Kitabı oku: «La Cattura»
Table of Contents
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Book Description
Dedica
Riconoscimenti
Marchi registrati e riconoscimenti
Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto
Capitolo Nove
Capitolo Dieci
Capitolo Undici
Capitolo Dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo sedici
Capitolo diciassette
Capitolo Diciotto
Capitolo diciannove
Capitolo Venti
Capitolo ventuno
Capitolo Ventidue
Capitolo Ventitré
Capitolo ventiquattro
Capitolo Venticinque
Capitolo ventisei
Capitolo Ventisette
Capitolo Ventotto
Capitolo Ventinove
Capitolo Trenta
Capitolo trentuno
Capitolo trentadue
Capitolo trentatré
Capitolo trentaquattro
Capitolo trentacinque
Capitolo trentasei
Capitolo trentasette
Capitolo trentotto
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L'autore
La cura trilogia
LA CATTURA
SANDRA CARMEL
La Cattura
ISBN # 978-1-80250-058-5
©Copyright Sandra Carmel 2019
Cover Art di Erin Dameron-Hill ©Copyright Agosto 2019
Tradotto nel 2021 da Stefania De Liberato
Interior text design by Claire Siemaszkiewicz
Totally Bound Publishing
Questa è un'opera di finzione. Tutti i personaggi, i luoghi e gli eventi sono frutto dell'immaginazione dell'autore e non devono essere confusi con i fatti. Qualsiasi somiglianza con persone, vive o morte, eventi o luoghi è puramente casuale.
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in qualsiasi forma materiale, sia tramite stampa, fotocopia, scansione o altro senza il permesso scritto dell'editore, Totally Bound Publishing.
Le richieste devono essere indirizzate in prima istanza, per iscritto, a Totally Bound Publishing. Atti non autorizzati o limitati in relazione a questa pubblicazione possono comportare procedimenti civili e/o penali.
L'autore e l'illustratore hanno fatto valere i loro rispettivi diritti ai sensi del Copyright Designs and Patents Acts 1988 (e successivi emendamenti) per essere identificati come l'autore di questo libro e illustratore dell'opera.
Pubblicato nel 2021 da Totally Bound Publishing, Regno Unito.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, scannerizzata o distribuita in qualsiasi forma stampata o elettronica senza permesso. Si prega di non partecipare o incoraggiare la pirateria di materiale protetto da copyright in violazione dei diritti degli autori. Acquistate solo copie autorizzate.
Totally Bound Publishing è un’etichetta del Totally Entwined Group Limited.
Se avete acquistato questo libro senza copertina dovete sapere che questo libro è proprietà rubata. È stato segnalato come "invenduto e distrutto" all'editore e né l'autore né l'editore hanno ricevuto alcun pagamento per questo "libro sottratto".
Libro primo della serie La Cura
Un genetista dal forte senso etico scopre un complotto per eliminare completamente il gene vampiro, deciderà d rivelare le atrocità che durano da generazioni rischiando di perdere l’amore della sua vita?
Cancellare il passato è l’unico modo per sopravvivere al futuro...
Nel momento in cui il genetista Richard Hall posa gli occhi sulla segretaria Eva Fjelstad si scatena una reazione che va oltre l’amore a prima vista. Hanno molto in comune: l’amore per bistecche particolari, per il vino rosso e la musica; ed entrambi lavorano per il famoso, ma enigmatico centro di ricerca Sub Rosa.
Il bello di essere un giovane e brillante genetista è che Richard ha accesso a tecnologie all’avanguardia, incluso un siero per trovare l’anima gemella appena messo a punto. Un sorso del siero e un rossore sulle mani conferma che Richard e Eva sono destinati a stare insieme.
Ma c’è un problema.
La Sub Rosa dei travolgenti anni ‘60 non è tutta pace e amore come sembra, e quando Richard scopre che il nucleo stesso della compagnia trasuda corruzione e un segreto legato alla scomparsa dei suoi genitori, si trova di fronte a una decisione che nessun uomo vorrebbe dover prendere.
Per generazioni, i clan vampiri Jade e Violet avevano vagato per il mondo senza rappresentare una grossa minaccia per l’ignara popolazione umana. Ma è proprio Richard a scoprire il progetto genocida della Sub Rosa di sradicare la specie vampira dalla faccia della terra.
