Kitabı oku: «Gli Ossidiani »
Morgan Rice
Morgan Rice è l’autrice numero uno e campionessa d’incassi della serie epic fantasy L’ANELLO DELLO STREGONE che comprende diciassette libri; della serie campione d’incassi APPUNTI DI UN VAMPIRO che comprende dodici libri; della serie campione d’incassi LA TRILOGIA DELLA SOPRAVVIVENZA, un thriller post-apocalittico che comprende tre libri; della serie epic fantasy RE E STREGONI che comprende sei libri; della nuova serie epic fantasy DI CORONE E DI GLORIA che comprende 8 libri; e della serie epic fantasy UN TRONO PER DUE SORELLE, che comprende otto libri; della nuova serie di fantascienza LE CRONACHE DELL’INVASIONE che comprende quattro libri; della nuova serie fantasy OLIVER BLUE E LA SCUOLA DEGLI INDOVINI, che comprende quattro libri (ed è in prosecuzione) e della serie fantasy COME FUNZIONA L’ACCIAIO, che comprende tre libri (ed è in prosecuzione). I libri di Morgan sono disponibili in formato audio o cartaceo e ci sono traduzioni in 25 lingue.
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Cosa dicono di Morgan Rice
“Se pensavate che non ci fosse più alcuna ragione di vita dopo la fine della serie L’ANELLO DELLO STREGONE, vi sbagliavate. In L’ASCESA DEI DRAGHI Morgan Rice è arrivata a ciò che promette di essere un’altra brillante saga, immergendoci in un mondo fantastico fatto di troll e draghi, di valore, onore e coraggio, magia e fede nel proprio destino. Morgan è riuscita di nuovo a creare un forte insieme di personaggi che ci faranno tifare per loro pagina dopo pagina… Consigliato per la biblioteca permanente di tutti i lettori amanti dei fantasy ben scritti.”
–-Books and Movie Reviews
Roberto Mattos
“Un fantasy pieno zeppo di azione che sicuramente verrà apprezzato dai fan dei precedenti romanzi di Morgan Rice insieme ai sostenitori di opere come il CICLO DELL’EREDITÀ di Christopher Paolini… Amanti del fantasy per ragazzi divoreranno quest'ultima opera della Rice e imploreranno di averne ancora.”
–-The Wanderer, A Literary Journal (Parlando de L'Ascesa dei Draghi)
“Un meraviglioso fantasy nel quale si intrecciano elementi di mistero e intrigo. Un’impresa da eroi parla della presa di coraggio e della realizzazione di uno scopo di vita che porta alla crescita, alla maturità e all’eccellenza… Per quelli che cercano corpose avventure fantasy: qui i protagonisti, gli stratagemmi e l’azione forniscono un vigoroso insieme di incontri che ben si concentrano sull’evoluzione di Thor da ragazzino sognatore e giovane che affronta l’impossibile pur di sopravvivere… Solo l’inizio di ciò che promette di essere una serie epica per ragazzi.”
--Midwest Book Review (D. Donovan, eBook Reviewer)
“L’ANELLO DELLO STREGONE ha tutti gli ingredienti per un successo immediato: intrighi, complotti, mistero, cavalieri valorosi, storie d’amore che fioriscono e cuori spezzati, inganno e tradimento. Una storia che vi terrà incollati al libro per ore e sarà in grado di riscuotere l’interesse di persone di ogni età. Non può mancare sugli scaffali dei lettori di fantasy.”
–-Books and Movie Reviews, Roberto Mattos
“In questo primo libro pieno zeppo d’azione della serie epica fantasy L’Anello dello Stregone (che conta attualmente 14 libri), la Rice presenta ai lettori il quattordicenne Thorgrin “Thor” McLeod, il cui sogno è quello di far parte della Legione d’Argento, i migliori cavalieri al servizio del re… Lo stile narrativo della Rice è solido e le premesse sono intriganti.”
