli ramati. Poi, con una mano scivolò di nuovo sotto la sua gonna, e accarezzò la sua pelle liscia spingendosi sempre più su, fino a toccare il lembo delle sue mutandine di cotone.
La guardò con lascivia, mentre i bellissimi occhi di lei si chiudevano, e la ragazza gemette al suo bacio. Kyou poteva quasi percepire la voglia della fanciulla che lui continuasse a toccarla per scatenarle dentro quelle sensazioni meravigliose che non aveva mai provato…insieme alla sua paura. Le avrebbe insegnato tanto, quella notte.
I suoi occhi dorati brillarono di una luce perversa e un'ondata di desiderio incandescente lo attraversò e gli penetrò i lombi, mentre si premeva contro la morbida rotondità dei suoi fianchi. Non voleva arrivare a tanto ... cosa stava facendo?
L’ira spingeva Toya ad una velocità folle e gli aguzzò la vista a tal punto che ben presto potè scorgere da lontano il debole bagliore blu nascosto nelle profondità della foresta. Atterrò velocemente, e quasi cadde a faccia in giù per l’impatto. Una barriera blu fluorescente circondava Kyou e la sua prigoniera, crepitando di energia pericolosa. Ciò che vide lo folgorò e ingigantì la sua rabbia.
"Kyou!" ruggì Toya. Spinse le mani verso il basso e due lucenti pugnali gli apparvero nel pugno. Afferrò saldamente quelle armi sacre e incrociò le lame scintillanti. Il potere all'interno dei pugnali gemelli pulsò di vita provocando un'onda d'urto intorno a lui ... spingendo violentemente i suoi capelli indietro e rivelando la rabbia che deformava il suo volto.
Si lanciò con forza contro la barriera cercando di infilzarvi i pugnali, ma fu spinto violentemente all’indietro da un’ondata di energia luminosa. Andò a sbattere contro il tronco di un enorme albero, e lì si fermò. Ringhiò, mentre scivolava lungo la ruvida corteccia.