Guida Di Hackeraggio Informatico Per Principianti

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Guida di Hackeraggio Informatico per Principianti

Come Hackerare Reti Wireless, Test di Sicurezza e di Penetrazione di Base, Kali Linux, il tuo Primo Hackeraggio

ALAN T. NORMAN

Traduttore: Andrea Piancastelli

Copyright © Tutti i Diritti Riservati.

Traduzione a cura di Andrea Piancastelli.

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo, inclusi fotocopie, registrazioni o altri metodi elettronici o meccanici, o mediante alcun sistema di archiviazione e recupero delle informazioni senza la previa autorizzazione scritta dell'editore, tranne nel caso di citazioni molto brevi incorporate in eventuali recensioni critiche e alcuni altri usi non commerciali consentiti dalle leggi sul copyright.

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Si prega di notare che le informazioni contenute in questo testo sono a solo scopo educativo e di intrattenimento. Si è fatto il possibile per fornire informazioni complete e accurate, aggiornate e affidabili. Non si fornisce garanzia di alcun tipo, esplicita o implicita.

Leggendo questo testo, il lettore conviene che in nessun caso l'autore è responsabile per eventuali perdite, dirette o indirette, legate alla pubblicazione delle informazioni contenute in questo scritto, incluso, ma non limitato a errori, omissioni o imprecisioni.

Indice

Perché dovresti leggere questo libro

Capitolo 1. Cos'è l'hackeraggio?

Capitolo 2. Vulnerabilità ed exploit

Capitolo 3. Per iniziare

Capitolo 4. Il toolkit dell’hacker

Capitolo 5. Ottenere l’accesso

Capitolo 6. Attività e codici maligni

Capitolo 7. WiFi hacking

Capitolo 8. Il tuo primo hackeraggio

Capitolo 9. Sicurezza difensiva ed etica hacker

Capitolo 10. Crea il tuo Keylogger in C++

Capitolo 11. Impostare l’ambiente

Capitolo 12. Configurare l’ambiente Eclipse

Capitolo 13. Nozioni di base sulla programmazione (corso intensivo su C++)

Capitolo 14. Un programma tipico

Capitolo 15. Puntatori e file

Capitolo 16. Keylogger di base

Capitolo 17. Lettere maiuscole e minuscole

Capitolo 18. Includere altri caratteri

Capitolo 19. Nascondere la finestra della console Keylogger

Conclusione

Libro in omaggio: Le balene del Bitcoin

Altre opere di Alan T. Norman

PERCHÉ DOVRESTI LEGGERE QUESTO LIBRO

Come qualsiasi altro progresso tecnologico avvenuto nella storia dell’uomo, i benefici ottenuti dall'umanità e derivanti dall'informatizzazione e dalla digitalizzazione del nostro mondo hanno un prezzo. Maggiori sono le informazioni che possiamo salvare e trasmettere, maggiore diventa l’esposizione a furto o danneggiamento. Più le nostre vite diventano dipendenti dalla tecnologia e dalla comunicazione rapida e istantanea, più le conseguenze della perdita di accesso a tali risorse diventano importanti. Trasferire miliardi di dollari all'estero in un batter d'occhio non solo è possibile, ma ora in realtà è normale. Intere biblioteche possono essere archiviate su dispositivi non più grandi di un pollice umano. Spesso si vedono i bambini giocare a giochi piuttosto semplici su smartphone o tablet che hanno più potenza di calcolo dei macchinari che solo 50 anni fa occupavano lo spazio di intere stanze.

Questa concentrazione senza precedenti di dati e di risorse digitali, unita alla crescente dipendenza della società dai mezzi digitali di archiviazione e comunicazione, è diventata una miniera d’oro per opportunisti esperti e malintenzionati desiderosi di sfruttare ogni sua vulnerabilità. Individui che commettono piccoli furti e frodi, attivisti politici, fino a società criminali di grandi dimensioni e altamente organizzate, o gruppi terroristici e operatori dello stato-nazione: la pirateria informatica è diventata un'industria multimiliardaria globale, non solo nella commissione dei crimini stessi, ma per il tempo, l’impegno e il capitale dedicati alla protezione di informazioni e risorse. È impossibile esagerare le implicazioni della sicurezza informatica nel nostro tempo attuale. Le infrastrutture sensibili di città e intere nazioni sono indissolubilmente legate alle reti informatiche. I registri delle transazioni finanziarie quotidiane vengono archiviati in formato digitale, il loro furto o eliminazione potrebbe provocare il caos di interi sistemi economici. Se rese pubbliche, le comunicazioni e-mail sensibili potrebbero influenzare elezioni politiche o casi giudiziari. Forse la più preoccupante di tutte le potenziali vulnerabilità si trova nel mondo militare, dove strumenti da guerra sempre più interconnessi e informatizzati devono essere tenuti lontano dalle mani sbagliate con ogni sforzo. Queste minacce di alto livello si accompagnano ad azioni meno importanti, ma cumulative, di violazioni su scala minore, come il furto di identità e la fuga di dati personali, che hanno conseguenze devastanti sulla vita delle persone comuni.