--Publishers Weekly
Libri di Morgan Rice
OLIVER BLUE E LA SCUOLA DEGLI INDOVINI
LA FABBRICA DELLA MAGIA (Libro #1)
LA SFERA DI KANDRA (Libro #2)
GLI OSSIDIANI (Libro #3)
LO SCETTRO DI FUOCO (Libro #4)
LE CRONACHE DELL’INVASIONE
MESSAGGI DALLO SPAZIO (Libro #1)
L’ARRIVO (Libro #2)
L’ASCESA (Libro #3)
IL RITORNO (Libro #4)
COME FUNZIONA L’ACCIAIO
SOLO CHI LO MERITA (Libro #1)
SOLO IL VALOROSO (Libro #2)
SOLO IL DESTINATO (Libro #3)
UN TRONO PER DUE SORELLE
UN TRONO PER DUE SORELLE (Libro #1)
UNA CORTE DI LADRI (Libro #2)
UNA CANZONE PER GLI ORFANI (Libro #3)
UN LAMENTO FUNEBRE PER PRINCIPI (Libro #4)
UN GIOIELLO PER I REGNANTI (LIBRO #5)
UN BACIO PER LE REGINE (LIBRO #6)
UNA CORONA PER GLI ASSASSINI (Libro #7)
UN ABBRACCIO PER GLI EREDI (Libro #8)
DI CORONE E DI GLORIA
SCHIAVA, GUERRIERA, REGINA (Libro #1)
FURFANTE, PRIGIONIERA, PRINCIPESSA (Libro #2)
CAVALIERE, EREDE, PRINCIPE (Libro #3)
RIBELLE, PEDINA, RE (Libro #4)
SOLDATO, FRATELLO, STREGONE (Libro #5)
EROINA, TRADITRICE, FIGLIA (Libro #6)
SOVRANA, RIVALE, ESILIATA (Libro #7)
VINCITORE, VINTO, FIGLIO (Libro #8)
RE E STREGONI
L’ASCESA DEI DRAGHI (Libro #1)
L’ASCESA DEL PRODE (Libro #2)
IL PESO DELL’ONORE (Libro #3)
LA FORGIA DEL VALORE (Libro #4)
IL REGNO DELLE OMBRE (Libro #5)
LA NOTTE DEI PRODI (Libro #6)
L’ANELLO DELLO STREGONE
UN’IMPRESA DA EROI (Libro #1)
LA MARCIA DEI RE (Libro #2)
DESTINO DI DRAGHI (Libro #3)
GRIDO D’ONORE (Libro #4)
VOTO DI GLORIA (Libro #5)
UN COMPITO DI VALORE (Libro #6)
RITO DI SPADE (Libro #7)
CONCESSIONE D’ARMI (Libro #8)
UN CIELO DI INCANTESIMI (Libro #9)
UN MARE DI SCUDI (Libro #10)
REGNO D’ACCIAIO (Libro #11)
LA TERRA DEL FUOCO (Libro #12)
LA LEGGE DELLE REGINE (Libro #13)
GIURAMENTO FRATERNO (Libro #14)
SOGNO DA MORTALI (Libro #15)
GIOSTRA DI CAVALIERI (Libro #16)
IL DONO DELLA BATTAGLIA (Libro #17)
LA TRILOGIA DELLA SOPRAVVIVENZA
ARENA UNO: MERCANTI DI SCHIAVI (Libro #1)
ARENA DUE (Libro #2)
ARENA TRE (Libro #3)
VAMPIRO, CADUTO
PRIMA DELL’ALBA (Libro #1)
APPUNTI DI UN VAMPIRO
TRAMUTATA (Libro #1)
AMATA (Libro #2)
TRADITA (Libro #3)
DESTINATA (Libro #4)
DESIDERATA (Libro #5)
PROMESSA (Libro #6)
SPOSA (Libro #7)
TROVATA (Libro #8)
RISORTA (Libro #9)
BRAMATA (Libro #10)
PRESCELTA (Libro #11)
OSSESSIONATA (Libro #12)
Sapevate che ho scritto tantissime serie? Se non le avete lette tutte, cliccate sull’immagine qua sotto e scaricate il primo libro di una di esse!
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Copyright © 2018 by Morgan Rice. All rights reserved. Except as permitted under the U.S. Copyright Act of 1976, no part of this publication may be reproduced, distributed or transmitted in any form or by any means, or stored in a database or retrieval system, without the prior permission of the author. This ebook is licensed for your personal enjoyment only. This ebook may not be re-sold or given away to other people. If you would like to share this book with another person, please purchase an additional copy for each recipient. If you’re reading this book and did not purchase it, or it was not purchased for your use only, then please return it and purchase your own copy. Thank you for respecting the hard work of this author. This is a work of fiction. Names, characters, businesses, organizations, places, events, and incidents either are the product of the author’s imagination or are used fictionally. Any resemblance to actual persons, living or dead, is entirely coincidental.