Deve Richard rimanere fedele al suo senso morale e rischiare la sua relazione con Eva per svelare la crudeltà e la menzogna così profondamente radicate nell’agenzia? O deve semplicemente seguire la linea aziendale, lasciare che i vampiri spariscano dal pianeta e tenere la sua anima gemella al sicuro al suo fianco per sempre?
Dedica
A Simon, la cui idea mi ha dato l’ispirazione per completare il puzzle della fisiologia vampira.
Riconoscimenti
Scrivere un romanzo non è semplice. Se non fosse stato per il contributo di altissima qualità delle persone elencate qui sotto, questo libro così come lo vedete non avrebbe mai visto la luce. Un enorme e sentito ringraziamento a:
Famous Five Write Now, per le brillanti chiacchierate da scrittori e per il supporto e incoraggiamento continuo;
Melbourne Romance Writers Guild (MRWG), per la vostra assistenza, in particolare riguardo allo sviluppo delle mie capacità come scrittrice e la competenza su marketing e promozione;
Romance Writers of Australia (RWA), per le informazioni aggiornate sul settore e sul lavoro di scrittore;
SavvyAuthors, per avermi dato l’opportunità di entrare in contatto con la casa editrice grazie alla partecipazione ai PitchFest;
The Totally Entwined Group, in particolare alla mia editor Jamie Rose per aver creduto nel mio lavoro;
Jane Routley, la mia mentore per la prima incarnazione del mio libro, per avermi suggerito l’idea di farne una serie e per avermi raccomandato di iscrivermi alla RWA;
Margie Lawson, per aver significativamente migliorato e rivoluzionato le mie capacità di scrittura e revisione;
Lily Malone, la mia generosa amica autrice, per le tue idee ispiratrici e per i commenti pratici e onesti;
David Speyer e Elisa Garzarella, per le indicazioni generali e per avermi messa in contatto col fantastico supporto legale;
Andrew Logie-Smith, dello Studio Logie-Smith Lanyon Lawyers, per i chiari consigli e raccomandazioni legali;
Damira Rogoznica, Margaret Midwood, Marie Riley e Raewyn Bright, le mie amiche lettrici delle “versioni Beta”, per i vostri commenti validi e costruttivi;
Jim Kane, il mio amico musicista e collega di lavoro, per il tuo incoraggiamento e per le utilissime e divertenti sessioni di brainstorming e per le discussioni creative sul settore che abbiamo avuto negli anni;
Karen Ingram, la mia amica autrice e collega di lavoro, per l’incoraggiamento e la fiducia in me come scrittrice;
Christine Smith, Jim e Helen Kirko e Johnny e Meri Tsiglev, miei buoni amici, per il supporto costante a me e alla mia scrittura;
Simon Damevski, mio marito, per le conversazioni stimolanti che mi hanno dato la sicurezza per affrontare nuove sfide e mi hanno aiutata a crescere e ad evolvermi nella persona che sono oggi;
e a mamma, papà e mia sorella Jai Simeone, per il vostro amore, la vostra generosità e il supporto che mi date da tutta la vita.
Marchi registrati e riconoscimenti
L'autrice riconosce lo status di marchio registrato e i proprietari dei seguenti marchi denominativi citati in questa opera di finzione:
Leave It to Beaver (Il carissimo Billy): MCA TV
Nobel Prize (premio Nobel): Nobelstiftelsen—Fondazione Nobel
Hold Me, Thrill Me, Kiss Me: Harry Noble
Baby I’m Yours: Van McCoy
MG: MG Car Company Limited
North and South: Elizabeth Gaskell
The Sound of Music: 20th Century Fox Film Corporation
Golden Gaytime: Streets Confectionary Company
Excalibur: Warner Bros.
Le Morte d’Arthur (La morte di Artù): Sir Thomas Mallory
James Bond: Ian Fleming
Theatre Royal: Theatre Royal Management Board
La Sonnambula: Vincenzo Bellini
Dracula: Bram Stoker
Miss Universo: IMG Universe LLC
Levi’s: Levi Strauss & Co. Corporation
Romeo and Juliet (Romeo e Giulietta): William Shakespeare
Holden: General Motors - Holden
Pride and Prejudice (Orgoglio e pregiudizio): Jane Austen
TASER: Taser International Inc.
Tim Tam: Campbell Soup Company
Teflon: The Chemours Company FC, LLC
Chevrolet: General Motors Corporation
Prince Charming (Principe Azzurro): Disney Enterprises Inc.
