Kitabı oku: «Purificazione Della Memoria. Giovanni Paolo II E La Guarigione Intergenerazionale», sayfa 2
5. Il medico di base.
Il problema della guarigione intergenerazionale nella mia vita, per la prima volta ho incontrato quando ancora non conoscevo questo termine, per non parlare del libro di padre DeGrandis, con il quale non sono d'accordo. Credo che non dovrebbe essere pubblicato a causa del suo contenuto.
Vorrei sottolineare che non sto presentando le opinioni del Rinnovamento dello Spirito Santo ne della mia comunità alla quale appartengo. Questa è solo la mia opinione, o meglio la teoria, con la quale vorrei arricchire il dibatto che riguarda la guarigione intergenerazionale. Non sono un teologo e sono consapevole che posso sbagliare.
Recentemente ho incontrato voci contrarie a questa pratica, e anche con l'affermazione che la guarigione intergenerazionale è qualcosa che va oltre gli insegnamenti della Chiesa. Si tratta di un'accusa piuttosto grave, tanto più che oggi molte persone in Polonia, nei gruppi carismatici, propongono questa preghiera. Sono organizzati i numerosi esercizi spirituali per la guarigione dell’albero genealogico. Non lo nascondo, questo problema mi sta molto a cuore, soprattutto per motivi personali, ma anche professionali.
Sono un medico di famiglia e molto spesso i miei pazienti hanno problemi che si presentano nelle loro famiglie da generazioni. Lo si vede meglio nel caso dell'alcolismo. Se una persona in famiglia è un alcolista, tutta la famiglia è malata e ha bisogno delle cure. Gli effetti dell'alcolismo di una persona sono dannosi per tutti coloro che la circondano. Vi è persino una ricerca scientifica sul fatto che i figli dei genitori alcolisti cadono molto facilmente nell'alcolismo. Tuttavia, l'impatto dell'alcolismo sugli altri può anche essere spiegato dal suo impatto ambientale. I bambini attraverso l’esempio dei loro genitori, imparano certi comportamenti, che poi ripetono nella loro vita, anche se non li hanno accettati prima. Spesso non hanno la forza di rompere con qualcosa che non vogliono. Noto anche un altro problema: lavoro in un ambiente che conosco da anni e vedo fatti che non riesco a spiegare attraverso le influenze ambientali. Spesso incontro nelle famiglie, ad esempio, il peccato dell'aborto. Questo peccato prima commette la madre e poi dalla figlia, non sapendo nulla del peccato della madre. Non riesco per niente a spiegarlo facilmente.
Ho una paziente (la conosco fin dall'infanzia, frequentavamo la scuola insieme), che è sempre stata rifiutata da tutti. Aveva già una nevrosi enorme a scuola, nessuno giocava con lei, nessuno le parlava, se non per ridere di lei, oggi è lo stesso. È stata cresciuta in una famiglia molto dignitosa cattolica, ma ora è sola. Oggi è molto malata (non posso scrivere dettagli, ma dirò che le sue malattie non sono "normali"dal punto di vista medico). da sola, respinta da tutti. Di recente ha scoperto di essere stata adottata. Così è stata anche respinta dai suoi genitori. Non aveva alcun motivo da parte della famiglia che l'ha cresciuta per raggiungere lo stato in cui si trova ora. Mi ricordano le parole della Sapienza di Syr 3,9: “[9] La benedizione del padre consolida le case dei figli, la maledizione della madre ne scalza le fondamenta” . Non so se è stata la maledizione di una madre, ma certamente è stato il rifiuto di una madre.
Ho visto tante malattie che non riuscivo a trattare come medico, a volte malattie che erano generazionali, come la depressione, ripetuti suicidi. Ho parlato loro di Dio, a volte proponevo preghiera di intercessione, capitava che osservavo miglioramento della salute, a volte fisica, ma sempre mentale.
Non ho mai fatto le ricerche approfondite delle influenze generazionali, queste sono solo le mie osservazioni della mia pratica medica. Sono consapevole che non devono essere a favore della guarigione intergenerazionale, anche se, come medico, trovo che le influenze generazionali all'interno della famiglia sono molto chiare, anche se non conosco le cause della loro presenze e in che mono sono trasmesse.
