Kitabı oku: «Vampiri Gemelli»
Table of Contents
Capitolo 1 “Cose pericolose” Capitolo 2 “Città infuocata” Capitolo 3 “Fame” Capitolo 4 “Brama di possesso” Capitolo 5 “Salvatore mortale” Capitolo 6 “Ferite seducenti” Capitolo 7 “Fiamme di amicizia” Capitolo 8 “Seduzione sui tetti” Capitolo 9 “Legami che incatenano” Capitolo 10 “Scellerata” Capitolo 11 “Visita inattesa” Capitolo 12 “Rapito” Capitolo 13 “Giochi corrotti” Capitolo 14 “Abbandonata” Capitolo 15 “Un mare di dolore” Capitolo 16 “E’ più buio prima dell’alba” Capitolo 17 “Devastata” Capitolo 18 “I Guardiani” Capitolo 19 “Il Risveglio”
Vampiri Gemelli
Serie Il Cuore di Cristallo Protettore Libro 6
Amy Blankenship, RK Melton
Traduzione Italiana di Patrizia Barrera
Copyright © 2010 Amy Blankenship
Edizione Inglese a cura di Amy Blankenship
Seconda Edizione Pubblicata da TekTime
Tutti I Diritti Riservati.
Capitolo 1 “Cose pericolose”
Tasuki fissò Kyoko che si alzava e si sporgeva sul tavolo per prendere il libro dall`aspetto medievale che aveva aperto di fronte a lui. I suoi occhi color ametista quasi brillarono, quando la camicia di Kyoko già abbastanza scollata si abbassò e le si afflosciò sulle spalle, prima che lei si raddrizzasse. Era sicuro che non avrebbe mai dimenticato la visione allettante della scollatura di Kyoko con quella punta di pizzo nero che si intravedeva. Sbatté le palpebre, poi le indicò il passaggio di cui le aveva parlato sulla pagina del libro. Sorrise dolcemente quando i loro sguardi si incrociarono per un attimo, ma aveva già dimenticato quello che aveva detto, quindi la lasciò leggere. Tasuki si agitò un po’ sulla sedia, cercando di controllare il suo imbarazzo, ma già solo quella sbirciatina innocente gli aveva fatto incendiare il sangue nelle vene, e tutto quel calore gli tendeva i jeans proprio lì. I suoi occhi color ametista si oscurarono sensualmente, mentre metteva da parte la foto per dopo. ”Sai Kyoko, un giorno ci sposeremo ... perché sappiamo entrambi che sono l`unico ragazzo abbastanza pazzo da considerare questo di oggi un appuntamento romantico.” La sua intenzione era di scherzarci sopra, ma la voce roca rivelava i suoi veri sentimenti.
Kyoko gli lanciò un’occhiata coi suoi occhi color smeraldo. Probabilmente aveva ragione ... anche se lei non lo voleva ammettere, e la cosa le andava benissimo. La maggior parte delle volte passavano insieme la notte fuori... a uccidere vampiri o a fare da esca a quelli che non si palesavano.
Era da pochi mesi che lui faceva avances ... ma, per quel che poteva ricordare, era da sempre che i loro amici pensavano che fossero fidanzati o giù di lì. In realtà lui non si era mai dichiarato apertamente…e ora sembrava che i suoi ormoni stessero decidendo per lui.
Per poco non balzò dalla sedia, quando metà delle luci all'interno della biblioteca si spensero. Il primo pensiero che le passò per la mente fu che un demone maligno li avesse presi di sorpresa, poi sentì un brusio e si rese conto che, semplicemente, la biblioteca stava chiudendo. Avevano preventivato di andarsene già da un’ora, ma si sa che i topi da biblioteca fanno sempre tardi…
"Andiamo Kyoko, è meglio che usciamo, prima che ci chiudano dentro!” sussurrò Tasuki, prendendola per mano e conducendola alla svelta fuori dell’edificio, sperando di passare inosservati. Ma si sorprese a chiedersi se rimanere chiuso in biblioteca di notte in compagnia di Kyoko fosse davvero così terribile!