Superman: DC Comics General Partnership
Brylcreem: The Unilever Group
The God Particle (La particella di Dio): Dick Teresi e Leon M. Lederman
Teledex: Teledex LLC
Vasellina: CONOPCO Inc.
BMW: Bayerische Motoren Werke Aktiengesellschaft Corporation
Tootsie: Columbia Pictures
Tonight I Celebrate My Love for You: Gerri Goffin, Michael Masser
Precious to Me: Phillip Seymour
We Close Our Eyes: Peter Cox, Richard Drummie
Pulp Fiction: Miramax Films
The Matrix (Matrix): Warner Brothers, Roadshow Entertainment
Total Recall: TriStar Pictures
Baby One More Time: Max Martin
Smells Like Teen Spirit: Kurt Cobain, Krist Novoselic, Dave Grohl
Bittersweet Symphony: Richard Ashcroft, Keith Richards, Mick Jagger
Truly Madly Deeply: Darren Hayes, Daniel Jones
PowerPoint: Microsoft Corporation
Versace: Gianni Versace S.P.A.
YouTube: Google Inc.
CODIS: Federal Bureau of Investigation
iPod: Apple Inc.
Spooks: BBC One, BBC Three
Sleeping Beauty (La bella addormentata): Disney Enterprises Inc.
Armani: Giorgio Armani S.p.A.
Google: Google Inc.
Outlook: Microsoft Corporation
Flake: Cadbury, Mondelez International
Bob the Builder (Bob aggiustatutto): BBC, DHX Media
This Is Your Life: Ralph Edwards
Capitolo Uno
La dea bendata?
Hobart, maggio 1965
“Devo conoscerla”.
Richard Hall si avvicinò alla bellissima donna in attesa vicino agli ascensori della Sub Rosa Corporation. C’era qualcosa in quei suoi occhi di una strana tonalità che mescolava blu e viola... Simili a quelli di Elisabeth Taylor, ma più blu. Quegli occhi lo attiravano a lei, lo stuzzicavano e affascinavano, fino a che tutto il suo essere, mente e corpo, non si fusero presi da un desiderio insaziabile
che lo dominava completamente. Dannazione.
Lei si voltò verso i finestroni oscurati, la lieve luce del mattino autunnale catturava il viola delle sue incantevoli iridi. Sembrava circondata da un’aura magica, come se fosse una musa e lui un nomade evocato dalla sua chiamata.
Una targhetta della Sub Rosa appuntata sul seno coppa C rivelava il suo nome, ma la tracolla della borsa lo nascondeva alla vista. Doveva avvicinarsi e parlarle. Lei era lì in piedi che ascoltava la sua amica, la sua silenziosa ma affascinante presenza lo rendeva un paroliere a corto di parole... L’unica che non sfuggiva alla sua mente era ‘ciao’.
Ciao. Una parolina semplice eppure così potente da far partire il flusso della conversazione. Incitò se stesso a fare la prima mossa, ma le porte improvvisamente si aprirono e la magnifica donna e la sua amica chiacchierona si infilarono nell’ascensore pieno di uomini, troppo pieno perché potesse entrare anche lui.
L’ipnotica rosa dai capelli scuri sparì nel mucchio di fortunate spine. Mentre le porte si chiudevano, non poté non notare le occhiate che i suoi colleghi lanciavano alla meravigliosa creatura, il loro linguaggio del corpo che invitava gli altri ad accorgersi della presenza della pura bellezza.
Doveva incontrare quella ragazza. E avrebbe trovato un modo. Le cose non erano mai state facili per Richard, nulla gli era mai stato regalato, ma alla fine otteneva sempre quello che voleva.
Il sapere che anche lei lavorava alla Sub Rosa avrebbe sicuramente semplificato la sua indagine. Ma in quale reparto? Non nella ricerca. Un reparto pieno di maschi, il club per soli uomini che irradiava un campo di forza che invitava a stare alla larga.
Donne. Esattamente ciò di cui aveva bisogno il loro dipartimento. Ma non sarebbe successo, non nell’Australia del 1965 e sicuramente non a Hobart, in Tasmania e specialmente non grazie a lui che era l’ultimo arrivato.
Come fare per trovare una ragazza fantastica in un grattacielo di trenta piani pieno di maschi sudaticci? Mmm... Doveva lavorare come assistente o come segretaria. Questa considerazione assottigliava il numero delle opzioni, ma avrebbe dovuto ancora fare molte domande. Già immaginava la conversazione...
