Читайте только на Литрес

Kitap dosya olarak indirilemez ancak uygulamamız üzerinden veya online olarak web sitemizden okunabilir.

Kitabı oku: «Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1», sayfa 12

Yazı tipi:

LIBRO QUARTO

1774

Il dì quattro di settembre arrivarono in Filadelfia i deputati di ciascuna colonia, eccetto quei della Carolina Settentrionale, che indugiarono sino ai quattordici dello stesso mese. Tutti erano uomini di gran conto, ed in molta stima e grazia dell'universale. Non eran essi gente priva dei beni della fortuna; ma per lo contrario persone abbienti tutti, ed alcuni anche di abbondanti facoltà dotati. Parecchi avevano il mandato di fare ogni opera loro per sicurare la libertà dell'America coi mezzi più opportuni, e l'antico corso delle cose coll'Inghilterra ristorare; altri di procurare quelle deliberazioni in riguardo all'esercizio del commercio, che la potessero a più mansueti consiglj verso le colonie piegare; altri in fine avevano il mandato amplissimo di far tutto ciò, che nelle presenti occorrenze credessero più acconcio, ed al ben pubblico più conducevole. Assembratisi il giorno cinque, stabilirono, che le deliberazioni loro fossero e dovessero tenersi segrete; e che i partiti si rendessero non per teste, ma per colonie; vale a dire, che ciascuna colonia potesse rendere un solo suffragio, e non più, qualunque fosse il numero de' suoi deputati. Elessero presidente Peyton Randolfo di Virginia, e segretario Carlo Thompson. Erano cinquantacinque, e si troveranno i nomi loro scritti qui a piè3.

Da molto tempo non era stata fra gli uomini tanta aspettazione, nè spettacolo di tanto momento, come quello, che alle menti loro offeriva il presente congresso americano. E per verità era essa una cosa, siccome nuova, così ancora maravigliosa, che una nazione sino a quei dì pressochè ignorata dalle nazioni europee, e solo quasi conosciuta pel commercio, che andava esercitando in questa parte ed in quella, ora da quello stato di obblivione scuotendosi, e quasi da un lungo sonno destandosi, pigliasse tutto ad un tratto in mano sua le redini del governo di sè stessa; che le varie parti della medesima sin là divise tra di loro, ora in un corpo solo si riunissero, che paresse da una sola mente mosso; e che scostandosi dalla consueta e diuturna obbedienza si ardisse, con audacissimo consiglio, all'antica madre, ad una potentissima nazione resistere e contrastare. S'eran bene osservati nei vasti dominj della Spagna in America di quando in quando alcuni moti popolari; ma questi stati erano dal governo di leggieri sedati; e nelle colonie portoghesi il corso della pubblica pace non era stato mai interrotto. La Francia parimente aveva sperimentati i sudditi suoi delle colonie americane inclinati alla obbedienza, ed al conformarsi di buon grado alle leggi ed ai comandamenti della metropoli. Le colonie inglesi le prime dovevano questo esempio porre della resistenza e della propensione alla guerra cittadina. La qual cosa però era l'effetto necessario degli ordini pubblici dell'Inghilterra e delle sue colonie; delle opinioni che in queste regnavano; della memoria degli antichi rivolgimenti, come pure dei mali umori, che di tempo in tempo vi si erano manifestati, e che ora per la prima volta minacciavano una evidente e prossima rovina. Imperciocchè il congresso d'Albania non aveva avuto nulla d'illecito, essendo anzi dalle autorità legittime convocato, nè nissuna tendenza prossima a cose nuove, quantunque in ultimo i consiglj segreti di coloro, che v'intervennero, fossero forse volti alla independenza; ma in fatto non vi si regolarono, che gli interessi delle colonie inglesi colle vicine nazioni indiane. Il congresso poi della Nuova-Jork, non essendo ancora a tanta caldezza concitati gli animi, quando ei fu convocato, nè sì oltre trascorsi i disordini popolari, nè il governo fatte avendo tante deliberazioni rigorose, nè distrutti tanti statuti colonarj; nè essendo da un altro canto i delegati a quel congresso, sebbene di molta, non però di tanta estimazione presso i popoli americani, come quelli del congresso di Filadelfia, non aveva gli animi così disiosi delle future cose tenuti, come questo. I coloni riguardavano sopra di esso, come sopra un convento d'uomini, i quali dovessero ad ogni modo liberar la patria dai pericoli, che le sovrastavano; molti credendo, che coll'industria e prudenza loro, e coll'autorità, che avevano presso i popoli grandissima, avessero ad ottenere dal governo sollievo a quei mali, che gli opprimevano, e l'antico ordine di cose ristorare. Alcuni altri si erano dati a credere, che avrebbero la nazione americana a quella independenza condotta, ch'era il primo e sommo desiderio loro, e sto per dire quell'agonia, dalla quale essi erano notte e dì travagliati e punti. La fede che avevano nel congresso collocata, era eguale all'odio, che avevano contro le nuove leggi conceputo; ed ignorando per l'ordinario l'universale dei popoli gli ostacoli, che nelle grandi imprese s'incontrano, e trovandosi alleviati coll'avere scaricato addosso a pochi la briga di tutti, attribuendo anche, siccome soglion fare, più efficacia di quel, che aver possono veramente, ai nuovi maestrati, s'erano generalmente elevati a grandissima speranza. E siccome l'unione degli animi è il più efficace mezzo per riuscire nelle opere che s'intraprendono, così questa era maravigliosa, e tutti volevano metterci la vita e le facoltà loro per condurla a buon fine. Non che non vi fossero dissenzienti, i quali avrebber voluto tutt'altra via tenere, che questa; ma essi erano pochi in quel primo impeto, ed isbigottiti dal consenso e calore universale degli altri. Nissun si pensi, che un altro governo, comunque dalla diuturnità del tempo confermato e di forti armi munito, abbia mai tanta volontà e prontezza all'obbedire provate, quante il congresso americano. Volevansi ricevere le deliberazioni sue non solo come leggi utili ed acconce da un buon governo derivanti; ma come dettami e quasi oracoli d'uomini consegrati e votatisi generosamente al bene ed alla utilità della patria.