Una volta in parcheggio, Kyoko rallentò, attratta da una strana formazione di nuvole nel cielo, proprio intorno alla luna. Non era superstiziosa ma quella vista le ricordava le scene notturne dei film horror ... il tipo di film che le torceva le viscere.
Non aveva bisogno della magia di Hollywood per percepire l’eterna lotta tra il bene e il male. Forse era meglio che Tasuki tornasse subito a casa. Era uno che sapeva il fatto suo, ma il suo istinto non mentiva e se e diceva che era meglio che se ne andasse…allora bisognava dargli ascolto. Il problema era convincer Tasuki.
Quando raggiunsero la sua macchina, Kyoko lo fissò negli occhi, in cui brillava una strana luce: era l’unico, oltre a suo nonno, a conoscere il suo segreto di sacerdotessa. Si fidava di lui, abbastanza da permettergli di partecipare a molte delle sue caccie ai demoni. Era un ottimo combattente e non l’ aveva mai delusa o tradita. Anche oggi le aveva fatto compagnia, mentre lei cercava di informarsi in biblioteca sulle molteplici diversità dei demoni che infestavano il creato. Si mettevano in un angolo appartato e in genere nessuno li infastidiva…e spesso si divertivano molto, insieme.
"Entra. Ti accompagno a casa, Kyoko." disse Tasuki, aprendole la portiera della macchina. Erano così vicini che gli sarebbe bastato che si chinasse su di le per baciarla…ed era proprio quello che aveva intenzione di fare.
Cogliendolo di sorpresa, Kyoko si alzò e gli diede un veloce bacio sulle labbra. "No, non fa niente. Il nonno sarà qui a momenti e non voglio che ci veda da soli in macchina. Vai a casa ... ma telefonami appena arrivi, così so che stai bene.” Gli sorrise dolcemente, sperando che non protestasse. Sapeva quanto suo nonno era iperprotettivo!
Tasuki si guardò intorno sperando di non vedere il vecchio camion del nonno parcheggiato da qualche parte nell'ombra. Sospirò di gratitudine quando avvistò solo tre macchine. Il vecchio li aveva beccati insieme lo scorso fine settimana di ritorno da una caccia di mezzanotte al cimitero, e aveva minacciato di fare tiro a bersaglio…col suo sedere. Contrasse la mascella in una smorfia di stizza: se non avesse imparato a tenere a bada quel vecchio cane da guardia, non avrebbe mai combinato nulla con Kyoko!
Le lanciò un ultimo sguardo, col calore del suo bacio ancora sulle labbra , e annuì. "Va bene Kyoko ... ma se a te non da fastidio…aspetterò che arrivi il nonno, prima di andarmene.” Le fece un sorrisetto malizioso: "Non immagini nemmeno quanti mostri inquietanti sono in agguato nell'oscurità, pronti ad attaccare!” Cercò di saltarle addosso per scherzo, come se fosse un fantasma uscito dall’ombra, e lei schizzò fuori dalla macchina ridendo.
"Non ti preoccupare Tasuki, vai a casa, non mi succederà niente!” esclamò Kyoko tutta eccitata. Lui non potè fare a meno di desiderarla, con quell’aria selvaggia e infantile negli occhi, mentre faceva finta di essere una tenera pecorella indifesa…Com’era possibile resistere ai suoi ardenti occhi ametista? Da poco aveva iniziato a farsi crescere i capelli, che erano diventati ondulati, bruni coi riflessi blu, e l'orecchino a croce che le pendeva da un orecchio la faceva apparire più una cattiva ragazza che una timida studentessa universitaria. Stava diventando sempre più difficile resisterle.
Tasuki scosse la testa e uscì dalla machina per avvicinarsi a lei. "E dare a qualcun altro la possibilità di mangiarti? - sussurrò, con voce strozzata - Proprio non mi va!”
"Perché, vorresti mangiarmi tu?” scherzò Kyoko, sentendo i muscoli del ventre e dell’inguine contrarsi per l’eccitazione.
"In realtà sì! - azzardò Tasuki con decisione - Mi piacerebbe mangiarti e mangiarti.”
