Kitabı oku: «Storey», sayfa 2
Lei disse, âLascialo fuori, Cliff. Ci sentiamo più tardi.â
Cliff. Quello era un nome che non si sentiva spesso oggigiorno, pensò Paul, un nome degli anni Sessanta, ma era felice di avere un nome di riferimento.
Cliff disse, âTu non mi dici cosa devo fare â nessuno di voi. Se voglio entrare qui e parlare con te, lo faccio.â
âVai a casa, ti chiamerò.â
Cliff si girò per guardare Storey, date le sue dimensioni, in tutta la sua presenza. Paul non pensò che Cliff fosse intimorito, solo prudente. Probabilmente girava sempre con una banda, gente che lo avrebbe supportato o fatto quello che diceva. Gli aveva dato una tale confidenza che andava in giro come unâarma carica. Paul lo aveva già riscontrato in passato e non gli piaceva. Le persone che controllavano le altre in quel modo spesso avevano problemi a mantenere lâautocontrollo.
Cliff si mosse di nuovo e andò dallâaltra parte del tavolo, in piedi accanto alla donna, ridando unâocchiata a Paul. Disse, âNon mi piaci. Ma hai dello stomaco. Ci siamo conosciuti da qualche parte?â
âNe dubito.â
âSì, anchâio. Ma câè qualcosa in te che riconosco. Mi verrà in mente.â
âNon ci perdere il sonno.â
âOh, non lo farò.â Si girò e uscì dal bar come aveva detto, senza voltarsi indietro, sempre sicuro di sé.
La donna disse a Paul, âNon sederti, non avevo bisogno di un salvatore.â
âLo so.â
âAllora perché ti sei intromesso?â
âFa parte della mia natura.â
Lei lo osservò con il primo segno di curiosità che lui avesse visto da parte sua, come se avesse finalmente catturato la sua attenzione.
Lui disse, âSembrava che non volessi parlare con lui.â
âLo avevo turbato.â
âQualcosa che hai scritto?â
âNon esattamente. Puoi andare ora, per favore?â
Fece cenno di sì col capo ed era sul punto di andarsene quando gli venne in mente qualcosa. Disse, ââMinty?ââ
Lei guardò in su. âAraminta. Non ti preoccupare â non avrai mai lâoccasione di usarlo.â
âNome insolito per una scozzese.â
âNon per questa.â
âSei sempre così aggressiva?â
âSei sempre così stupido?â
Lui non disse nulla, la osservò mentre lei lo guardava, il suo sguardo sicuro, sapendo che stava cercando di manipolarlo. La stessa cosa che stava facendo lui con lei. Non era sicuro che fosse divertente, ma stava tenendo la sua mente occupata dalle altre cose. Come cosa avrebbe fatto della sua vita.
Senza cambiare la sua espressione, lei disse, âVediamoci più tardi. Per un drink.â
âVa bene. Dove?â
Lei gli disse il nome di un pub e gli diede lâindirizzo â non conosceva il posto ma conosceva la zona da quando era un bambino.
Lui disse, âTi lascio il mio numero,â e iniziò a pronunciarlo, poi si fermò per lasciarla prendere il telefono e segnarlo.
Lei lo fissò di nuovo, poi infine prese il suo telefono e annotò il numero. Una volta finito, disse, âNon è un appuntamento amoroso. Non ti vestire bene. Non so nemmeno perché lo sto facendo.â
âNon ci pensare troppo â rovinerebbe un bel momento.â
âSarò là dalle otto.â
âCome ti riconoscerò?â
âSarò quella che si fa gli affari suoi. Te lâho detto, non ti entusiasmare.â
CAPITOLO QUATTRO
IL PUB SI trovava a Ball Hill, a dieci minuti di cammino dal vecchio campo da calcio di Highfield Road. Se la ricordava come una vivace area commerciale con banche e un ufficio postale e negozi di ogni genere. Una biblioteca. Ora metà delle attività erano serrate e la maggioranza dei negozi che erano ancora aperti erano outlet di beneficenza. Lâarea era ridotta male, più o meno come il resto della città che aveva visto fino ad allora.
Quando entrò vide subito Cliff, seduto a un tavolo rotondo con altri tre uomini, Araminta più lontana, a scrivere su di un largo telefono nero.