In tal condizione si trovavan le cose in America al tempo della convocazione del congresso. Ma in Europa la novità del caso aveva grandemente ed universalmente sollevati gli animi; ed in alcuni indotto il timore; in molti la speranza; in tutti la maraviglia. In Inghilterra i ministeriali gridavano a testa contro l'ardimento, ch'essi chiamavano ribelle, dei sudditi americani, e già si proponevano di venirne alle più rigorose determinazioni. Ei non potevano restare capaci, come un popolo, quale l'americano si trovava, ch'era stato sempre dall'amore delle Sette in varie e diverse parti distratto, ora potesse in un solo animo, ed in una sola volontà convenire; che deposti quei rancori, che tra gli uni e gli altri correvano per causa di diversi interessi ed opinioni, ora in ciò tutti concorressero a volere quello, ch'essi credevano i diritti loro contro l'Inghilterra difendere e mantenere. Non potevano recarsi in mente, come una nazione, la quale viveva in sul commercio, che non aveva navilio guerresco, che aveva le principali città sue esposte ai danni di un nemico armato in mare; che non era provveduta di un esercito stanziale ed esercitato in guerra, avesse l'ardimento di contrapporsi alle voglie della nazione britannica potente in sull'armi, gloriosa pei recenti fatti, abbondante di pecunia pubblica e privata, avente un governo costituito da lungo tempo, fornitissima di navi da guerra e di munizioni di ogni sorta, e copiosa di capitani espertissimi nelle battaglie tanto di terra, che di mare. Da un'altra parte si discorreva, che non si doveva prendere maraviglia dell'ardire degli Americani, stantechè, quand'anche fosse vero, essere i medesimi in peggiori termini, quanto alla facoltà di esercitar la guerra, posti, che la Gran-Brettagna non era, gli uomini, cui il fervore delle opinioni politiche agita e muove, non la guardano così nel sottile, e non istanno sulle probabilità delle cose avvenire; che, del rimanente, non era l'Inghilterra medesima esente da molte e gravi difficoltà, essendo in questo stesso soggetto della causa americana divisa dall'amor delle parti, sicchè sia forza, che una porzione di essa debba molto suo malgrado recarsi a' danni dell'America; essendovi un immenso mare frapposto tra di essa e le terre, dove si dovrebbe la guerra esercitare; il che debbe necessariamente produrre una spesa senza fine, un guasto di munizioni enorme, una perdita d'uomini non poca, ed una gran tardità, e spesso anche una inopportunità di deliberazioni. Si considerava inoltre, che il tesoro pubblico dell'Inghilterra era a molto stretti termini ridotto per l'esorbitante debito contratto ne' tempi andati, e massimamente a quei dell'ultima guerra; che non era l'entrata a gran pezza eguale all'uscita; e che un incremento sì grave di spesa, che si avrebbe in questa nuova guerra ad incontrare, avrebbe del tutto messo in fondo le finanze dello Stato. Aggiungasi, che l'America era una contrada molto accomodata alle difese, essendo essa piena di selve senza via, frequente di laghi, di fiumi e di montagne; scarsa di strade passatoje, e abbondante di passi stretti e forti, e di tragetti, i quali sono dai soli abitanti conosciuti. Nè si deve passar sotto silenzio, che la ricordanza delle passate cose doveva di necessità molto effetto generare nella mente di quei che dirigevano lo Stato in Inghilterra, inducendovi molta dubitazione ed incertezza; imperciocchè quest'era quella causa istessa, che un secolo addietro si era disputata in Inghilterra, e che dopo tante contese e tanto sangue, aveva finalmente una totale rivoluzione prodotta, e trasportato lo scettro britannico nelle mani di una nuova famiglia di regnanti. Questo doveva eziandio nei Capi del governo un certo disdegno partorire molto accomodato a pervertire gl'intelletti loro, e ad allontanargli dai temperati e prudenti consiglj. Certamente, da quella rivoluzione in poi, non ebbe il governo di Inghilterra impresa più difficile a maneggiare, che questa, nè che più funesto augurio avesse, nè che sì imminente pericolo arrecasse, nè che tanta rovina nel cuore stesso del regno minacciasse. Si teneva anche per sicuro, che non sarebbero mancati agli Americani i soccorsi esterni. Imperciocchè quantunque i potentati europei, i quali possedevano colonie in America, non potessero, se non se con una certa gelosia, riguardare questi moti delle province inglesi, credendo, fosse questo un cattivo esempio posto avanti agli occhi dei sudditi proprj, e dubitando, se quello riuscivano nei disegni loro, che anche questi potessero per avventura far pensieri perniziosi, ed alla lealtà contrarj, tuttavia si assicuravano molto, pensando, che molto mancava che i coloni loro fossero impressi di que' concetti in fatto di cose appartenenti allo Stato, i quali presso gli abitatori delle colonie inglesi si osservavano. E dall'altro canto il desiderio, che nutrivano, di vedere abbassata la potenza dell'Inghilterra, era cagione, che, o quel pericolo non vedevano, o veduto lo dispregiavano; perchè questo pericolo era lontano ed incerto, mentre il benefizio dell'infievolimento della Gran-Brettagna, che doveva probabilmente dalla guerra americana origine avere, era vicino, e, se non sicuro, almeno assai verisimile.