Kyoko rise e scosse la testa, indicandogli con la testa la strada verso casa. “Dai, fai il buono Tasuki. Torna a casetta tua!” Giocare con lui al gatto col topo la eccitava sempre, ma quella sera le cose stavano prendendo una piega diversa.
"Mi piace quando mi dai degli ordini ma ... mormorò sensualmente Tasuki - sai bene che con me non funziona.”
"Dannazione!" rise Kyoko, pestando il piede a terra come una bambina per impedirgli di andare oltre - Ti ricordi cosa è successo, l’ultima volta che il nonno ci ha trovato insieme a tarda notte? Vuoi davvero che te lo tagli?” chiese, alludendo al suo pisello. A questo ricordo, Tasuki non potè fare a meno di lanciare un’occhiata a quel rigonfiamento sotto i calzoni…e rabbrividire.
Ringhiò: "Non mi piacerebbe ma ..." La guardò e sorrise. "Comincio a pensare che valga la pena rischiare."
Kyoko gridò quando Tasuki balzò in avanti di nuovo per ghermirla ... e questa volta si ritrovò schiacciata contro la portiera della macchina. Spalancò con eccitazione gli occhi color smeraldo e si afferrò per gioco alle maniche della sua giacca. Poteva sentire sotto le dita la magnificenza dei suoi muscoli sodi.
Tasuki guardò gli occhi di Kyoko pieni di passione, e abbassò lentamente la testa per posarle un lieve bacio sul collo. Sentì un brivido attraversargli la schiena e puntare dritto all’inguine ... dove avvertiva un delizioso dolore. Incapace di resistere alla tentazione, Tasuki le mordicchiò il collo e si premette contro di lei. Gemette debolmente, quando sentì le lunghe gambe di Kyoko e aprirsi leggermente, come a permettergli di insinuarsi. Rapidamente, fece scivolare una gamba tra le cosce roventi della ragazza.
"Cosa stai facendo?" sussurrò lei, incapace di fermarlo ... o meglio: senza alcuna intenzione di fermarlo.
Tasuki premette la coscia contro la sua vagina e la sollevò dolcemente da terra. Si sciolse di libidine, quando la sentì piagnucolare dolcemente. Allora le leccò lievemente il collo, facendo scivolare la lingua fino alla sua bocca.
“Ti voglio.” le sussurrò, imponendo una lieve violenza alle sue labbra per convincerle ad aprirsi. Poi la baciò con passione.
Kyoko chiuse gli occhi e si lasciò andare. Non era la prima volta che Tasuki le rubava un bacio…ma non era mai stato così appassionato come quella sera. Si ribellò debolmente alla sua violenza…ma poi lo lasciò fare.
Tasuki gemette, assaporando la dolcezza delle labbra di Kyoko. Le sue braccia scivolarono attorno alla sua piccola vita, e la sollevò leggermente, tenendola intrappolata tra lui e l'auto. Premette più forte la gamba contro il suo inguine e si dondolò contro di lei. Quando Kyoko ricambiò il bacio, l’eccitazione di Tasuki salì alle stelle.
Kyoko sentì una delle mani di Tasuki spostarsi dalla spalla alla nuca, e affondare tra i suoi capelli ramati. Era felice che suo nonno non fosse tra i piedi, perché voleva che quella cosa continuasse. Per la prima volta desiderò saltare sulla macchina di Tasuki e proporgli di portarla a casa sua per passare la notte insieme.
Stava quasi per dirglielo, quando lui fece scorrere lentamente la mano dal ginocchio fino alla sua coscia…e poi più su, avvicinandosi pericolosamente alla sua vagina.
Cosa avrebbe provato, svegliandosi nel letto accanto a Tasuki dopo una notte d’amore? Avrebbero riso e scherzato come facevano di solito? O lui le avrebbe preparato la colazione…prima di prenderla di nuovo? C'erano così tante domande che la stuzzicavano e a cui avrebbe voluto dare risposta…e questo era un altro dei motivi per cui stava per dirgli che sarebbe andata a casa con lui.