Cliff invece lo salutò con la mano, un gran sorriso sul suo volto.
âMinty ha detto che stavi arrivando. Ha detto che pensavi fosse un appuntamento romantico. Bene eccoci qui.â
Paul disse âNiente lingua la prima sera.â
Cliff non ci fece caso, disse, âSiediti. Mettiti a tuo agio,â accennando agli altri al tavolo. âQuesti sono Dutch, Gary e Tarzan. Lascio a te immaginare chi sia chi.â
âNon câè problema, non resto.â
âDai, non fare così. Voglio conoscerti. Mi hai preso di sorpresa prima, ma ripensandoci mi è piaciuto quello che hai fatto. Difendere la signorina.â
Araminta sollevò lo sguardo. âEhi.â
Cliff le diede unâocchiata, scrollando le spalle.
âNon le piace questo. Non le piace essere considerata come una donnetta. Non posso biasimarla. Te la immagini a lavare i piatti, in piedi davanti a un lavandino con il grembiule da cucina?â Ghignò come se si aspettasse la risposta di Paul, una piccola danza nei suoi occhi, divertendosi a destabilizzare Storey.
Paul diede unâocchiata agli altri uomini. Uno era alto, seppure a sedere, con un viso asciutto e cupo e larghe orecchie. Probabilmente Tarzan, giudicando dalla forza che Paul poteva notare dal suo fisico. Indossava una maglietta sporca sotto a una giacca marrone di velluto che lo faceva sembrare un roadie di una band anni Settanta. Lâuomo nel mezzo era biondo e con la carnagione molto pallida, il volto squadrato e le labbra rosa e piene. Aveva il torace robusto, non alto quanto Tarzan, ma nemmeno basso, la capigliatura bionda e la pelle chiara suggerivano che poteva essere Dutch, olandese sia di nome che di nascita.
Il terzo uomo sarebbe Gary, dunque. Il più piccolo di loro e con una luce nervosa negli occhi, come se non avesse ancora visto nulla che gli piacesse. Teneva in mano un sottobicchiere da birra e lo sgualciva e lo piegava fino a strappare lentamente delle strisce sottili, automaticamente, senza guardare, lâabitudine di una vita. La sua maglia verde a collo alto era cosparsa di vernice bianca.
Nessuno di loro aveva più di trentâanni e tutti avevano lâaspetto pallido di uomini che raramente uscivano o camminavano più di mezzo miglio alla settimana.
Paul sospirò. Il tipo di criminali da quattro soldi da cui avrebbe sperato di stare lontano. Come aveva fatto a finire a quel punto di nuovo, a fissare occhi spenti, i cui proprietari conoscevano poco, pensavano meno e non avevano alcun controllo degli impulsi?
E che accidenti ci faceva Araminta con loro?
Cliff lo aveva visto mentre passava il suo sguardo sugli uomini. Ora sollevò il mento, catturando lâattenzione di Paul.
âLi hai inquadrati?â chiese. âOra forza, prendi una sedia e chiacchieriamo. Ho idea che tu abbia molto da raccontare a persone come noi. Minty mi dice che lavori nel campo assicurativo. Mi piace. Tutti hanno bisogno di un lavoro. Io ho bisogno di un lavoro. Questi tre geni hanno bisogno di lavoro. Sei lâunico qui che ne abbia uno, quindi puoi raccontaci comâè.â
Paul prese una sedia da un altro tavolo e si sedette, mantenendo la dovuta distanza dagli altri, non volendo far parte della loro cosca.
Disse a Cliff, âOra mi ricordo di te, il nome. Cliff Elliot. Mi ha ingannato la barba. Andavamo nella stessa scuola âCaludon Castle. Eri un paio dâanni più piccolo, ma ti feci una reputazione piuttosto in fretta. Ti vidi ad affrontare qualcuno nel cortile una volta. Lâunica volta che vidi qualcuno tirare un pugno vero in una rissa scolastica invece che nel wrestling.â
Cliff si allungò sulla sedia, sorridendo, dando uno sguardo ai suoi compari come per dire, Ve lo avevo detto che ero uno tosto.