Ma fra le altre nazioni dell'Europa, le quali tutte più o meno erano alla causa degli Americani favorevoli, essendo tutte contro quello, ch'esse chiamavano la tirannide inglese, piene di mala voglia, nissuna si dimostrò in questo più viva della francese. Il desiderio di vendetta, le brame della riscossa, la rimembranza dell'antico splendore, ed il dolore delle recenti ferite non bene ancora racconce facevano sì, che il governo francese fosse all'impresa degli Americani propenso. Ei non aspettava altro, che gli estremi casi, e l'occasione propizia per discoprirsi. Non ignoravasi fra la gente questo intendimento dei ministri di Francia; e perciò, siccome nissun popolo è più tenero a lasciarsi andare alle impressioni di chi il governa, che il francese, le parti degli Americani erano in questa contrada con somma contenzione, e con molto ingegno difese e sostenute. Del che se ne avevano anche altre, e molto manifeste cagioni. I popoli di Francia, sebbene siano per lo più vissuti sotto una maniera di governo molto stretta, hanno però sempre tenuto in gran pregio quegli uomini e quei popoli, che le proprie libertà con coraggio e con ardire difeso hanno contro le usurpazioni della tirannide. Imperciocchè essendo essi, quando da quella loro esorbitante immaginativa stravolti non sono, e fuori di loro medesimi trasportati, generalmente di natura amorevole e dolce, così sono anche molto inclinati a favorir coloro, i quali si trovano, o paiono oppressi, massimamente quando questi, e con costanza sopportano l'avversità della fortuna, e con coraggio si ingegnano di vincerla, e ad ogni modo l'impresa loro ha in sè stessa qualche cosa d'animoso, di onorevole e di grande. Tale si era, o tal pareva la causa degli Americani, e tale si era in Francia la propensione generale verso i medesimi. A ciò si deve aggiungere, che in questi tempi appunto gli scrittori, i quali avevano delle cose appartenenti allo Stato ragionato, in ogni paese, ma principalmente in Francia, si erano alle maniere di un governo più largo favorevoli dimostrati; ed erano perciò nate negli uomini d'allora assai generalmente opinioni, che molto inclinavano alla civile libertà. Questi libri con maggior attenzione e desiderio si leggevano, e queste opinioni più vi si propagarono, e più profonde radici gettarono, quando si ebbero le nuove della querela americana. Quest'era in vero lo sperimento, questa la pruova attuale di quelle opinioni, che già tanto si erano dilatate, e che tanto lusingavano le menti degli uomini di quei tempi. Sì nelle compagnevoli brigate, come nelle scritture, che in gran numero in Francia si pubblicavano ogni dì, gli Americani erano con sommissime lodi esaltati, e la causa loro con ogni sorta di argomentazioni e di onorevoli esempj difesa e mantenuta. E se a' tempi, in cui la Francia aveva, dopo la cessione fatta dalla repubblica di Genova, intrapresa la conquista dell'isola di Corsica, vi erano molti fra i Francesi, i quali la determinazione dei Corsi a volersi difendere, e lodavano ed ammiravano, e da una altra parte la risoluzione del proprio governo a volergli soggiogare detestavano ed apertamente condannavano, nissuno non dubiti, che nel presente caso i parziali degli Americani non fossero molti più, e che più vivi e più risentiti non si dimostrassero. Quando vennero poi le novelle dell'adunata del congresso, non si può dire con quant'allegrezza, e con quanto accrescimento di speranze nuove elleno siano state ricevute. I nomi dei deputati erano portati a cielo. Si diceva in ogni luogo: gettasser via dal collo il giogo della superiorità inglese; si sottraessero a quella servitù; stabilissero nella patria loro la civile libertà, e questo esempio ponessero, che i principi non possono senza pericolo loro gli ordini e le leggi pubbliche violare, nè intraprendere i privilegi e le immunità dei popoli soggetti. Così andavano continuamente i Francesi con nuovi trovati, e con varie maniere di argomenti provocando gli animi già molto esacerbati degli Americani, e viemaggiormente irritando quelle piaghe, che già facevano vista di volersi inciprignire, per farle del tutto incurabili diventare. In tal modo il congresso aveva in suo favore volte, non solo le opinioni dei popoli americani, ma quelle ancora generalmente dei popoli europei, e dei loro governi medesimi, siccome anche non poca parte degli abitanti della Gran-Brettagna stessa. Tanto era in quei tempi, o il desiderio di cose nuove, o l'amore della libertà, o la propensione a scuotere dalla bocca quel freno, che dall'autorità di chi governa fosse stato, o venisse imposto. Ognuno intanto stava coll'animo sospeso aspettando qual fosse per esser l'esito di una sì importante contesa, e quali le prime deliberazioni, che il convento americano fosse, in una cosa di tanto momento, per abbracciare.