Proprio mentre si stava lasciando andare al piacere, uno strano brivido le gelò la schiena…costringendola a divincolarsi dalle braccia di Tasuki. Aveva dovuto farsi forza per uscire dalla prigione delle sue cosce e costringerlo a farsi da parte, ma aveva la pessima sensazione che qualcuno li stesse spiando. Ci volle così tanta determinazione da parte sua, che sentì il ventre contrarsi dolorosamente.
Per un attimo rimasero immobili a guardarsi in faccia, respirando affannosamente. Poi Kyoko chiuse gli occhi, chiedendosi se anche lui avvertisse quella violenta pulsazione alle cosce.
Per tre volte aprì la bocca per parlare, ma non trovò il coraggio. Alla fine con voce tremante disse:. "Vai a casa Tasuki, starò bene." Tasuki fece una faccia talmente triste che per un attimo Kyoko pensò di rimangiarsi tutto. Ma il suo senso di disciplina prevalse. “Non mi succederà niente, te l’assicuro!” aggiunse, con forza.
Tasuki strinse i denti, ma non gli andava di costringerla. Era un po’ deluso, ma comunque quella sera aveva fatto un grande passo avanti nella sua conquista. Così decise di interpretare quell’ennesimo palo come una piccola vittoria. "Va bene, ma la prossima volta sarò io a portarti a casa." Ovviamente intendeva …casa SUA e, nello specifico, nel SUO letto!
Kyoko si mise in bella vista sotto un lampione per rassicurare Tasuki. Lui esitò, poi provò a raggiungerla, ma quando furono a pochi passi l’uno dall’altra lei gli fece intendere con lo sguardo che era meglio che non ci provasse, così lui fece dietro front e si avviò verso l'auto.
Era un po’ preoccupato per lei, e di nuovo si voltò a guardarla. Kyoko scorse un lampo di ansia nei suoi meravigliosi occhi ametista, e il cuore le fece un balzo.. Sapeva che era confuso ma non poteva farci niente. Non era la serata adatta per amoreggiare... o sarebbero stati entrambi in pericolo. Gli sorrise giocosamente, gli fece ciao ciao con la manina e gli gridò di non preoccuparsi.
Ormai sconfitto, Tasuki le sorrise di rimando e salì in macchina; poi le passò davanti e la salutò col clackson mentre prendeva la direzione di casa. Non riusciva a sentirsi tranquillo. Si girò di nuovo a guardarla…per assicurarsi che stesse bene…come se qualcosa lo costringesse a farlo. Aveva la strana sensazione di stare per perdere la sua Kyoko.
Non appena l’auto di Tasuki svoltò l’angolo, Kyoko smise si sorridere e si concentrò sulla sua mano. Immediatamente un dardo spirituale le apparve nel palmo. Bene: quella era l’unica arma in grado di difenderla davvero!
Aveva costretto Tasuki a tornare a casa da solo per metterlo al sicuro: era da quando erano usciti dalla biblioteca che sentiva un pericolo nell’aria, come se ci fosse qualcuno in agguato nell’ombra. In quel momento le parve di sentirsi uno sguardo gelido addosso, che le fece accapponare la pelle dal terrore. Si maledisse, per aver lasciato che Tasuki le facesse abbassare la guardia. Era colpa sua, non del suo amico!
Tasuki l'aveva aiutata a combattere i demoni quasi dal principio. Qualche tempo fa lei gli aveva persino procurato un'arma e sembrava che lui fosse davvero portato. Gli aveva insegnato molte prese mortali, in grado di aiutarlo a vincere in un qualsiasi combattimento, tuttavia…se Tasuki fosse stato ferito o peggio non se lo sarebbe mai perdonato!
Gli aveva mentito quando aveva detto che suo nonno sarebbe venuto a prenderla. La verità era che suo nonno non sapeva nemmeno che si trovava fuori. Ma doveva tagliare con le avances di Tasuki e spedirlo a casa, prima che il demone che li stava seguendo potesse approfittare del…loro stato di eccitazione e ucciderli. Ora che sentiva di amare Tasuki, desiderava proteggerlo ancora di più!