Jacket image Copyright DreamcatcherDiana, used under license from Shutterstock.com.
CAPITOLO UNO
Oliver sentiva il battito del proprio cuore in tutto il corpo. Esther Valentini stava morendo. Ogni secondo che passava era un secondo sprecato. Doveva salvarla a qualsiasi costo. La amava così tanto che non avrebbe mai potuto abbandonarla. Qualsiasi pericolo avesse dovuto affrontare per salvarla, l’avrebbe corso. Non gli importava quanto scarne fossero le possibilità di riuscirci: doveva provarci.
Guardò il professor Ametisto di fronte a lui dall’altra parte del tavolino, seduto su un vecchio divano in pelle, intento a bere il tè da una delicata tazza di ceramica. Il preside della Scuola degli Indovini aveva concesso a Oliver il permesso di imbarcarsi in un viaggio molto pericoloso indietro nel tempo per trovare un’invenzione indovina nascosta che avrebbe potuto salvare la vita di Esther. Ma ora Oliver aveva bisogno dei dettagli di come riuscire in una tale missione.
“Farò qualsiasi cosa,” ricordò ancora una volta Oliver, la voce forte e determinata. “Non importa se è pericoloso: salverò Esther.”
Il preside della Scuola degli Indovini annuì lentamente. “È mio dovere, in quanto tuo mentore, dirti che sarà una pericolosa odissea. Un’impresa in cui potresti benissimo fallire.”
“Ogni possibilità è meglio che nessuna possibilità,” disse Oliver con fermezza.
Il professor Ametisto posò la tazza, che tintinnò risuonando nella vastità del suo ufficio nella sesta dimensione.
“Per salvare la vita di Esther,” disse, “devi viaggiare indietro nel tempo e trovare una cosa che si chiama Elisir. È l’unica cosa che possa curarla.”
L’Elisir, ripeté Oliver nella propria mente, sentendosi sbalordito. Sembrava molto importante.
L’Elisir è stato nascosto,” continuò il preside, “perché è molto potente. E molto pericoloso.”
“Dove è stato nascosto, professore?” chiese Oliver.
“Nessuno lo sa. È un segreto strettamente controllato.”
Oliver si sentì stringere il petto. Come poteva trovare l’Elisir se era nascosto e nessuno sapeva dove?
Poi notò però un leggero luccichio negli occhi del professore, un segno che gli diceva che non tutte le speranze erano perdute.
“Ma credo di aver escogitato un modo per trovare il posto nascosto,” gli spiegò l’anziano indovino.
La speranza gonfiò il petto di Oliver. “Davvero?”
“Non esaltarti troppo,” disse il professore temperando un poco l’improvvisa esuberanza di Oliver. “Ho sentito di un portale che potrebbe portarti lì.”
“Cosa intende dire?” chiese Oliver, sentendosi perplesso. I portali collegavano due posti tra loro creando un magico passaggio spazio-temporale che attraversava spazio e tempo. Di certo il portale di cui parlava il professore avrebbe portato Oliver in quel posto oppure no.
Il preside si schiarì la gola e iniziò a spiegare. “Non si tratta di un portale ordinario. È un portale molto speciale, intriso di rara magia. Ti può portare esattamente dove devi andare.”
Oliver si sentì il cuore balzare in gola. Sembrava perfetto! Ma allora perché il professor Ametisto aveva un’espressione così seria?
L’anziano preside continuò a spiegare. “Per farlo funzionare devi mantenere nella tua mente l’intenzione, quando ci entri devi avere chiaro il posto giusto e l’intento giusto. Altrimenti diventerà estremamente instabile e ti espellerà.”
Oliver si sentiva la gola più secca della sabbia. Ora capiva. Se fosse passato attraverso il portale senza un cuore puro, di certo avrebbe fallito.
“Funzionerà solo se le mie intenzioni sono reali?” chiese.
“Sì,” rispose il professore con un solenne assenso del capo. “Se le tue intenzioni non sono pure, sarai espulso nel vuoto dello spazio. Capisci ora quale sia il rischio?”
Oliver si sentiva il corpo pervaso da un costante tremore, come un insieme di piccoli terremoti. Aveva paura del portale, paura che esso non considerasse sufficientemente buone le sue intenzioni. Ma doveva provare. Per Esther. Ormai aveva deciso.