Ei non v'ha dubbio, che i primi pensieri del congresso dovevano rivolgersi alla provincia di Massacciusset ed alla città di Boston. E siccome le determinazioni dell'assemblea di Suffolk erano fra le altre state le più vive e le più importanti, così esso statuì di confermarle. Risolvettero adunque, che grandissimo dolore sentivano all'infortunio dei concittadini loro della provincia di Massacciusset, originato dagli ultimi ingiusti e crudeli atti del Parlamento britannico; che molto approvavano la sapienza e la fortezza, che si erano contro sì malvage determinazioni dei ministri dai Massacciuttesi dimostrate; raccomandavano, si perseverasse e si mettessero ad effetto le risoluzioni dell'assemblea di Suffolk; che si doveva ottima speranza avere, che gli sforzi uniti dell'America settentrionale avrebbero la nazione britannica persuasa della imprudente, ingiusta e pericolosa condotta dei presenti ministri, sicchè presto avessero i Consiglj britannici a commettersi a uomini di miglior animo; e finalmente, che quelle contribuzioni, che in tutte le colonie si erano incominciate a raccogliere, dovesser continuarsi in sollievo e sostentamento dei Bostoniani. E siccome quando si vuole la guerra, si suol sempre dimostrar più vivo il desiderio della pace, così scrissero una lettera al generale Gage, pregandolo, cessasse i preparamenti ostili, i quali un popolo pacifico provocavano a nimichevoli procedimenti; il che avrebbe impedito, che gli sforzi del congresso ristorar potessero la buona intelligenza colla comune patria, ed avrebbe in mezzo di loro indotte tutte le calamità della civil guerra. Sopra tutto, discontinuasse le fortificazioni di Boston, proteggesse le proprietà, frenasse la licenza militare, e la libera comunicazione ristorasse tra la città ed il contado. Alla qual lettera Gage, quantunque il congresso non fosse, giusta gli statuti pubblici, un maestrato legittimo, volendo egli dar del buono per la pace, rispose: che nissuna soldatesca aveva mai minori motivi dato di doglienze di quella, che allora stanziava in Boston, malgrado gli insulti e provocazioni giornaliere fatte dagli abitanti tanto agli uffiziali, quanto ai soldati; che la comunicazione tra la città ed il contado era sempre libera stata, e sarebbe tuttavia, se gli abitatori non gli dessero cagione di pigliar altre deliberazioni.

