Kitabı oku: «L'Allenatore»
Table of Contents
Books by Carol Lynne
Title Page
Legal Page
Book Description
Dedica
Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
More exciting books!
Due parole sull’Autrice
Pride Publishing books by Carol Lynne
Single Books
Campus Cravings
Good-Time Boys
Cattle Valley
Grave Diggers MC
The Brick Yard
Poker Night
Men in Love
Bodyguards in Love
Neo’s Realm
Seasons of Love
C-7 Shifters
Buck Wild
Lobster Cove
Anthologies
Naughty Nooners: Dalton’s Awakening
Unconventional at Best: A New Normal
Unconventional in Atlanta: Seeing Him
Unconventional in San Diego: Fate’s Bridge
Unconventional in Kansas City: Kiss Me, Cowboy
Tentazioni al Campus
L’ALLENATORE
CAROL LYNNE
L'Allenatore
ISBN # 978-1-80250-002-8
©Copyright Carol Lynne 2007
Cover Art a cura di Posh Gosh ©Copyright febbraio 2017
Edito da Claire Siemaszkiewicz
Tradotto da Patrizia Barrera
Prima edizione pubblicata 2007
Questa edizione pubblicata 2021
Pride Publishing
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Pubblicato nel 2021 da Pride Publishing, United Kingdom.
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Libro uno nel Tentazioni al Campus serie
Essere un allenatore di football gay in un liceo non è affatto facile, specialmente in una piccola città. Per cinque anni Justin ha represso la sua sessualità per mantenere il lavoro che ama. La sua unica vera tentazione è il padre della promessa sportiva che sta allenando. Volano scintille tra i due uomini, e un venerdì sera, dopo che i suoi ragazzi hanno vinto l`ennesima partita, Justin non riesce a dire di no.
Dedica
Dedicato ai migliori sul campo, Drew and Shari. Grazie!
Capitolo Uno
“Forza così! Sì, Max, affonda di più!” Justin sapeva che la sua faccia stava cambiando colore, mentre urlava. Poteva sentire la vampata di calore partirgli dal collo e allargarsi verso l’alto. Non c`era niente di paragonabile a un ragazzino che segna il suo touchdown.
Alzò le braccia in aria ed esultò con la folla. Al fischio di fine partita, mentre la folla continuava a esultare, Justin entrò in campo e strinse la mano dell`allenatore della squadra avversaria.
”Bella partita, Steve.”
”Bellissima la tua! - rispose Steve, stringendo la mano a Justin - Non c`è modo di battere i tuoi ragazzi, quest’anno. Sarò felice, quando Max Henley andrà al college l`anno prossimo.”
Justin annuì, dandogli ragione. La sua squadra era stata davvero forte, quell’anno.
“Mi dispiace che se ne vada. È l`atleta più bravo che abbia mai avuto il piacere di allenare.”
I due uomini si separarono e Justin tornò nella sua zona, lanciando uno sguardo a Max che riceveva il cinque e un abbraccio da suo padre, Luc. Per un breve attimo, il cazzo di Justin si inturgidì, alla vista di Luc Henley. Si vergognava a dirlo, ma negli ultimi quattro anni aveva provato per quell’uomo ciò che si può definire una cotta infantile. La prima volta che Justin aveva incontrato Luc era stato all`inizio del primo anno di allenamento di Max.
Non avrebbe mai dimenticato il verde degli occhi di Luc in quella calda giornata di sole, più verde dell`erba sotto i suoi piedi. Justin non riusciva a smettere di guardarlo, mentre li presentavano. Benché più basso di lui di un palmo, il corpo di Luc era quello di un uomo molto più giovane. Spalle larghe su un corpo asciutto, Justin avrebbe giurato che sotto quei vestiti da lavoro, che indossava praticamente sempre, si nascondeva una corporatura solida come la roccia. Già all’età di quindici anni Luc Henley doveva essere ben piantato.
Quando Justin sentì il suo cazzo iniziare a tirargli sotto i jeans, scosse la testa e si diresse verso lo spogliatoio. Era sempre meglio allontanarsi dalla tentazione. Evergreen era una piccola città e se la gente avesse scoperto che un allenatore di calcio, campione dello stato o meno, era gay, si sarebbe scandalizzata oltremisura. Ormai erano cinque anni che non godeva della compagnia di un altro uomo, cinque lunghissimi anni solitari.
* * * *
Dopo che i giocatori si furono fatti la doccia e si furono rivestiti, Justin raccolse i pochi asciugamani rimasti e li mise nel carrello della lavanderia. Prese le chiavi dalla scrivania del suo ufficio, uscì dalla porta dello spogliatoio e si trovò faccia a faccia con Max e Luc. “Ehi, coach! - disse Max con entusiasmo - Stavamo giusto per chiederti se ti va di unirti a noi per una pizza!” Guardò Luc da sopra la spalla. “Giusto papà?” Luc sorrise e allungò una mano per stringere quella di Justin. “È stato un bella partita. Pensavo che ti avrebbe fatto piacere venire a festeggiare con noi!”` Stringere la mano a Luc era sempre stata una fonte di eccitazione per Justin, ma lo sguardo che gli lanciò Luc, mentre gli stringeva la mano, gli fece venire i brividi lungo la schiena. Sapeva che non avrebbe dovuto leggerci nulla, in quello sguardo, ma dannazione come poteva resistere! Justin non sapeva molto della vita familiare di Max, a parte il fatto che nelle foto la madre non c’era. Dato che non era mai stato uno che si faceva i fatti degli altri, non aveva mai chiesto nulla. Lasciando la mano di Luc, Justin fece un respiro profondo e si guardò intorno nel parcheggio vuoto. ”Beh, certo che mi fa piacere farmi una pizza.” Justin si augurò di non stare facendo l`errore più grande della sua carriera. Tutti e tre si avviarono verso le uniche due auto rimaste nel parcheggio. Justin fu il primo a raggiungere il suo pick-up nero. ”Vi seguo.” Luc annuì e aprì la portiera del suo SUV.
* * * *
Mettendosi al volante, Luc si prese del tempo di allacciarsi la cintura e aspettò che Max facesse lo stesso. Sorrise a suo figlio: "È andata davvero bene.”
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