Se il demone li avesse attaccati mentre erano ancora insieme, di sicuro lui l’avrebbe aiutata a combattere. Ma negli ultimi tempi aveva fatto degli orribili incubi su di lui: lo aveva visto azzannato da un demone e sapeva che i suoi sogni non mentivano. Era in pericolo di morte, e questo le aveva tolto il sonno. Se Tasuki fosse stato morso e si fosse trasformato in uno dei demoni che erano soliti combattere…come avrebbe potuto trovare la forza di ucciderlo? Perché quello sarebbe stata costretta a fare…e non era affatto piacevole.
Tirando un grosso respiro si avviò lentamente a piedi verso casa…a circa un’ora di marcia da lì. Chi o cosa le stesse inseguendo avrebbe avuto tutto il tempo di mostrarsi.
Camminò per un paio di isolati senza che nessun mostro l’attaccasse. Dopo un po’ Kyoko iniziò a stizzirsi. Provò perfino a eccitare il demone, scostandosi i capelli di lato per esporre la nuca, quasi offrendosi su un piatto d’argento, ma a quanto pare il demone voleva prenderla per sfinimento. Questo la fece irritare ancora di più, perché era maledettamente stanca e non vedeva l’ora di chiudere la partita.
Di sicuro Tasuki era già arrivato a casa e le aveva telefonato, com’erano rimasti d’accordo. O almeno sperò che lo avesse fatto. La sua mente era ancora sotto l’eccitazione di quando lui l’aveva intrappolata contro la macchina, e le aveva piazzato la gamba tra le cosce, il che la fece gemere di frustrazione. Se quel maledetto demone avesse avuto il coraggio d’importunarla, lo avrebbe presi a calci in culo!
Camminando camminando, si trovò in un quartiere che non aveva mai visto, e avvertì il ringhio cupo di un cane in lontananza. La sua mente si allertò: sapeva quanto i cani odiassero i vampiri! Probabilmente avevano capito che, se un vampiro non riusciva a sgozzare una vittima umana…si sarebbe rassegnato a nutrirsi del sangue di un cane. I capelli le si drizzarono sulla testa quando al ringhio seguì un acuto guaito…come quello che emette un cane ferito a morte!
Poi il guaito si affievolì e infine cessò…e Kyoko capì che la povera bestia aveva smesso di respirare.
Con i sensi allertati, posò i libri a terra e fece finta di allacciarsi le scarpe. “Si comincia…” mormorò allegramente, come se si trattasse di una cosa da nulla.
Era convinta che il demone l’avrebbe attaccata da dietro, perché per la maggior parte erano dei codardi, e non gradivano che la vittima avesse la possibilità di difendersi. Ecco perché si era messa in quella posizione: con i suoi quarantotto chili di peso e la corporatura minuta, una fanciulla umana non avrebbe avuto speranza di salvarsi. Ma lei non era una ragazza qualsiasi.
Alzò gli occhi al cielo quando non successe niente. Riprese a camminare guardandosi per bene attorno, per capire dove si nascondesse il suo presunto assalitore…e alla fine lo vide. C’era un bambino dall’altra parte della strada, con un cane morto ai suoi piedi. La pelle e i capelli del bambino erano bianchi come la neve, ma anche da quella distanza poteva vedere che i suoi occhi erano neri…come la notte più profonda.
Che strano ... la maggior parte dei vampiri assomigliava esattamente agli umani. Questo era ciò che li rendeva i più pericolosi tra tutti i demoni che vagavano segretamente sulla terra. Ma quel bambino non sembrava affatto umano. Mentre lo scrutava fu presa da una tristezza infinita, pensando a quanto fosse giovane quando era stato preso. Ma ormai, non aveva più importanza.
Yuuhi la fissò da lontano ... e per un attimo desiderò che quella fosse una SUA vittima. Gli piacevano le fanciulle innocenti. Convocò i demoni suoi figli, chiedendosi quanto avrebbe resistito quella piccola umana contro di loro. Aspirò l’aria, aspettandosi di godere dell’odore della sua paura…ma non ne trovò. Scoprì invece che la fanciulla odorava di purezza e di morte…e la cosa lo eccitò profondamente. Yuuhi continuò a fissarla, mentre alcuni demoni di basso livello erano in procinto di aggredirla alle spalle.