L'esperienza della cosiddetta guarigione intergenerazionale ho incontrata anche nella mia famiglia, è stato pochi anni fa, quando non sapevo ancora che si chiamava così. Ho cercato di spiegare in qualche modo i fatti che avevo incontrato nella mia vita, ho pensato al ruolo dei sacramenti e ho elaborato per il mio uso personale la seguente teoria: La responsabilità del peccato è certamente personale. Ognuno risponde personalmente a Dio per proprio peccato. Tuttavia, mi sembra che ogni peccato abbia le sue conseguenze, che colpiscono sia la persona che ha peccato e gli altri, sia tutta la Chiesa. Il peccato del mio antenato non è mio, perché questo è impossibile, ma le sue conseguenze mi feriscono [24] .
1 Il significato delle parole!
Capire il significato dei significati nei dibattiti ha una grande importanza. Prima di tutto dobbiamo conoscere onestamente ed essere sicuri di questo, che cosa nostro interlocutore, usando un esatto termine, voleva dirci. Se non capiamo questo cosa ci dice, oppure ancora peggio, capiamo questo che vogliamo capire o non vogliamo capirlo, allora trovare il punto d’incontro è impossibile. Può essere anche così, che sinceramente l’argomentazione del nostro interlocutore, indipendentemente dal fatto che abbia ragione o no, non ci interessa. Perché prima di cominciare “il dialogo” con lui, avevamo già le idee chiare cosa vogliamo raggiungere - dimostrare che lui non ha la ragione.
La base di ogni onesto dibattito è trovare la soluzione del toccato problema. In nostro caso, come lo esprime il documento dell’Episcopato Polacco è capire il significato dei termini: “peccato intergenerazionale” e “guarigione intergenerazionale” .
Nel tale documento è scritto: “Alla base del parlare del peccato generazionale sta la convinzione che i peccati degli antenati influenzano le vite dei membri della loro famiglia che vivono oggi. Questa influenza può avere una dimensione spirituale e corporea, ad esempio sotto forma di malattia, può anche essere la causa dei problemi mentali e dell'insuccesso nella vita coniugale o familiare. Il carico del peccato ereditato dagli antenati - secondo i sostenitori di questa teoria - richiede la liberazione dell'uomo, che viene eseguita attraverso la preghiera per la guarigione o l'esorcismo”.
Io personalmente, avrei dato a questa preghiera il nome: "Preghiera per interrompere le conseguenze dei peccati intergenerazionali" . Ripeto dalle conseguenze dei peccati, non dalle persone dei nostri antenati e dai peccati stessi. La Chiesa insegna le cose ultime dell'uomo, così dette novissimi:
Morte [25] .
Giudizio: particolare [26] e universale [27] .
Paradiso [28] o inferno [29] .
Dopo la morte dell’uomo, il suo destino eterno, attraverso il giudizio di Dio, è compromesso. Non può, come persona, influenzare le nostre vite, perché è nelle mani di Dio. Anche il peccato del nostro antenato non è il nostro peccato, ma il suo peccato personale. Lui è responsabile di questo peccato, non noi. Tuttavia, gli effetti del peccato del nostro antenato, possono ma non devono, avere effetti negativi sulla nostra vita, sulle nostre relazioni. Il peccato del nostro antenato attraverso l'ambiente che crea intorno a noi, attraverso l'avvelenamento che infetta il nostro ambiente intorno a noi, le nostre generazioni, produce la cosiddetta: genetica del male, la storia del peccato o la memoria del male , che può manifestarsi attraverso cattivo l'esempio della vita tramandata da generazioni [30] , e anche attraverso la presenza dello spirito maligno.
Il potere e l'influenza della genetica del male, la storia del peccato o la memoria del male , dipendono dalla gravità del peccato commesso dai nostri antenati e purtroppo possono essere trasmessi di generazione in generazione se non vengono interrotti. Può essere trasmessa a tre livelli dell'esistenza umana:
spirituale,
fisica,
psichica.
Questo significa, che può manifestarsi attraverso le malattie spirituali, fisiche e psichiche. Per questo per interrompere l'influenza della genetica del male, la storia del peccato o la memoria del male è necessario un esorcismo o una "Preghiera per interrompere le conseguenze dei peccati intergenerazionali" .