âStorey. Sì, lo avevo detto che ti conoscevo, no? Eri nella squadra di rugby, winger o qualcosa del genere, sempre a metterti alla prova. Non che abbiamo mai vinto nulla. Che topaia che era. Hanno chiuso dieci anni fa, lo sapevi? Ne hanno costruita una nuova, una di quelle Accademie.â
âCosì comâè stata la vita dopo?â
âDai, non ti interesso io. Stai solo cercando di scoprire cosa sta succedendo qui.â
âà sempre bello ritrovare vecchi amici.â
Cliff sorrise e guardò i suoi uomini, facendo un cenno veloce in direzione di Paul.
âVedete? Ã questo che intendo. Forte, no? Avevo ragione, no?â
Paul disse, âRagione riguardo a cosa?â
Cliff si sporse in avanti sul tavolo. âAvevo detto a questi falliti che eri qualcuno di cui potevo fidarmi. Lo avevo capito al bar, prima. Non ti eri tirato indietro. Avresti cercato di cacciarmi via se non me ne fossi andato. Non sei un assicuratore più di quanto lo sia io â e io non sono un assicuratore.â
âDavvero?â
Cliff non lo ascoltò. âChe cosa hai fatto quando hai lasciato la scuola? Non ti ho visto in giro nel quartiere, cosâhai combinato?â
Paul esitò, diventando consapevole dello spazio intorno a sé, gli altri bevitori, la musica che arrivava dagli altoparlanti in unâaltra stanza. Si accorse che stava parlando a voce alta per essere sentito. Si chiese di nuovo cosa ci facesse lì â aveva così pochi contatti con la gente da avere bisogno di parlare con Cliff e i suoi perdigiorno di seconda mano?
Notò che Araminta aveva finito di usare il telefono e lo stava guardando da dietro un bicchiere di vino rosso. Qual era il suo ruolo in tutto questo? Quando prima gli aveva chiesto di raggiungerla per una bevuta aveva pianificato di invitare anche Cliff? O era una coincidenza che si trovasse lì?
Improvvisamente si sentì stanco e sciocco, e non nelle condizioni da avere a che fare con Cliff e il suo giochetto. Forse era meglio essere sinceri e scoprire le carte.
Ripensandoci, meglio di no.
Disse, âSono stato allâestero, ho girovagato un poâ. Ho visto il mondo. Sono tornato a Londra in cerca di un lavoro. E sono entrato nelle assicurazioni.â
âDunque perché sei tornato qui?â
âMotivi personali.â
Cliff sogghignò. âLa moglie ti ha cacciato?â
âNon sono sposato.â
âQuindi ⦠cose di famiglia. Mamma o papà hanno tirato le cuoia.â
Paul non disse nulla.
Cliff disse, âCi ho preso al volo, vero? Sei tornato per sotterrare qualcuno.â
Paul si schiarì la voce.
âVisto che stiamo parlando dei vecchi tempi, non hai risposto alla mia domanda. Comâè andata la tua carriera sfavillante?â
Cliff allargò le braccia e alzò le spalle. âHo avuto un poâ di problemi con lâautorità , io. Non riesco a tenermi un lavoro. Così mi occupo un poâ di questo e un po' di quello. Io e questi giovanotti qua. Mi piace chiamarli gli scienziati.â
Gary disse, âFottiti, Cliff.â
Paul si rese conto che erano le prime parole che qualcuno avesse pronunciato.
Cliff continuò, âE nel caso te lo stessi chiedendo, non sono un candido agnellino. Ti ho sconvolto? No, sono stato mantenuto a piacimento da Sua Maestà per un poâ. Lo dico in tutta onestà . Non vorrei che pensassi che parlo sotto falsi pretesti di qualsiasi genere.â
âMa la tua esperienza non ti ha portato sulla retta via.â
Cliff sogghignò di nuovo.
âNon imparerei la retta via neanche se mi rompessi il naso inciampandoci.â
âTutti noi facciamo del nostro meglio per arrivare alla fine del mese.â
âEsatto, proprio questo intendo,â disse Cliff. Scrutò nuovamente Paul. âCosì sei tornato qui per un funerale. Immagino che entrambi i genitori siano andati, perché se era solo uno saresti stato a casa a prestare una spalla allâaltro. Non in giro con gente come noi. Quindi probabilmente vorrai sistemare e vendere la casa e liberarti di tutta quella robaccia ⦠Ci sono passato anni fa. I miei sono finiti presto in una bara a causa del fumo. Hanno anche fatto di tutto per finirci. Cinquanta al giorno, entrambi. Praticamente gli diedi una pala e gli dissi di iniziare a scavare.â
Paul si appoggiò allo schienale della sedia e sbirciò Araminta. Stava ancora messaggiando.