Kyoko avvertì il consueto formicolio di allarme alla base del collo e per tutta la schiena, e capì che il bambino si era messo lì per tenderle un agguato e farla prendere di sorpresa. Ora ne era assolutamente sicura…era circondata da vampiri. Se ne aspettava uno solo, e invece dovevano essere almeno tre…quattro, contando anche il bambino.
"Beh, non era quello che volevo?” provò a consolarsi, mettendosi in posizione di combattimento.
Un vampiro dall'aspetto di studente del college sogghignò, il che lo rese quasi disgustoso. “Era quello che volevi, eh? Te lo do io, quello che vuoi, piccola!" Le fece un sorriso a trentadue denti, cercando di fascinarla con lo sguardo.
Kyoko sapeva cosa stava provando a farle… e provò una forte eccitazione, al pensiero che mai nessun vampiro avrebbe potuto abbatterla con una magia così stupida. Lo guardò dall'alto in basso. "Ne dubito. - lo provocò, spingendolo ad attaccarla - In genere i chiacchieroni repressi non sono il mio tipo!”
Almeno questi vampiri sembravano normali. Beh... come possono apparire normali tre giovani studenti ben vestiti…con un paio di zanne da far invidia a un lupo! Comunque, non capitava tutti i giorni d’incontrare dei vampiri che vestivano Armani. Diavolo, se quei tre fossero stati ancora vivi avrebbero urlato per una macchia sul pantalone. E poi c’era quel bambino albino, dall’altra parte della strada, che la guardava come un voyeur malato.
Quel pensiero la fece rabbrividire. Aveva sentito strane storie su quel genere di vampiri. In genere tendevano l’agguato alle loro vittime, ma poi mandavano altri ad agire mentre loro guardavano estasiati…per quanto possa sentirsi eccitato un demone dal sangue freddo. Aveva visto un mucchio di ridicoli film dell’orrore e su un’unica cosa avevano fatto centro: i vampiri erano dei libidinosi e non facevano differenze tra umani maschi o femmine. Provavano piacere con entrambi…
"Se fossi in te continuerei a studiare…” Rise alla sua battuta e poi sferrò un terribile calcio nell’inguine del vampiro. Un’altra cosa da sapere sui vampiri è che, se sono maschi, mantengono gli stessi punti deboli di quando erano ancora in vita. Non importa quanto siano diventati veloci…le palle sono sempre palle!
Si abbassò proprio mentre un altro vampiro le veniva addosso, e si soprese della sua velocità. Si muoveva molto più rapidamente di tutti quelli che aveva affrontato fino ad ora… Strinse il pugno, e un dardo di forza le si materializzò nel palmo.
Poi scansò un altro demone che stava piombando su di lei, e gli scaraventò il dardo addosso. Una mano fredda e umida le si strinse intorno al polso e lo ruotò, facendola gemere di dolore. Assecondando la rotazione, Kyoko impresse violenza al movimento e afferrò il vampiro per la sua stessa giacca, facendolo crollare a terra.
Gli saltò addosso, e per qualche attimo entrambi si rotolarono sul marciapiede, cercando di strangolarsi a vicenda; poi Kyoko riuscì a mettersi a cavalcioni su di lui. Doveva agire in fretta, o quel vampiro l’avrebbe presto morsa.
"Ho qualcosa per te.” sibilò, infilzandolo con un dardo etereo. Un terzo vampiro provò a saltarle addosso, e lei fece appena in tempo a rotolarsi su un fianco per schivarlo, ritrovandosi poi con la schiena a terra e il demone addosso.
Ok, stava cominciando a incazzarsi. Guardando bene in faccia il vampiro impudente, ebbe l’impressione di trovarsi davanti ad uno studente del college, di quelli che prendono ottimi voti, che si era portato una pistola a scuola. Era possibile intravedere un luccichio sadico in quelli che una volta erano i suoi occhi
"Ora mi hai scocciata, amico." mormorò. Torcendo in modo anomalo il polso lo sfiorò leggermente con un altro dardo etereo. Gongolò di gioia, quando la pelle del vampiro iniziò a fumare ... e lo vide torcersi in agonia. Piegò le ginocchia sul petto e gli diede un bel calcione per scalzarlo via. Lo vide rotolare per qualche metro, continuando a bruciare.