“Posso aiutarla?” gli avrebbe chiesto la receptionist.
“Sto cercando di trovare una ragazza che ho visto in ascensore. Ha gli occhi blu-viola e lunghi capelli castano scuro, e mi sono preso una cotta per lei”.
La receptionist gli avrebbe rivolto un bel finto sorriso professionale e avrebbe premuto il pulsante di chiamata. “Sicurezza?”
OK, quindi non poteva darle la caccia all’interno dell’edificio, a meno che non volesse rischiare il lavoro dei suoi sogni e di farsi una bella reputazione da stalker. Fortunatamente per lui, le possibilità di imbattersi di nuovo in lei erano buone, persino ottime. La situazione richiedeva pazienza.
Richard tirò via la sciarpa che lo soffocava infilandola nella borsa nera. “Io, paziente? Ah!” Quando voleva qualcosa o qualcuno, non poteva rilassarsi finché non lo avesse ottenuto.
Arrivarono altri colleghi che si misero in attesa dell’ascensore. Uomini, uomini e ancora uomini trasudanti un nauseante miscuglio di dopobarba che parlavano col tono sicuro tipico del testosterone. L’alto, il basso, il magro, il grasso... Il panorama che lo circondava era fatto di uomini in completo e da un numero esiguo di donne in minigonna in stile mod e taglio bob. Ma la sua mente si era incagliata sulla sua singolare, elegante bellezza.
“La mia”.
Richard scosse la testa, nel tentativo di riportare un po’ di buon senso nel suo cervello fissato su loro due, insieme, come una coppia. “Che diavolo mi è successo?” Fissarsi su una donna non era proprio da lui, soprattutto su di una donna che non conosceva.
Il desiderio a prima vista era l’unica spiegazione possibile, una passione che gli faceva battere il cuore all’impazzata, che gli scombussolava la mente, che gli faceva tremare le gambe. Il suo uccello aveva bisogno di compagnia... Così come il suo cuore.
Il fuoco ardeva lentamente nelle sue viscere. Lei non gli era entrata solo nel pensiero. Gli aveva scavato il cuore, la testa, l’anima. Cosa avrebbe provato quando le avesse parlato davvero, quando l’avesse toccata? “Ma ho 25 anni o 14?!”
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro “riprendi-il-cazzo-di-controllo-di-te-stesso”.
Le porte dell’ascensore si aprirono e lui gettò uno sguardo agli ingranaggi dorati del suo orologio skeleton. Le 8:31. Era ora di mettersi al lavoro... E di fare un po’ di ricerche.
* * * *
Eva entrò nell’ufficio open space, inquinato dal solito miscuglio di profumi e rumori e lasciò cadere la borsa accanto alla macchina da scrivere elettrica. I suoi occhi si fissarono sulla lettera che le aveva spezzato il cuore, quella che avrebbe dovuto accartocciare e gettare come aveva fatto con tutte le altre.
“Ehi Eva, hai visto il fusto che ti fissava stamattina?” La voce di Greer Circe tagliò il brusio dovuto al chiacchiericcio costante, allo squillo dei telefoni e al suono dei tasti premuti sulle macchine da scrivere. La sua migliore amica non si lasciava mai sfuggire un uomo attraente. Se solo lei avesse avuto una briciola del talento di Greer per scovare i fusti...
“Dove?”
Greer si avvicinò con la sedia. “Quello che aspettava l’ascensore. Ben vestito. Capelli castano-dorati. Bellissimi occhi verdi”.
Eva ripercorse la scena di quella mattina, dell’atrio pieno di uomini. “No”.
Greer scosse la testa senza che si muovesse un solo capello dalla sua acconciatura castano-cioccolato. “Non posso credere che tu non l’abbia notato... Giacca di pelle nera, sciarpa scozzese rossa e verde, pantaloni neri attillati, belle chiappe...”
“Com’è che me lo sono perso? Sembra divino”. Eva cercò di concentrarsi sulla conversazione, ma la sua testa era ancora su quella lettera, l’ultimo rapporto dell’investigatore privato attirava il suo sguardo come un'eclissi solare. Nessun detective era mai riuscito a trovare il padre che non aveva mai incontrato, neanche una piccola traccia della sua esistenza.
Era come se qualcuno avesse preso una gomma e lo avesse cancellato dal suo passato, come se non fosse mai esistito. E lei lo avrebbe anche creduto possibile, se non fosse per quel biglietto che le aveva mandato tanti anni prima, quel biglietto ormai ingiallito e fragile, conservato come una reliquia.