Vorrei sottolineare, però, che non si tratta di trasmettere il peccato da una persona all’altra attraverso le generazioni, perché i peccati non camminano. Non esiste, anche, come sottolinea il Documento dell’Episcopato, la "reincarnazione del peccato" , che sono completamente d'accordo. Secondo me, tuttavia, esiste la genetica del peccato, la storia del male, memoria del peccato o eredità del passato.
Il potere di influenza del "codice genetico del peccato" dei nostri antenati è strettamente legato con il tipo, l'intensità e la grandezza del male commesso. Furto e occultismo avranno un impatto diverso. Altro impatto avrà tradimento e aborto. Altro peccato di gola e omicidio. Una cosa molto importante nell’influenza delle conseguenze dei peccati intergenerazionali nelle generazioni è presenza e l’azione del spirito maligno. Sappiamo che ogni peccato mortale, e specialmente proseguire in esso, può essere la causa della possessione diabolica, prima di tutto questo riguarda il primo comandamento: le pratiche occultistiche, satanismo, magie, astrologia.
Il diavolo non muore con la morte dell’uomo. L’uomo posseduto possiamo paragonare all’uomo malato spiritualmente. Purtroppo questa malattia può essere anche pericolosa all’ambiente famigliare e delle persone d’intorno, ciò significa, che in qualche maniera influenza ad esso. Attenzione! Non in modo che il peccato si trasmette dall’uno all’altro, perché il peccato è là dove è la libera decisione dell’uomo. Proviamo immaginare che viviamo con una persona malata di tubercolosi, che è contagiosa. Non significa questo che avremmo questa malattia anche noi, ma siamo al rischio e probabilità di ammalarsi è alta. I germi di questa malattia sono nell'aria, li stiamo respirando. In questo momento vorrei citare una parte dell’articolo di p. prof. Aleksander Posacki SJ [31] in Fronda: “Nel frattempo, P. Posacki spiega che, sono sostenitore della preghiera per la guarigione intergenerazionale, essa, però, deve essere fatta con grande cautela e in certe condizioni teologiche (...) Questa è ancora un'area vergine e quindi conoscerla richiede molta cautela, ma non può essere messa a tacere, ignorata o nemmeno perseguitata. Si tratta quindi di guardare a questo problema alla luce dell'insegnamento della Chiesa della responsabilità individuale e la punizione di ciascuno di noi per i propri peccati, e non per i peccati dei nostri antenati. L'autore dell'Introduzione presenta i meccanismi e il trasferimento degli effetti (e non come punizione per questi peccati) dei peccati ripetuti dalle generazioni successive. Così, i "peccati generazionali"sono quelli che vengono replicati nelle generazioni future e che sono causati dall'esempio sbagliato dato dai nonni e dai genitori ai loro figli e nipoti. Così i figli, i nipoti, con l'esempio sbagliato, commettono gli stessi peccati dei nonni o dei genitori. Penso, ad esempio, a tutte le patologie (alcolismo, tossicodipendenza, dissolutezza - sessoholism, divorzio e altre) e a quelle nate dal contatto diretto o indiretto con le forze diaboliche. Perciò, p. Posacki include il "carico occulto"nella categoria degli effetti dei peccati generazionali. In questo contesto - scrive P. Posacki - si dovrebbe evitare sia l'ideologia del criptofatalismo [32] , che assolve pericolosamente la coscienza e la responsabilità umana verso Dio e verso gli uomini, sia la minimizzazione dell'influenza dei peccati generazionali o familiari, soprattutto se si tratta di peccati commessi in materia di occultismo o satanismo, dove vediamo l'influenza diretta o indiretta di Satana” [33] . Padre. prof. Aleksander Posacki chiarisce il problema e risponde alla domanda: è possibile che un bambino piccolo possa essere contaminato occultamente, diventare un medium? “La pratica della Chiesa dimostra che anche i trattamenti occulti eseguiti sul bambino inconscio causano (...) contro-iniziazione con tutte le sue pericolose conseguenze. Va ricordato che, proprio come i genitori portano al sacramento del Battesimo bambino completamente inconsapevole e nel nome di questo bambino professano la fede e diventano i trasmettitori di questa fede, allo stesso modo, così come, su una base completamente diversa, possono trasmettere a lui o alle sue altre "abilità"(ad esempio, medianismo), che hanno acquisito generazioni passate, tra gli altri menzionato il peso occultistico, che nella vita futura di questo bambino può causare difficoltà nella fede cristiana e nella sua pratica, che come p. Posacki scrive - è vero che non impedisce lo sviluppo della fede e dell'amore, ma questo sta accadendo tra vari ostacoli e spesso esperienze misteriose, che dà una straziante testimonianza di RoseMary [34] ” [35] .