Decretò ancora il congresso, che, se si tentasse di mettere ad esecuzione colla forza gli ultimi atti del Parlamento, in tal caso tutta l'America dovesse nella opposizione loro gli abitanti di Massacciusset ajutare; che se fossesi creduto necessario di rimuovere i cittadini da Boston nel contado, tutti dovessero contribuire a ristorargli de' danni, che avessero a sopportare; e che ogni qualsivoglia persona, la quale qualche commissione o autorità secondo le nuove leggi accettasse, fosse da tutti in abborrimento avuta.

Ei credette ancora fosse utile e necessaria cosa il ricorrere alle solite leghe contro il commercio inglese; e perciò ricercò i mercatanti delle colonie, sospendessero ogni incetta di merci dall'Inghilterra, finchè fossero pubblicate le intenzioni sue intorno i modi da seguirsi per preservare la libertà dell'America. Tosto si contrasse universalmente la lega secondo la mente del congresso; e di più si stabilì, che ogni trasporto di merci verso la Gran-Brettagna, l'Irlanda e le isole dell'Indie occidentali cessasse il primo settembre 1775, se prima di questo tempo non si fosse delle americane querele fatto ragione. Fu questa volta la lega osservata con maraviglioso consentimento.

Ma una cosa di somma importanza era quella di determinare, quali fossero le pretensioni dell'America, e quali i termini, in cui ella avrebbe acconsentito a ritornarne all'antica amicizia e congiunzione. A questo fine il congresso pubblicò una dichiarazione, che intitolò: Dichiarazione dei diritti, la quale fu con molto studio elaborata. In questa incominciò il congresso con parole gravissime a lamentarsi, che il Parlamento abbia in questi ultimi anni voluto tassar le colonie, stabilire un insolito maestrato sopra le dogane, ampliare la giurisdizione delle Corti dell'Ammiragliato; che abbia conceduti salarj ai giudici independentemente dalle assemblee colonarie, mantenuti eserciti stanziali in America a' tempi di pace; ordinato, siano gli accusati di delitti concernenti lo Stato tradotti e giudicati in Inghilterra; distrutti gli ordini del governo di Massacciusset rispetto ai processi da farsi a coloro, che fossero querelati per atti da loro commessi nell'esecuzione delle leggi, od in opposizione ai tumulti; ed abolite le leggi inglesi nel Canadà, e datovi favore straordinario alla cattolica religione. I quali atti del Parlamento ei chiamò impolitici, ingiusti, crudeli, contrarj alle costituzioni, pericolosi, e distruggitivi degli americani diritti. Egli continuò con dire, che siccome le legali assemblee dell'America, le quali pacificamente si tenevano per dimandare di esser sollevate dalle ingiuste ed insolite leggi, erano state disciolte, e le rimostranze e suppliche loro avute in dispregio dai ministri del Re, perciò avere gli Americani determinato di convocar questo congresso, a fine di vendicare ed assicurare i diritti e la libertà loro. Ei procedè quindi alla enumerazione di questi diritti, affermando, esser questi la vita, la libertà, la proprietà, delle quali nissun'autorità può disporre senza il consenso loro. Aggiunse a questi tutti quei diritti, che ai sudditi inglesi si appartengono, cioè a dir quello di avere parte nel Consiglio legislativo; e siccome gli abitanti delle colonie non erano, e per alcune circostanze