Sollevò il mento in atteggiamento di coraggio. “Sono pronto.”
Il professor Ametisto lo guardò a lungo e seriamente. Poi si alzò in piedi. “Vieni con me.”
Oliver gli obbedì, sentendo i nervi al massimo della tensione mentre seguiva il preside fuori dalla sesta dimensione, tornando nella caotica Scuola degli Indovini. Si trovavano al piano più alto e da lì guardavano l’atrio in basso e tutti i cinquanta piani attraversati da passerelle piene di studenti e sostenute dai rami del capoc.
“Questo è tutto merito tuo, Oliver,” disse il professor Ametisto. “Grazie alle tue eroiche azioni, alla tua volontà di mettere tutto prima di te stesso, la Sfera di Kandra è stata riportata al suo posto. La scuola è più forte che mai adesso.”
Oliver sentì le guance che arrossivano. Perché il professore gli stava mostrando questo?
“È questa la purezza di cuore che ti serve per intraprendere il prossimo viaggio,” gli spiegò. I suoi occhi brillavano di intensità.
Oliver annuì. Capiva. Il professore voleva fargli sentire – fargli sentire veramente e realmente – ciò che gli serviva per passare attraverso il portale, per ricordargli esattamente cosa ci fosse in ballo e quale fosse la posizione del suo cuore al riguardo.
Ma Oliver non era del tutto d’accordo con ciò che il professore gli aveva appena detto. Non era riuscito nella sua precedente missione tutto da solo. Aveva avuto i suoi amici al suo fianco. Senza di loro a ricordargli ciò che contava, non sarebbe mai riuscito nella sua recente impresa per salvare Isaac Newton e recuperare la Sfera di Kandra.
“Non l’ho fatto da solo,” disse al professore con tono un po’ titubante.
Con sua sorpresa il volto del professor Ametisto si aprì in un grande sorriso.
“Esatto!” Schioccò le dita come se avesse appena vinto una gara. “E questo è proprio il motivo per cui ho programmato che tu intraprenda la tua missione insieme agli altri.”
Oliver sgranò gli occhi scioccato. “Davvero? Chi?”
Esther lo aveva accompagnato nella sua ultima missione, ma ora lei si trovava a letto, nell’ala ospedaliera. Anche Ralph era venuto ad aiutarlo, ed era quasi annegato nel Tamigi, tra gli altri guai. Riportare la gente indietro nel tempo era molto pericoloso. Oliver odiava il pensiero di mettere in pericolo un’altra volta i suoi amici.
Oliver sentì il campanellino dell’ascensore che arrivava dall’altra parte del corridoio e si voltò a guardare mentre le porte si aprivano.
Sentì gonfiarsi il cuore quando vide chi ne usciva. Era Hazel Kerr, i capelli castano dorati raccolti in uno chignon in cima alla testa, e Walter Stroud, con indosso una maglietta con disegnato un vecchio personaggio dei videogiochi, il colore chiaro che risaltava contro la sua pelle scura. Quelli erano due dei suoi migliori amici. Il pensiero che lo accompagnassero nella sua missione era un grosso conforto.
Ma mentre i suoi due amici avanzavano verso di lui, Oliver notò una terza persona uscire dalle porte. Non lo conosceva. Era un ragazzo alto con la pelle abbronzata e i capelli scuri e mossi che gli incorniciavano il volto arrivandogli fino al mento.
“Chi è?” chiese Oliver al professore.
“Lascio che sia lui a presentarsi,” rispose il preside.
I tre studenti si avvicinarono a Oliver. Hazel gli diede la solita spinta con la spalla. Walter gli diede una pacca sulla schiena, come spesso faceva. Oliver li salutò entrambi con un cenno del capo, felice di averli al suo fianco. Ma il sguardo era attratto dal terzo ragazzo, quello che non conosceva.
“Mi chiamo David Mendoza,” disse il giovane tendendogli la mano. “Sono uno del secondo anno.”
“Oh,” rispose Oliver stringendogli la mano. “Verrai con me?”
Fu il professore a rispondere. “David ha un ottimo allenamento nel combattimento. È il migliore della scuola. Voglio che tu abbia protezione nel tuo viaggio. Pensa a lui come il condensato del cervello della signorina Kerr e del cuore del signor Stroud. Con questi tre compagni accanto a te, avrai le migliori possibilità di successo.”
