Lettere a mamma Margherita dalla Corte Sabauda dal 10 gennaio 1848 al 7 aprile 1851
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Documento storico d'eccezione, le lettere di Barla ci raccontano le cucine di Casa Savoia di fine Ottocento.Teofilo Barla (1796 – 1872) Nato nel quartiere di San Rocco, divenne orfano all'età di due anni: suo padre Jean Baptiste annega nel fiume sorpreso a pescare le carpe di frodo. Fu allevato dalla madre e rimase con lei fino a quando la vedova conobbe nel 1810 Filiberto Bodritti, un ufficiale che prestava servizio nel Corpo Reale degli Ingegneri di Casa Savoia inviato ad Asti da Torino con il compito di progettare la destinazione d'uso a caserma di tre antichi edifici di culto dismessi che sorgevano nel citato quartiere.Filiberto Bodritti si adoperò affinché l'orfano trovasse impiego presso la Corte Reale e nello stesso anno il giovane Teofilo venne accolto in qualità di sguattero (aiutante) nelle cucine di Casa Savoia.Barla ricoprì tale incarico per 37 anni.