di luoghi, e per altre cause non potevano essere nel Parlamento britannico rappresentati, così aver gli Americani il diritto di legislazione nelle rispettive assemblee, consentendo però essi di buon grado a sottomettersi a quegli atti del Parlamento, i quali siano di buona fede diretti a regolar il commercio, escluso ogni pensiero di tassazione tanto interna, quanto esterna: il diritto di esser giudicato dai Pari del vicinato, e quello di pacificamente raunarsi, e le petizioni loro indirigere al Re; e che il tenere un esercito stanziale nelle colonie a tempi di pace, senza il consenso delle rispettive assemblee colonarie, era cosa del tutto contraria alla legge. Finalmente si fece il congresso ad annoverare gli atti del Parlamento, che i diritti sin qui menzionati violati avevano, ai quali affermò, non poter gli Americani prestare obbedienza, nè potersi a niun modo al primiero stato di cose ritornare senza la rivocazione loro. Terminò con dire, che si sperava, che i concittadini loro dell'Inghilterra, riandando le rammentate leggi, annullate le avrebbero, e restituiti gli Americani a quei termini di felicità e di prosperità, che a' tempi andati avevano godute. Che intanto, e per ora essi s'eran risoluti a non introdurre, a non logorare, ed a non trasportar merci dall'Inghilterra, o verso la medesima. Determinarono eziandio di preparare una dicerìa da indirigersi al popolo della Gran-Brettagna, ed un memoriale agli abitanti dell'America inglese, siccome pure un altro al Re in conformità delle prese risoluzioni. Il pensiero loro era di procacciarsi colla prima favore presso i popoli inglesi, e gli animi di questi mitigare, i quali, siccome credevano, sarebbero stati grandemente alterati ai danni ricevuti nel commercio per causa delle leghe americane. Il che eseguiron essi con molta sagacità, lusingando dall'un de' lati l'orgoglio britannico, e dall'altro allegando, che, contro lor voglia, e come sforzati da una insuperabile necessità, si erano condotti ad abbracciare le pregiudiziali leghe. Aggiunsero, ch'essi eran pronti a risolverle, tosto che il governo gli avesse alle primitive condizioni ritornati.

Noi trascriveremo una parte di questa dicerìa del congresso americano indiritta al popolo inglese, siccome quella, che dimostra acconciamente, quali fossero in America le opinioni di quei tempi; con quanto ardore ed ostinazione avessero gli Americani la causa loro abbracciata, e quanto già innoltrati si fossero nella carriera dell'accomodatamente scrivere, e quella eloquenza acquistata avessero, che ha tanta forza sulla mente dei popoli. I tre membri del congresso che la composero, furono Lee, Livinsgton e Jay. Generalmente si tenne, ne sia stato quest'ultimo l'autore. Pertanto ella stava nei seguenti termini:

«Allorquando una nazione stata condotta alla grandezza per le mani della libertà e di tutta quella gloria risplendente, che dall'eroismo, dalla munificenza e dalla umanità esser può in dono data, si acchina alla ingrata opera di fabbricar catene pe' suoi amici e figliuoli, ed invece di dar favore alla libertà, si fa la difenditrice della servitù e dell'oppressione, deesi a giusto titolo sospettare, abbia ella cessato di seguir la virtù, ovvero che assai poca cura prenda della elezione de' suoi amministratori.