Oliver annuì. Si fidava del professor Ametisto – il suo mentore non l’aveva ancora mai deluso – ma non conosceva David Mendoza per niente. Non sapeva se poteva fidarsi di lui.
“Ecco alcune cose di cui avrete bisogno,” continuò il professore. Tirò fuori un amuleto dalla tasca. “Questo è un amuleto di sefora. Puoi usarlo per controllare la condizione di Esther. Ti darà modo di vederla.”
Lo porse a Oliver.
Aggrottando la fronte, Oliver scrutò lo strano gioiello nero. Vi si poteva distinguere il bellissimo volto di Esther Valentini che brillava sulla sua superficie, come se disegnato con un carboncino. Aveva gli occhi chiusi e sembrava gravemente malata. Oliver sentì una stretta al cuore vedendola in quella condizione.
“È in tempo reale?” chiese.
Il preside annuì. “Sì. Ti aiuterà a tenere puro il tuo cuore. Se mai ti troverai a vacillare, guarda l’amuleto e ricorda perché stai seguendo il tuo viaggio.”
Oliver si infilò il prezioso amuleto al collo. Lo avrebbe custodito con cura: era il suo collegamento a Esther.
Poi il professore gli porse uno scettro ricoperto di gioielli. Oliver lo guardò con meraviglia. Aveva un tubo interno cavo dove scorreva della sabbia, e per quanto Oliver lo girasse e rigirasse, la sabbia continuava a scorrere nella stessa direzione e alla stessa velocità, come se fosse incantato.
“Che cos’è?” chiese.
“Quando colpisci con lo scettro, esso crea una luce brillante che genera temporanea cecità. Quindi usalo con saggezza. La sabbia all’interno ti mostra quanto resti a Esther da vivere.”
Oliver sussultò, sopraffatto dall’orrore. Una sensazione di nausea si impadronì di lui mentre osservava la sabbia che scorreva.
Il preside lo prese per le spalle e interruppe i suoi pensieri: “Si tratta di più di Esther,” spiegò. “Lei è destinata a morire. Tu cambierai il destino per salvarla. Come ben sai, questo avrà un effetto domino. Ci saranno altri cambiamenti che non possiamo prevedere. Ma ho osservato molte linee temporali e se Esther muore, il risultato sarà peggiore.”
Oliver si sentì stringere lo stomaco. “Cosa intende dire?”
“La sua vita è legata alla scuola, Oliver. La sua morte avrebbe un effetto nel tempo. Ma non posso dire niente di più specifico. Sai che non posso divulgare ciò che ho visto nelle linee temporali alternative.”
Oliver capiva, ma provava una grossa ansia a pensare che ci fosse di più in ballo oltre a Esther. Anche la scuola pareva essere in qualche modo a rischio.
Riguardò la clessidra a sabbia all’interno dello scettro. Ogni secondo che passava permetteva a un altro granello di scivolare oltre.
“Analogamente, anche la sua sopravvivenza,” continuò il professore. “L’Elisir non solo curerà Esther, ma permetterà a tutti gli indovini di viaggiare fino a momenti difficili nel tempo e tornare sani e salvi, compiere urgenti missioni che si mostrassero necessarie. Questo genere di viaggio illimitato nel tempo è rischioso. Quindi ora capisci, Oliver, perché sia così importante.”
Oliver sentiva i nervi tendersi in gola, stringendola come se un boa lo stesse strangolando. C’era in ballo molto più di quanto si fosse figurato.
Guardò Walter e Hazel, i suoi migliori amici, e poi David, il nuovo compagno. Infine guardò il professor Ametisto.
“Non la deluderò,” gli disse.
Il professor Ametisto annuì con determinazione, quindi gli mise una mano sulla spalla. “Allora forse è giunto il momento di salutarci.”
Oliver annuì. “Sì. Ma prima devo vedere Esther.”
“Certamente.”
Il professore accompagnò Oliver all’ascensore e insieme scesero all’ala ospedaliera. Quando entrarono, Oliver scrutò la corsia alla ricerca di Esther. Quando la trovò, notò la figura china accanto a lei. Sentì una pressione la petto. Era Edmund.
Edmund si voltò di scatto quando Oliver si avvicinò. Lo fissò torvo e poi balzò in piedi, furioso.
