Kitabı oku: «Graveyard Hill - Il Cimitero Sulla Collina»
Graveyard Hill - Il Cimitero sulla Collina
Graveyard Hill - Il Cimitero sulla Collina
Edizione TekTime – Copyright © 2021 Ian King.
ePub ISBN: 9780473330040
Mobi ISBN: 978047333057
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Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti o sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore o sono stati usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, eventi o luoghi è del tutto casuale.
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Storia breve bonus
Io e mio cugino Shane sistemammo la nostra piccola tenda alle spalle della fattoria, dove era improbabile che qualcuno venisse a disturbarci. Un ruscello scorreva lentamente davanti a noi, lungo il greto di un fiume che si era formato dal terreno argilloso circostante. Produceva un suono rilassante, perfettamente udibile dal posto che avevamo scelto per il nostro campeggio, e rendeva l’aria fresca e piacevole. Salici sporgenti, le cui sottili foglie intonavano una strana e inquietante melodia sopra le nostre teste, nascondevano gran parte del ruscello dal sole. Questo era il nostro posto segreto, il nostro paradiso nascosto per i prossimi giorni. Intorno a noi potevamo sentire gli uccelli cantare.
Avevamo entrambi dieci anni, ma io ero più grande perché ero nato a febbraio, mentre lui a luglio. Piantammo la nostra tenda su una piccola pianura tra un cespuglio di rovi, che graffiava con le sue spine ogni passante distratto (ahia!), e una fossa poco più sopra, all’interno della quale erano stati trascinati nel corso degli anni, con un trattore, alcuni corpi di mucche morte e quello di una bellissima cavalla di nome Princess. Ora riposavano tutti in pace. Fortunatamente per noi, non era stato portato nient’altro nelle ultime settimane… fiuuu! Altrimenti chissà che puzza!
Lo avevamo chiamato “Graveyard Hill”. Era un posto carino, (per lo più) pianeggiante e nascosto, con tantissimi fiori selvatici che coloravano il versante della collina, viola, gialli e alcuni persino rossi. Erano così graziosi in mezzo a quelle ossa sbiancate dal sole, tutti sparpagliati alla rinfusa. Costituiva una sorta di luogo speciale per i residenti locali. Il punto morto della nostra fattoria, per dirlo con il nomignolo che usavamo noi.
Poco prima, io e Shane avevamo pescato delle anguille scendendo giù sull'argine del fiume, non troppo lontano da qui. Per l’occasione avevamo costruito delle canne da pesca, fatte di semplici rami di tea tree e nylon che avevamo trovato nel capannone di papà. Ci attaccammo alcuni ami e alcune noci, per fare peso; non avevamo bisogno di altro. Alla fattoria, adottavamo la teoria del kiwi ingenuity: si usava quello che si poteva.
Volevamo cuocerle al fuoco, su uno spiedo. Raccogliemmo fili d’acciaio e ramoscelli a forma di “Y”, li piantammo nel terreno e sistemammo le anguille in modo che stessero sospese sopra le fiamme. Appena fuori la porta della nostra tenda c’era del crescione fresco e piccante, di cui tutto il fiume era pieno. Potevamo fare, quindi, un pasto completo: carne e verdure! Sul dolce, però, avevamo barato, perché avevamo portato del risolatte in scatola. Gnam!
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