A brevissimo, lo studente sadico si sarebbe trasformato in un mucchietto di polvere fangosa sul marciapiede, che sarebbe svanita alle prime luci dell’alba. Kyoko si era sempre chiesta dove andasse a finire la cenere di vampiro…ma ciò che contava in quel momento era che non avrebbe dovuto sgomberare la strada dai resti di quel cretino.
"Stronzo!” gli urlò, rialzandosi da terra. Era la prima volta dopo secoli che trovava un vampiro in grado di tenerle testa…e quella era stata proprio una…bella novità.
Aggrottò la fronte, quando lo sentì ancora ululare di paura. Era evidente che non erano di sangue nobile ma semplici zombie. Suo nonno li chiamava “mezzosangue”, nemmeno vampiri o demoni. Comunque sia, per praticità lei continuava a chiamarli vampiri. Più il loro sangue era puro più ci mettevano tempo a morire. Disgustoso ma vero.
Aveva sentito dire che i vampiri antichi, quelli di sangue puro, erano estremamente potenti, e perfino nonno Hogo non era sicuro che i suoi dardi eterei avrebbero potuto abbattere uno di quelli. Una volta le aveva detto che il dardo spirituale non era altro che la luce del sole imbrigliata in un'arma, e che poteva essere evocata solo da una sacerdotessa o da un guardiano.
Sentì un pugno arrivarle a mezza faccia, ed ebbe appena il tempo di girare la testa di lato per schivare il colpo. Se qualcuno di quei dementi avesse preso gusto a usare la sua faccia per giocare a dodge ball, ben presto si sarebbe ritrovata vampiro anche lei! Tuttavia parte di quel pugno le sfiorò dolorosamente il naso…e questo la fece incazzare ancora di più.
Non voleva certo tornare a casa con la faccia gonfia, come se avesse fatto a cazzotti sul ring! E la rabbia le arrivò alle orecchie quando il burlone le squarciò la camicia con un’unghiata, mettendole a nudo il seno e facendole quattro bei graffi.
"Pervertito!” sibilò, sapendo che l'aveva fatto apposta. Il sorriso malizioso che le lui rivolse glielo confermò.
Sua madre sarebbe uscita pazza, quando l’avesse vista ritornare a casa combinata a quel modo, ma nonno Hogo le avrebbe messo a posto la ferita. Tanto, lei guariva molto più velocemente di un qualsiasi essere umano. Aveva passato gli ultimi anni della sua vita ad addestrarla per farla diventare ciò che era adesso!
Il nonno sapeva molte cose su di lei…di prima che lei nascesse…o almeno era questo ciò che diceva. C’erano delle vecchie pergamene che parlavano del cuore di cristallo protettore…e di lei, la piccola sacerdotessa che aveva il compito di proteggerlo.
All'inizio non gli aveva creduto, ma le cose erano cambiate quando, all’età di dieci anni, lo aveva visto combattere contro un vampiro mentre tornavano a casa, dopo la festa di compleanno di Tasuki. Si era divertita così tanto che era rimasta a festeggiare anche dopo che gli altri bambini erano tornati a casa.
Quando erano stati attaccati, le era parso insolito vedere un uomo della sua età muoversi con la stessa grazia letale di un abile guerriero. Ciò che era ancora più strano era che il demone era molto reale. Corse ad aiutare suo nonno e colpì il mostro sulla schiena con il pugno ... era stato allora che aveva visto per la prima volta il potere guizzare fuori da lei. Aveva ancora il dardo etereo in mano mentre il vampiro bruciava.
Una volta terminato il combattimento, Kyoko ricordò di avere chiesto a suo nonno cos’era quel mostro, e perché li aveva attaccati. Nonno Hogo allora le spiegò che, sebbene lui fosse abbastanza forte da combattere i demoni, non aveva il suo stesso potere né la sua capacità di guarire rapidamente da una ferita.