«Quasi in ogni età, in molti e reiterati combattimenti, in lunghe e sanguinose guerre tanto cittadine, ch'esterne contro molte e potenti nazioni, contro gli assalti dei nemici discoperti, contro le più perniziose tradigioni degli amici, hanno gli abitanti della isola vostra, i vostri grandi e gloriosi antenati, la independenza loro mantenuta, e tramandati a voi posteri loro i diritti dell'uomo, e le benedizioni della libertà.

«Non vi maravigliate adunque, se noi, che del medesimo ceppo originati siamo, i cui antenati sono partecipi stati di quei diritti, di tutte quelle libertà, e di quella costituzione, di cui voi sì meritamente vi gloriate, ed i quali hanno studiosamente a noi trasmessa sì bella eredità, guarentita dalla giurata fede del governo, e dal più solenne patto coi britannici sovrani, non vogliamo risolverci a dispogliarcene, ed a quegli uomini arrenderla, che non per nissuna giusta ragione sono tanto in ciò solleciti, ma a fine solamente, dopo essersi delle nostre vite e delle nostre proprietà insignoriti, possano con maggior facilità voi medesimi ridurre in ischiavitù.

«La causa dell'America sì grave, diventata è ora l'oggetto, che tien sospesi ed attenti tutti gli uomini della presente età. Questa infelice patria è stata non solo oppressa, ma oltraggiata ed accalognata. Il debito nostro verso di voi, verso i nostri posteri, verso l'interesse vostro, verso il bene generale dell'Impero britannico c'invita e spinge ad indirigerci a voi per favellarvi intorno ad una cosa di sì gran momento.

«Sappiate adunque, che noi ci crediamo altrettanto liberi, quanto voi siete; che mantegniamo, dover noi godere della medesima franchezza, di cui godono i nostri consudditi della Gran-Brettagna, e che niuna potestà su di questa terra ha il diritto di torci la roba nostra senza il nostro consentimento; che noi intendiam di goder dei medesimi vantaggi, che la costituzione inglese assicura ai sudditi, e particolarmente quello, che abbastanza non si può stimare del giudizio per Giurì; che noi pensiamo appartenere all'essenza della libertà inglese, che niuno possa essere condannato senza esser ascoltato, nè punito per offese imputategli senza aver la facoltà delle difese; che noi opiniamo, che la costituzione non dia autorità alla potestà legislativa della Gran-Brettagna di ordinare in veruna parte del globo una forma di governo arbitrario.

«Questi diritti sono sacri, e voi stessi vel credete. Eppure essi, e molti altri stati sono empiamente e replicatamente violati. I posseditori delle terre della Gran-Brettagna non sono eglino i padroni della loro proprietà? Alcuno potrebbe forse rapirla loro senza il proprio consenso loro? Certo no; perchè dunque i posseditori delle terre d'America saranno eglino meno padroni delle terre loro, che voi delle vostre, o perchè le darebbon essi in poter del Parlamento vostro, o d'alcun altro Parlamento o Consiglio del mondo, che di elezione loro non fossero? Forse il mare, che ci separa, qualche differenza arreca esso nei nostri diritti, o si può ragionevolmente credere, che quei sudditi inglesi, i quali a mille leghe lontano dal palazzo del sovrano abitano, meno godano di libertà, che quelli, che di cento leghe solamente lontani ne sono? La ragione ripugna a queste distinzioni, e gli uomini liberi non ne potrebbero restar capaci. Eppure quantunque ingiuste e vane esse siano, il Parlamento pretende di aver il diritto di obbligarci in qualsivoglia caso; consentiamo o no, vuol egli nelle nostre proprietà por mano, usarle quando, e come gli aggrada. Ei si pensa insomma, esser noi suoi pensionarj, che tegniamo dalla generosità sua l'usufrutto delle nostre possessioni. Ma pensiamo bene noi, esser queste eresie nella politica inglese, le quali meglio privarci non possono di quello che ci appartiene, che gl'interdetti del Papa non potrebbero i Re privare de' scettri, che le leggi del paese e la voce del popolo hanno nelle mani loro posti.