Questo che dice p. Posacki conferma il Vangelo di san Marco nella scena “dell’epilettico indemoniato”: “[14] E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. [15] Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. [16] Ed egli li interrogò: Di che cosa discutete con loro? [17] Gli rispose uno della folla: "Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. [18] Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". [19] Egli allora in risposta, disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". [20] E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. [21] Gesù interrogò il padre: Da quanto tempo gli accade questo? Ed egli rispose: Dall'infanzia; [22] anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". [23] Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". [24] Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: "Credo, aiutami nella mia incredulità". [25] Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: "Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più". [26] E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". [27] Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi. [28] Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: "Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?". [29] Ed egli disse loro: "Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera” (Mc 9,14-29). Nel v.21: “ Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia”, e in esso ci interessa specialmente la risposta del padre: “ Dall'infanzia”, che ci suggerisce, che non possiamo conoscere la causa della possessione del bambino. Però, v. 21 in modo automatico ci pone la domanda:come possibile, che un bambino piccolo e innocente è rimasto indemoniato? Sicuramente non era la sua colpa, perché era troppo piccolo di decidere per fare qualcosa di male. Per forza dobbiamo escludere la colpa del bambino. Questo ci pone un altra domanda: di chi, allora, era la colpa? Purtroppo non possiamo rispondere a questa domanda per un motivo molto semplice: nel Vangelo non troviamo la risposta. In questa situazione possiamo immaginare: è possibile che era la causa del peccato intergenerazionale? Non possiamo ne confermare ne negare. La soluzione è aperta. Sappiamo, però, una cosa molto importante, conosciamo il nome dello spirito impuro: “Spirito muto e sordo” , che nel linguaggio biblico significa non lodare e non ascoltare il Signore. Possiamo un po’ fantasticare. Perché non potevano essere i suoi genitori o gli antenati essere causa dello suo spiacevole stato? Non possiamo escludere questa ipotesi.
Che cos’è la Tradizione?
Nel documento dell’Episcopato Polacco è scritto: “La "reincarnazione del peccato"o il "passaggio"del peccato alle generazioni successive, che è sostenuto dai seguaci della "guarigione intergenerazionale", non è giustificato né nelle Scritture né nella Tradizione e nell'insegnamento della Chiesa. Tali idee ingiustificate sono molto pericolose per la vita spirituale dei fedeli e la dottrina della Chiesa stessa. La loro propagazione porta a una sorta di "calmare"o "reprimere"le coscienze spostando la responsabilità per i propri errori, i propri peccati e il male commessi alle generazioni precedenti. Questo libera il credente dall'atteggiamento di vigilanza, che diventa la fonte dei suoi ulteriori peccati” .
Certamente, sono 100% d’accordo con loro, che i peccati degli antenati non si trasmettono dalla generazione alla generazione come un'ape da un fiore all’altro fiore che li impollina. Pensare così sarebbe ridicolo. Sono d’accordo anche, che non esiste “reincarnazione del peccato”. Sono rimasto un po’ sorpreso della dichiarazione dell’Episcopato, che concetto di "reincarnazione del peccato" è usato nell'ambiente cattolico dai sostenitori della preghiera per la guarigione dalle conseguenze dei peccati intergenerazionali. Ho servito di questa preghiera per tanti anni e sinceramente dicendo non lo sentito mai. Per la prima volta l’ho letto nella Delibera della Conferenza Episcopale Polacca.
Così, per curiosità ho fatto la ricerca di questo termine in internet ed essa ha confermato questo che ho detto prima, non l’ho trovato, soltanto nel documento dell’Episcopato Polacco. Da dove l'Episcopato ha preso questo termine? Perché lo usa legandolo con i gruppi cattolici dei sostenitori della preghiera per la guarigione intergenerazionale? Secondo me, da parte dell’Episcopato, questo è una accusa ingiustificata e non confermata. Non voglio dire, che i vescovi in questo modo vogliono discreditare i sostenitori della preghiera della guarigione intergenerazionale, ma purtroppo sembra così. Un colpo basso?