Disse, âTutto questo è interessante, ma non so cosa ci faccio qui.â
Cliff minimizzò. âLo so, pensavi di venire per un drink amoroso con Minty e invece trovi quattro farabutti. à come quel programma tv, comâera?â â cercò aiuto dai suoi uomini trovando sguardi assenti â âDragons Den. Tu devi vendere qualcosa e noi non vogliamo comprare.â
âNon sto vendendo niente.â
âOh, penso di sì. Vedi, sono incuriosito da te per lâincoerenza tra quello che dici di essere e come ti comporti. Hai detto a Minty che lavori nel campo assicurativo. Ma sei venuto da me come un poliziotto. Sicuro di te. Gonfiando i muscoli. Mi ha fatto pensare â che piani hai per questa povera ragazza? A che gioco stai giocando, eh? Qual è il tuo gioco?â
Araminta si alzò, mise via il suo telefonino, allisciandosi il davanti del suo vestito. Paul notò nuovamente i suoi fianchi sottili e come questo le facesse la pancia molto piatta.
Cliff la guardò, dicendo, âDavid tutto bene?â
Lei raccolse una borsa color crema dal suo posto, appesa sul retro della sedia, dicendo, âAbbastanza arrabbiato con me. Non lo vedo da un po'.â
âFatti desiderare ancora, cara. Gli uomini sono tutti uguali,â rivolgendosi a Paul, âno? Ci dai un poâ e vogliamo di più. Stiamo parlando del ragazzo di Minty, in caso te lo stessi chiedendo. Vedi, non sei lâunico pesce nellâoceano.â
Paul si alzò spingendo indietro la sua sedia, dicendo ad Araminta, âHo bisogno di andare in bagno. Accompagnami alla porta.â
âBel modo per rimorchiare, ma non ce nâè bisogno, ci vediamo in giro.â
Gli passò davanti senza guardare e lui percepì di sfuggita il suo profumo. Si girò e la seguì urtando i tavolini a cui sedevano uomini con le loro mogli e ragazze, che si fermarono a guardare lei, poi lui.
Le prese il braccio, e disse, âMinty.â
Lei si girò, unâombra nei suoi occhi. âNon toccarmi.â
Lui lasciò la presa. âChe succede? Perché ti trovi allo stesso posto di quel branco di sfigati?â
âNon sono affari tuoi.â Addolcì leggermente lo sguardo. âMi dispiace che fossero qui quando sei arrivato.â
âChe cosa vuole? Perché ti gira intorno?â
Lei lo freddò. âProbabilmente per la stessa ragione per cui lo stai facendo tu.â
Poi si girò e se ne andò. Paul la guardò spingersi fuori nellâaria fredda, poi scosse la testa e si diresse verso il bagno. Pensò che era appena finito in un film di cui non capiva la trama e dove i personaggi non avevano senso.
Più tardi capì che questo era il momento in cui avrebbe dovuto allontanarsi dal pub in macchina il più velocemente possibile.
STAVA CHIUDENDOSI LA cerniera quando Tarzan e Gary entrarono â lâuomo alto, più alto di quello che Paul avesse pensato, abbassandosi sotto alla cornice della porta prima di poggiarvisi di schiena, Gary gettando uno sguardo sullo spazio piastrellato intorno a sé, fischiettando, controllando il bagno.
Paul fece scorrere dellâacqua tra le mani e prese un fazzoletto di carta, chiedendosi cosa avrebbero fatto. Niente di serio, non in un pub affollato, probabilmente solo una conversazione per tastare il terreno. Lo aveva fatto anche lui quandâera più giovane, di imparare i trucchi del mestiere sotto supervisione.
Disse a Gary, âLui Tarzan, tu Jane?â
Gary si voltò a guardare Tarzan â vedi, che ti avevo detto? Poi puntò il dito contro Paul.