«In sul fine dell'ultima guerra, di quella guerra tanto gloriosa, fatta dall'ingegno e dall'integrità di un ministro, all'opera del quale l'Impero britannico il presente suo splendore e sicurezza riferir debbe; di quella guerra, alla quale tenne dietro una poco onorevol pace fermata sotto gli auspicj di un ministro, le massime e la famiglia del quale erano alla causa protestante ed alla libertà nemiche, allora, e sotto i consiglj di costui, fu fatto il disegno di ridurre i vostri concittadini d'America in servitù; il qual disegno sono andati dipoi appoco appoco, e costantemente colorendo.

«Prima di questo tempo voi stavate contenti al trarre a voi quelle ricchezze, che i frutti erano del nostro commercio, al quale voi imponevate tutte quelle restrizioni, che più credevate all'interesse vostro profittevoli. Voi eravate i signori assoluti del mare; voi c'indicavate i porti, voi le nazioni ci assegnavate, nei quali e colle quali ci permettevate il nostro commercio esercitare; e noi, tuttochè dure, tuttochè aspre fossero le narrate condizioni, a queste ci uniformavamo senza querela; noi vi riguardavamo come i padri nostri; noi credevamo essere a voi congiunti coi vincoli i più forti; noi ci stimavamo felici di esser gl'istrumenti della vostra grandezza e della prosperità vostra. Della lealtà nostra, del nostro amore verso gl'interessi comuni dell'Impero britannico, noi ne chiamiamo voi stessi in testimonio. Non accozzammo noi tutte le forze di questo vasto continente a quelle, che l'inimico ributtarono? Non lasciammo noi le rive della patria nostra per andar lungi ad affrontar le malattie e la morte, a fine di dare all'armi britanniche in estremi lidi ajuto? Non avete voi rese grazie immortali allo zelo nostro? Non ci avete voi rimborsati delle grosse somme di pecunia, che oltre la rata e le facoltà nostre, e ciò voi confessaste, avevamo noi anticipate? Certo sì; che voglion dunque significare questo subito cambiamento, e queste voglie di servitù preparata per noi al ritorno della pace?»

3.Pel Nuovo-Hampshire. – Giovanni Sullivan, Nataniele Fulsom.
  Per Massacciusset. – Jacopo Bowdine, Tommaso Cushing, Samuele Adams, Giovanni Adams, Roberto Paine.
  Per l'Isola di Rodi. – Stefano Hopkins, Samuele Ward.
  Pel Connecticut. – Elifaleto Dyer, Rogero Sherman, e Silas Deane.
  Per la Nuova-Jork. – Jacopo Duane, Enrico Wisner, Giovanni Jay, Filippo Livingston, Isacco Low, Giovanni Alsop, Guglielmo Floyd.
  Per la Nuova-Cesarèa. – Jacopo Kinsey, Guglielmo Livingston, Giovanni Dehart, Stefano Crane, Riccardo Smith.
  Per la Pensilvania. – Giuseppe Galloway, Carlo Humphreys, Samuele Rhoads, Giorgio Ross, Giovanni Morton, Tommaso Mifflin, Edoardo Biddle, Giovanni Dickinson.
  Per la Delawara. – Cesare Rodney, Tommaso Mackean, Giorgio Read.
  Per la Marilandia. – Roberto Goldsborough, Tommaso Johnson, Guglielmo Paca, Samuele Chase, Matteo Tilghman.
  Per la Virginia. – Peyton Randolfo, Riccardo Enrico Lee, Giorgio Washington, Patrizio Enrico, Riccardo Poland, Beniamino Harrison, Edmundo Peddleton.
  Per la Carolina Settentrionale. – Guglielmo Hooper, Giuseppe Hughes, Riccardo Caswel.
  Per la Carolina Meridionale. – Enrico Middleton, Giovanni Rutledge, Tommaso Lynch, Cristoforo Gadsden, Edoardo Rutledge.
Yaş sınırı:
12+
Litres'teki yayın tarihi:
30 haziran 2017
Hacim:
320 s. 1 illüstrasyon
Telif hakkı:
Public Domain
Metin
Ortalama puan 0, 0 oylamaya göre
Metin
Ortalama puan 0, 0 oylamaya göre
Metin
Ortalama puan 0, 0 oylamaya göre
Metin
Ortalama puan 0, 0 oylamaya göre
Metin
Ortalama puan 0, 0 oylamaya göre
Metin
Ortalama puan 0, 0 oylamaya göre