Adesso vorrei fermarmi un po’ per capire che cos’è la Tradizione: Il termine Tradizione (dal latino traditiònem deriv. da tràdere = consegnare, trasmettere) può assumere diverse accezioni, fortemente interrelate:
come sinonimo di consuetudine (spesso è utilizzata in tale senso la definizione "tradizioni popolari"o "folklore"), intendendo la trasmissione nel tempo, all'interno di un gruppo umano, della memoria di eventi sociali o storici, delle usanze, delle ritualità, della mitologia, delle credenze religiose, dei costumi, delle superstizioni e leggende; in particolare è detta Tradizione orale la trasmissione non mediata dalla scrittura,
come corpus più o meno coerente di credenze e pratiche condivise da un gruppo di persone all'interno di un campo di attività umano, come può essere ad esempio una Tradizione religiosa o una Tradizione scientifica,
in ambito filosofico (con la iniziale maiuscola: Tradizione), come concetto metastorico e dinamico, indicante una forza ordinatrice in funzione di principi trascendenti, la quale agisce lungo le generazioni, attraverso istituzioni, leggi e ordinamenti che possono anche presentare una notevole diversità [36] .
Secondo la Chiesa Cattolica la Tradizione si può distinguere in divina, apostolica oppure in ecclesiastica in base alla sua origine [37] :
Divina è iniziata da Dio o da Cristo.
Apostolica se "proviene dagli apostoli e trasmette ciò che costoro hanno ricevuto dall'insegnamento e dall'esempio di Gesù e ciò che hanno appreso dallo Spirito Santo", ed è pertanto eterna e non mutabile.
Ecclesiastica se c'è una trasmissione attraverso la Chiesa, ovvero passa per san Pietro e i suoi successori, perciò in materia di "ordini teologici, disciplinari, liturgici o devozionali sono nate nel corso del tempo nelle Chiese locali", pertanto è mutabile e "queste «tradizioni» possono essere conservate, modificate oppure anche abbandonate sotto la guida del Magistero della Chiesa".
La Tradizione apostolica è custodita e trasmessa dalla Chiesa, regolata per la prima volta dal Decreto tridentino del 1548 e dalla Professio fidei tridentina emanta nel 1564 da papa Pio IV, e solo in seguito dalla Dei Verbum del 1965 [38] .
Dobbiamo sapere che è impossibile parlare della Tradizione Eclesiastica senza fare riferimento alla Bibbia. La Sacra Scrittura e Tradizione non sono due entità tra loro separate, ma il rapporto tra di loro è determinato in funzione della unità originaria, della reciproca dipendenza e della loro differenza. Scrittura e Tradizione hanno la stessa origine e tutte le due testimoniano la rivelazione di Dio, e proprio lui è l’autore di ciò che esse comunicano. Dio è il garante della rivelazione che ci giunge attraverso Scrittura e Tradizione. Infatti la Sacra Scrittura e la Tradizione provengono dalla stessa divina sorgente, ciò significa che in un certo modo sono una cosa sola. Questa medesima origine costituisce l’unità originaria di Scrittura e Tradizione. Da questa deriva l’unità di servizio, poiché esse tendono allo stesso fine, cioè comunicare la rivelazione di Dio. La Chiesa per rimanere se stessa non può fare a meno di richiamarsi continuamente alla Scrittura e alla Tradizione.
Tra Scrittura e Tradizione c’è anche una unità di contenuto, in quanto discendono da una stessa e unica fonte, il Vangelo di Cristo: la Scrittura va letta alla luce della Tradizione e la Tradizione va intesa come luogo di interpretazione della Scrittura [39] .
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “La Tradizione di cui qui parliamo è quella che viene dagli Apostoli e trasmette ciò che costoro hanno ricevuto dall'insegnamento e dall'esempio di Gesù e ciò che hanno appreso dallo Spirito Santo. In realtà, la prima generazione di cristiani non aveva ancora un Nuovo Testamento scritto e lo stesso Nuovo Testamento attesta il processo della Tradizione vivente. Vanno distinte da questa le “tradizioni” teologiche, disciplinari, liturgiche o devozionali nate nel corso del tempo nelle Chiese locali. Esse costituiscono forme particolari attraverso le quali la grande Tradizione si esprime in forme adatte ai diversi luoghi e alle diverse epoche. Alla luce della Tradizione apostolica queste “tradizioni” possono essere conservate, modificate oppure anche abbandonate sotto la guida del Magistero della Chiesa” [40] .