“Cosa ci fa lui qui?” chiese al preside, puntando un dito accusatorio contro Oliver. “Lui è la causa per cui Esther si trova in questo stato.”
Le sue parole furono come un’esplosione di dolore per Oliver. Era vero. Il fatto che Esther avesse contratto il mal di viaggio era in primis colpa sua.
Ma il professor Ametisto scosse la testa. “Esther sapeva che stava morendo ancor prima di partire per l’Inghilterra,” spiegò a Edmund. “Oliver non c’entra nulla.”
Oliver non riusciva a convincersi a credere al professore. Esther gli aveva detto la stessa cosa, ma lui aveva ancora la sensazione che stessero mentendo per farlo stare meglio e non farlo sentire in colpa. Come altro aveva potuto Esther contrarre il mal di viaggio se non durante il suo tragitto indietro nel tempo insieme a lui? Non c’era nient’altro da aggiungere.
Mentre Edmund stava davanti a lui furente, Oliver notò che teneva le mani serrate in due pugni. Sapeva che anche Edmund era innamorato di Esther. Doveva essere facile per lui biasimare qualcuno per la sua condizione, soprattutto se quel qualcuno era Oliver, una persona che già odiava.
“Non ci credo,” ribatté con veemenza. “Stava bene prima di andare in quella missione con Oliver. Non stava così.” Allungò un braccio indicando il letto dove Esther giaceva, immobile, gli occhi chiusi. “E ancora lei si fida che sia Oliver ad andare a salvarle la vita?”
Aveva gli occhi che brillavano di rabbia.
Oliver non poteva credere che Edmund stesse parlando al professor Ametisto a quel modo. Quello era il loro riverito preside, ed Edmund stava litigando con lui come un genitore con i suoi genitori!
Ma la cosa più sorprendente di tutte era che il professore glielo permetteva. Qualsiasi altro studente, in qualsiasi altra circostanza, sarebbe stato di certo punito per essersi comportato in modo così maleducato e arrabbiato. Questo non fece che aumentare in Oliver la consapevolezza di quanto la condizione di Esther fosse davvero precaria.
Il professor Ametisto guardò Edmund con calma. “Il cuore di Oliver è puro,” spiegò. “I suoi sentimenti per Esther sono puri. I tuoi, Edmund, temo invece che non lo siano.”
Il volto di Edmund avvampò diventando rosso. “Come osa dire una cosa del genere? Anche io le voglio bene! Le ho voluto bene da ben prima che lui mettesse piede nella scuola! Potevo seguire questa missione bene quanto Oliver, forse anche meglio!”
Ma il preside scosse la testa. “Mi spiace, ma questo non è vero. C’è solo una persona che ha una possibilità di riuscire. E questa persona è Oliver.”
Edmund rimase lì un momento ancora, spostando lo sguardo furioso dal preside a Oliver. Poi sbatté un piede a terra e corse via, spingendo Oliver con una spalla prima di sparire. Mentre scappava, il reparto d’ospedale fu riempito dai suoi singhiozzi soffocati.
Oliver lo guardò andare. Non poteva che sentirsi male per Edmund. Anche lui si sarebbe sentito devastato se Esther non avesse ricambiato il suo affetto.
Ora che Edmund se n’era andato, Oliver riportò la sua attenzione sulla figura addormentata di Esther. Si accucciò accanto a lei e le prese la mano. Aveva la pelle fredda, come se il suo corpo non potesse generare sufficiente calore. Oliver la strinse.
Con sua sorpresa, sentì che lei rispondeva stringendo a sua volta. Oliver trattenne il fiato. Si stava svegliando!
In quel momento le palpebre di Esther iniziarono a sbattere e un sommesso gemito le sfuggì dalla gola.
“Sono qui,” mormorò Oliver. “Esther?”
Sotto le palpebre Oliver poteva vedere che i suoi occhi si muovevano. Stava ovviamente tentando di aprirli.
Alla fine, come se le ci volesse uno sforzo enorme, le palpebre si sollevarono e Oliver si trovò a fissare i suoi meravigliosi occhi verde smeraldo.
Lei lo guardò in silenzio e un piccolissimo sorriso le incurvò le labbra. Poi, con un sospiro, gli occhi si richiusero. Si era riaddormentata.
“Non ti deluderò, Esther,” sussurrò Oliver, sentendo la propria voce tremare per l’emozione. “Non ti lascerò morire.”