“Ti senti bene?”
Merda. Eva non poteva rivelare alla sua amica che stava cercando suo padre. Non ancora. Greer non avrebbe capito, non con quell’infanzia perfetta stile protagonista della serie Il carissimo Billy che aveva avuto. Non avrebbe potuto comprendere quel suo bisogno di scovare uno sconosciuto, un assente, disinteressato sconosciuto con cui condivideva solo il patrimonio genetico.
“Sì, sono solo un po’ stanca, mi sto ancora sistemando nel nuovo appartamento”. Un appartamento tutto suo. In affitto, d’accordo, ma era il primo luogo che sentisse come casa sua.
“Bene, perché hai bisogno di uscire con qualcuno. Ad esempio con il tizio di stamattina. Lui ti ha notata, molto più che notata”. Lo sguardo di Greer si fece sognante e zuccheroso. “Vorrei che avesse notato me”.
“Tu hai già un ragazzo”, disse Eva nascondendo il rapporto investigativo sotto a una pila di documenti. Niente più detective, almeno non per il momento. I soldi le servivano per pagare l’affitto e per concentrarsi su cose importanti su cui aveva più controllo, come trovare un marito e farsi una famiglia.
Greer sistemò le penne e le matite di Eva in modo da formare un cuore un po’ sbilenco. “Siamo usciti qualche volta, non è niente di ufficiale. E comunque non c’è niente di male nel guardare le vetrine”.
“È più che guardare le vetrine, ti piace provare, provare e riprovare prima di acquistare”. A differenza della sua amica, Eva non voleva passare da un appuntamento all’altro, era più il tipo da Principe Azzurro.
“Mi fai sembrare una sgualdrina”.
Eva sorrise. “Questo lo hai detto tu...” Prendere in giro la sua collega aggiunse un po’ di spensierato divertimento alla loro chiacchierata, anche se in realtà lei aveva bisogno proprio di un’amica estroversa e pronta a correre rischi come Greer che la spronasse, altrimenti rischiava di rimanere sola e patetica.
“Molto divertente. Smettila di cercare di cambiare argomento, dobbiamo trovare un bel gattone per te, Dobbiamo trovare il signor Fantastici Occhi Verdi”.
“Non l’ho neanche visto quel tizio! Che succede se non mi piace?” Sembrava proprio che l’universo e Greer si fossero coalizzati contro di lei. Eva si voltò e iniziò ad archiviare documenti,
ma Greer la raggiunse vicino all’alto archivio grigio. “Dai Eva, dagli una chance. Ti sei sbaciucchiata con un paio di sfigati e non ha funzionato. Capita. Passa oltre, il passato è passato. Hai quasi ventun’anni, se non trovi presto qualcuno, ti ritroverai ad essere una zitella”.
Eva sistemò l’ultimo documento, quindi chiuse il cassetto dell’archivio. Il suo anulare sinistro stava lì, nudo e pallido. Senza anello. Portò le mani sui fianchi. “E chi lo dice?”
“La società”.
Il suo sguardo si fissò su Greer. “E da quando ti importa di ciò che pensa la società?”
“A me non importa, ma a te sì”. Un sorriso compiaciuto piegò le labbra rosa glossy di Greer.
Eva lasciò cadere le mani e le sue spalle si incurvavano. La collega aveva fatto centro, a Eva importava eccome... Della sua reputazione, di trovare la sua anima gemella, di essere troppo vecchia per formare una famiglia.
I grandi occhi di Greer si illuminarono di uno sguardo ‘ho una fantastica idea che non ti piacerà’. “Lo so. Venerdì verrai a ballare con me. E non cercare scuse”.
Gli occhi di Eva si spalancarono così tanto che l’aria fredda che li investì per poco non le ghiacciò le pupille. Sbatté le palpebre, poi le sbatté di nuovo. “No, no, lo sai come mi sento a quei balli”.
“Tu ci vieni. Me lo devi, ho trascorso l’intero fine settimana ad aiutarti col trasloco. Ricordi?”
Una serie di scuse si susseguirono nella sua testa. L’aprire i pacchi e la stanchezza non l’avrebbero salvata dalla missione cerca-marito di Greer questa volta. Merda. Era stata incastrata in un modo che neanche Houdini sarebbe riuscito a liberarsi.