La Costituzione Dei Verbum così spiega che cos’è la Tradizione: “7. Dio, con somma benignità, dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti, rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta intera la Rivelazione di Dio altissimo, ordinò agli apostoli che il Vangelo, prima promesso per mezzo dei profeti e da lui adempiuto e promulgato di persona venisse da loro predicato a tutti come la fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale [41] , comunicando così ad essi i doni divini. Ciò venne fedelmente eseguito, tanto dagli apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca del Cristo vivendo con lui e guardandolo agire, sia ciò che avevano imparato dai suggerimenti dello spirito Santo, quanto da quegli apostoli e da uomini a loro cerchia, i quali, per ispirazione dello Spirito Santo, misero per scritto il messaggio della salvezza [42] .
Gli apostoli poi, affinché il Vangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, lasciarono come loro successori i vescovi, ad essi « affidando il loro proprio posto di maestri » [43] . Questa sacra Tradizione e la Scrittura sacra dell'uno e dell'altro Testamento sono dunque come uno specchio nel quale la Chiesa pellegrina in terra contempla Dio, dal quale tutto riceve, finché giunga a vederlo faccia a faccia, com'egli è (cfr. 1 Gv 3,2).
8. Pertanto la predicazione apostolica, che è espressa in modo speciale nei libri ispirati, doveva esser conservata con una successione ininterrotta fino alla fine dei tempi. Gli apostoli perciò, trasmettendo ciò che essi stessi avevano ricevuto, ammoniscono i fedeli ad attenersi alle tradizioni che avevano appreso sia a voce che per iscritto (cfr. 2 Ts 2,15), e di combattere per quella fede che era stata ad essi trasmessa una volta per sempre [44] . Ciò che fu trasmesso dagli apostoli, poi, comprende tutto quanto contribuisce alla condotta santa del popolo di Dio e all'incremento della fede; così la Chiesa nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede.
Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l'assistenza dello Spirito Santo [45] : cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità. Così la Chiesa nel corso dei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio.
Le asserzioni dei santi Padri attestano la vivificante presenza di questa Tradizione, le cui ricchezze sono trasfuse nella pratica e nella vita della Chiesa che crede e che prega. È questa Tradizione che fa conoscere alla Chiesa l'intero canone dei libri sacri e nella Chiesa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse sacre Scritture. Così Dio, il quale ha parlato in passato non cessa di parlare con la sposa del suo Figlio diletto, e lo Spirito Santo, per mezzo del quale la viva voce dell'Evangelo risuona nella Chiesa e per mezzo di questa nel mondo, introduce i credenti alla verità intera e in essi fa risiedere la parola di Cristo in tutta la sua ricchezza (cfr. Col 3,16).
Relazioni tra la Scrittura e la Tradizione
9. La sacra Tradizione dunque e la sacra Scrittura sono strettamente congiunte e comunicanti tra loro. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo un tutto e tendono allo stesso fine. Infatti la sacra Scrittura è parola di Dio in quanto consegnata per iscritto per ispirazione dello Spirito divino; quanto alla sacra Tradizione, essa trasmette integralmente la parola di Dio - affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli apostoli - ai loro successori, affinché, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano; ne risulta così che la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura e che di conseguenza l'una e l'altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e riverenza [46] . Relazioni della Tradizione e della Scrittura con tutta la chiesa e con il magistero
10. La sacra Tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa; nell'adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera assiduamente nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle orazioni (cfr. At 2,42 gr.), in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra pastori e fedeli una singolare unità di spirito [47] .
L'ufficio poi d'interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa [48] , è affidato al solo magistero vivo della Chiesa [49] , la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio.
È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime.
La Tradizione della Chiesa, come dice il nome, è legata strettamente con esistenza della Chiesa, finché esiste la Chiesa si rea anche la Tradizione. Come la Tradizione Apostolica si è finita con la morte dell’ultimo apostolo, anche la Tradizione della Chiesa si finisce con la fine della Chiesa. Come curriculum della vita di ogni uomo si aggiorna durante la sua vita” [50] .