Cercò di farle capire chiaramente che lei possedeva un dono dalla nascita, e che lui era orgoglioso di poterle stare al fianco. Dopodiché le parlò lungamente di come i demoni la stessero cercando da che era nata, e per questa ragione il vampiro li aveva attaccati…per il potere che lei si portava dentro.
Non sapeva ancora esattamente perché e in che modo quelle creature malvagie intendevano usare quel potere, ma erano diventate sempre più bramose, nel coso dei secoli.
Comunque lui era convinto che quel potere le fosse stato donato perché attraesse i demoni e li distruggesse.
Kyoko ricordava bene il senso d disgusto che provò alla spiegazione del nonno; si chiese se ci fosse qualche altra cosa che lui non le aveva detto. Una cosa era certa: da quel momento i rapporti tra lei e suo nonno erano cambiati…e anche con Tasuki, perché c’era anche lui quella sera con lei e il nonno, avendoli seguiti di nascosto. Quel segreto aveva creato tra loro tre un legame indissolubile.
Scosse il ricordo dalla sua mente mentre tornava a concentrarsi sul combattimento. Decise che il Pervertito doveva morire subito, o con un’altra zampata l’avrebbe lasciata completamente nuda.
Abbassò le braccia ... fingendo di provare dolore, in modo che lui tornasse all’attacco. Benché sapesse che la vista del sangue li eccitava sessualmente, si chiese ancora una volta se tutti i vampiri fossero dei pervertiti o solo quelli che incontrava lei. Proprio mentre lui le saltava addosso per finirla, potè scorgere un lampo di sorpresa e di dolore nei suoi occhi, quando lo impalò con un dardo etereo scagliato di nascosto.
Yuuhi la guardava in silenzio, chiedendosi come potesse una femmina umana sopportare tanto dolore e continuare a combattere senza paura. Senza contare che una femmina umana non si sarebbe mai messa a combattere; si sarebbe semplicemente messa a tremare come una foglia e avrebbe ceduto all’assalto dei demoni. Non gli piaceva affatto come si stavano mettendo le cose. Era da poco che aveva creato quei tre vampiri, e ora lei glieli aveva distrutti. Ora aveva tre fratelli in meno.
L'unica parvenza di famiglia che aveva era suo padre ... Tadamichi. Di recente, l'attenzione del maestro si era spostata da lui ... al fratello gemello che era tornato in città.
Volendosi allontanare dal nuovo membro, che amava la confusione della vita notturna nelle grandi città, e per non doversi prima o poi scontrarsi con lui, Yuuhi aveva deciso di allontanarsi dal castello in modo da avere nuove attenzioni da parte di suo padre.
La città era un luogo molto primitivo per imparare i rudimenti della propria specie, mentre in periferia avrebbe potuto mettere in atto attacchi più gustosi e distruttivi. I vampiri che affollavano le città erano ormai degradati, apatici, non erano più i terribili demoni affamati che avrebbero dovuto essere. Si era fatto un bel po’ di discepoli da allora Eppure, stranamente, questi scomparivano senza lasciare traccia.
Yuuhi in un primo momento aveva creduto che i nuovi mezzosangue non avessero resistito alla trasformazione e fossero morti. Ma ora capiva come stavano realmente le cose. Era quella femmina che glieli aveva uccisi uno alla volta! Il bambino demone nascose dentro di sé la stizza che provava, al vedere i suoi nuovi fratelli uccisi davanti ai suoi occhi. Ma oltre alla rabbia un nuovo, strano sentimento cominciava a farsi strada nel suo cuore freddo: la curiosità.
Forse questo avrebbe distolto l'attenzione di Tadamichi dal fratello gemello. Cos’avrebbe detto, suo padre, quando gli avrebbe raccontato che qualcuno stava distruggendo quelli della sua specie?
Kyoko osservò con soddisfazione l'ultimo vampiro bruciare, e si rese conto che in un’oretta i mucchietti di cenere sarebbero spariti senza lasciare traccia. Si strofinò il dorso della mano sulla guancia, che vi lasciò sopra una scia di sangue; poi si voltò a dare un’occhiata a quel raccapricciante demone bambino.