âLa tua bocca ti mette nei guai, non è vero? Non riesce a trattenersi. Stavamo dicendo, io e Tarzan, dicevamo che la tua boccaccia sarà la tua morte, un giorno. Dico bene, Tarz?â
Tarzan annuì, incrociando le braccia per enfasi, con unâenergia lenta, quasi letargica. Paul immaginò che avesse forza, ma nessuno stile. Sarebbe stato facile da neutralizzare mantenendosi lontano dalla sua portata.
Gary era più basso di Paul, un uomo asciutto con la pelle grigia e unâagitazione costante in fondo agli occhi. Uno non si fiderebbe di lui per coprirsi le spalle e probabilmente lo vorrebbe sempre davanti a sé.
Paul disse, âQuesto posto puzza. Possiamo continuare la conversazione fuori di qui?â
âQuesta non è una conversazione,â disse Gary. âà una ⦠come si dice, una dimostrazione.â
âDi cosa?â
âDi come stanno le cose. Tra noi e te. Se hai intenzione di intrattenerti con Minty, ci sono delle regole.â
Tarzan disse, âE regolamenti.â
âMi stai dicendo che ho bisogno del tuo permesso per parlare con qualcuno? Pensi che succederà ? Neanche mi piace tanto. Non mi piacciono le bionde.â
Gary rise e si voltò indietro di nuovo verso Tarzan.
âNon ti preoccupare, non è bionda naturale, non è vero?â
Tarzan disse, âNon proprio. Non fino in fondo.â facendo ridere di nuovo Gary, entrambi condividendo una specie di scherzo per iniziati.
Paul disse, âAbbiamo finito qui?â
âNo,â disse Gary, ânon abbiamo finito. Per chi lavori?â
âChe vuoi dire?â
âLavori nelle assicurazioni. Per chi lavori?â
Paul incontrò gli occhi di Gary e li fissò. âNon sono affari tuoi.â
âSì, immaginavo che lo avresti detto. Fatto è che Cliff vuole sapere se sei chi dici di essere.â
âSe no?â
âNon so, non mi ha detto niente.â
âChe differenza gli fa? La società per cui lavoro è a Londra.â
âQuindi niente di male se ce lo dici, no?â Si girò di lato e guardò Paul con sguardo congetturale. âIl fatto è che credo che abbia qualcosa in serbo per te.â
âLa risposta è no.â
âSì, immaginavamo che avresti detto anche questo. à per questo che abbiamo una specie di incoraggiamento per te.â
QUANDO LO PORTARONO di nuovo fuori nel bar Cliff era al telefono e li fermò con una mano alzata prima che si sedessero. Gary prese il braccio di Paul e lo strattonò liberamente, ma lui rimase in piedi finché Cliff non ebbe finito, cercando e poi premendo il pulsante di fine chiamata con il dito indice.
Ora Paul stava ascoltando mentre Gary diceva a Cliff cosâera successo nel bagno, che Paul non avrebbe detto per chi lavorava e non era interessato a quello che Cliff aveva in serbo per lui. Cliff annuiva ascoltando, storcendo la bocca, prendendola come se lo tenesse seriamente in considerazione. Poi indicò la sedia su cui Paul era seduto prima e Tarzan lo prese per le spalle e ce lo spinse sopra.
Paul si domandò cosa pensarono di questo comportamento le altre persone nel bar â forse non lo notarono, o erano abituati a Cliff e i suoi uomini e non ci fecero caso. Forse era il tipo di pub in cui era consuetudine, dove venivano rotte bottiglie e le intimidazioni avvenivano ogni giorno.
A Paul stava bene. Aveva trascorso un poâ di tempo a sud del fiume a Londra e aveva incontrato gente con cui non attraverseresti la strada per sputarci sopra. Una volta finì per trovarsi in una rissa nonostante indossasse la sua uniforme e fosse in servizio con due uomini della centrale: lâuomo che stavano cercando, Terry âPit Bullâ James, sapeva che sarebbe finito dentro, ma voleva lo stesso fare abbassare la cresta a qualche poliziotto. Così Paul aveva imparato a preparare i pugni velocemente e duramente, a non aspettare di vedere dove portava la conversazione e se il delinquente si sarebbe calmato. Se aspettavi, eri già colpito. Perché, non lo sapeva allora, avrebbe passato tre settimane a risposo dal lavoro con un timpano danneggiato che non era ancora guarito.
Cliff diceva, âNon sei uno da assicurazioni, questo lo so, ma non so chi sei. Guardati, seduto là , a fissarmi, chiedendoti cosa significa tutto questo.â
âSo di cosa si tratta.â
âLo sai? Allora dimmi. Ti darò un voto da uno a dieci.â
âTu e questa banda siete annoiati. Non state guadagnando denaro â o a malapena â e pensate di avere trovato qualcuno da prendere di mira, qualcuno che vi intrattiene. Pensate che stia cercando di infilarmi nelle mutande di Araminta, per questo credete di avere una sorta di presa su di me. Del tipo che se faccio quello che volete, solo così potrò starle intorno come i Funboy Three.â
âFatto interessante: mio padre conosceva il padre di Terry Hall negli anni Sessanta, lo sapevi? Non lâho mai conosciuto di persona. Ad ogni modo, ti do otto su dieci, non male per un principiante.â
âHo dimenticato le orge da ubriachi e i tentativi di suicidio?â
âBuffo che tu lo dica. Sono quasi morto una volta. Incidente dâauto. Un idiota oltrepassò la linea bianca e si schiantò dritto su di me, sulla Sewell Highway, appena passato il pub Devon, lo conosci? Mi ruppe un bel poâ di ossa e mi danneggiò il fegato, ma a parte questo niente di troppo grave. Occasionalmente soffro di mal di testa. Comunque, quando ero steso tutto rattrappito nella macchina pensai di morire. Mi chiesi se lâambulanza sarebbe arrivata là in tempo o se avrei semplicemente esalato lâultimo respiro. Non avevo male o roba così, probabilmente ero in stato di shock. Ma la morte mi interessa da allora, cosa si prova quando te ne vai veramente. à doloroso, ti tieni stretto con entrambe le mani, o è semplicemente come andare a dormire e non sentire più niente? Il risultato finale è che non mi spaventa più. Non voglio morire, ma sono pronto a correre rischi. Avevo lâabitudine di chiacchierare con alcuni dei detenuti quando ero dentro, tanto per giocarci, vedere fin dove potevo spingermi prima che si rivoltassero. Non lâhanno mai fatto. Devono avere visto che non mi facevano paura, così mi lasciarono in pace.â
âSei un oratore interessante.â
âHo i miei momenti, no? Comunque, la mia domanda per te, amico mio, è se sei interessato a guadagnare un po' di contanti. Un po' di quattrini extra.â
Ora ci stiamo arrivando, pensò Paul. Tutta la storia verteva su Cliff che se la rigirava in modo da potere testare il terreno prima di uscire allo scoperto.
Cliff disse, âNon dici nulla. Non sento suoni uscire dalla tua bocca. E non sono telepatico. Quindi che ne dici?â
âCosa vuoi che ti dica?â La fece breve, lasciando fare a Cliff.
âNon devi fare niente. Esprimere un tuo giudizio professionale. Dare unâocchiata a qualcosa e dare un parere. Un parere da assicuratore.â
âSe sono un assicuratore.â
âEcco. Si tratterebbe di una specie di test, no?â
âVerrei pagato?â
âLâho detto, no? La cifra è da stabilire.â
Paul diede unâocchiata a Tarzan e a Gary, che ora lo fissavano con il loro sguardo vuoto. Si accorse che Dutch era assente da quando lui era uscito dal bagnoânon ne aveva sentito la mancanza.
Cliff prese il telefono.
âDovrò dedurre che il tuo silenzio è un sì. Quindi ora puoi anche levarti di torno. Ho diverse cose da fare.â
Lâattenzione nella stanza improvvisamente si spostò, come se Paul non fosse più lì. Tarzan e Gary iniziarono a parlare tra loro e Cliff a scorrere i messaggi sul suo cellulare, i suoi occhi vigili su di essi con la velocità di un allibratore a calcolare le probabilità .
Paul si alzò e uscì, chiedendosi se nemmeno si sarebbero accorti che, come Dutch, anche lui se ne era andato.