Non tutti gli hacker hanno necessariamente cattive intenzioni. Nelle nazioni con libertà di espressione limitata o leggi oppressive, gli hacker contribuiscono a diffondere tra la popolazione informazioni vitali che normalmente potrebbero venire occultate o filtrate da un regime autoritario. Sebbene la loro attività sia ancora illegale secondo le leggi del proprio paese, molti vengono considerati al servizio di uno scopo morale. I confini etici quindi sono spesso labili quando si tratta di hackeraggio ai fini di attivismo politico o per la diffusione di informazioni che potrebbero essere utili alle persone o alle popolazioni oppresse. Allo scopo di limitare il danno che può essere causato da individui e gruppi con intenzioni non onorevoli, è necessario tenere il passo con gli strumenti, le procedure e la mentalità degli hacker. Gli hacker informatici sono particolarmente furbi, intraprendenti, adattivi ed estremamente persistenti. I migliori tra loro sono sempre stati e probabilmente continueranno ad essere un passo avanti rispetto alle attività atte a contrastarli. Pertanto, gli specialisti della sicurezza informatica si sforzano di divenire altrettanto abili ed esperti nell'arte dell'hackeraggio quanto i loro avversari criminosi. Nel processo di acquisizione di queste competenze, ci si aspetta che l'”hacker etico” si impegni a non utilizzare le conoscenze acquisite per scopi illegali o immorali.

Questo libro si propone come introduzione al linguaggio, allo scenario, agli strumenti e alle procedure della pirateria informatica. In quanto guida per principianti, si presume che il lettore abbia una conoscenza pregressa di pirateria informatica diversa da ciò che si trova diffuso dai media o in concetti casuali; si presuppone una familiarità generale dei profani con la terminologia informatica moderna e Internet. Le istruzioni dettagliate e le procedure specifiche di hackeraggio non rientrano nello scopo di questo libro e si lascia al lettore la facoltà di approfondirle ulteriormente non appena assumerà maggiore familiarità con il materiale.

Il libro inizia (Capitolo 1: Che cos'è l'hackeraggio?) con alcune definizioni di base in modo che il lettore possa familiarizzare con parte del linguaggio e del gergo utilizzati negli ambiti dell'hackeraggio e della sicurezza informatica, nonché per chiarire eventuali ambiguità nella terminologia. Il capitolo 1 descrive anche i diversi tipi di hacker per quanto riguarda le loro intenzioni etiche e legali e le ramificazioni delle loro attività.

Nel Capitolo 2: Vulnerabilità ed exploit, viene introdotto il concetto base di vulnerabilità target, descrivendo le principali categorie di vulnerabilità e alcuni esempi specifici. Questo termina con una riflessione su come gli hacker traggano vantaggio dalle vulnerabilità attraverso la pratica dell’exploit.

Il Capitolo 3: Per iniziare illustra gli svariati argomenti e competenze con cui un hacker principiante deve acquisire familiarità. Dall'hardware del computer e della rete ai protocolli di comunicazione, fino ai linguaggi di programmazione informatici: vengono affrontate le aree tematiche principali che fondano la conoscenza base di un hacker.

 

Il Capitolo 4: Il toolkit dell’hacker approfondisce temi come hardware, software, sistemi operativi e linguaggi di programmazione comuni preferiti in genere dagli hacker nell’esercizio del proprio mestiere.

Le procedure generali di alcuni attacchi informatici comuni vengono esaminate nel Capitolo 5: Ottenere l'accesso: si forniscono alcuni esempi particolari di attacco che interessano spesso gli hacker e i professionisti della sicurezza informatica.

Capitolo 6: Attività e codici maligni rivela alcuni tra gli attacchi e costrutti più fatali degli hacker miranti a causare danno. Vengono spiegate le differenze tra le varie categorie di codici maligni.

Capitolo 7: L'hacking WiFi si concentra in particolare sullo sfruttamento delle vulnerabilità nei protocolli di crittografia delle reti WiFi. Vengono elencati gli strumenti hardware e software specifici necessari per eseguire semplici attacchi WiFi.

Nel Capitolo 8: Il tuo primo hackeraggio vengono fornite al lettore alcune indicazioni pratiche sulla preparazione e la pratica di hackeraggio per principianti. Sono stati scelti due esercizi per aiutare l'aspirante hacker a tastare il terreno con alcuni semplici strumenti e attrezzature economiche.

Capitolo 9: Sicurezza difensiva ed etica hacker comprende un’introduzione all'hackeraggio con alcune note sulla protezione personale dagli hacker e affronta alcune delle questioni speculative associate all'etica dell'hackeraggio.

Capitolo 1. Cos’è l’hackeraggio?

È importante gettare le basi per una corretta introduzione all'hackeraggio informatico discutendo prima alcuni termini comunemente usati e chiarendo eventuali ambiguità riguardo ai loro significati. Gli informatici professionisti e gli appassionati impegnati tendono a usare un sacco di espressioni gergali che si sono evolute negli anni in quella che è stata tradizionalmente una cerchia molto chiusa ed esclusiva. Non sempre è chiaro cosa significhino determinati termini senza una comprensione del contesto in cui si sono sviluppati. Sebbene non rappresenti assolutamente un glossario completo, questo capitolo introduce alcuni termini del linguaggio di base utilizzato tra hacker e professionisti della sicurezza informatica. Altri termini appariranno nei capitoli successivi nell’ambito degli argomenti opportuni. Nessuna di queste definizioni è in alcun modo “ufficiale”, ma rappresenta piuttosto una comprensione del suo uso comune.

Questo capitolo tenta inoltre di chiarire cos'è l'hackeraggio come attività, cosa non è e chi sono gli hacker. Le rappresentazioni e le discussioni sull'hackeraggio nella cultura popolare possono tendere a dipingere un quadro eccessivamente semplicistico degli hacker e dell'hackeraggio nel suo insieme. In effetti, la comprensione precisa si perde con la traduzione di termini in voga e nei diffusi luoghi comuni.

Hackeraggio e Hacker

La parola hacking (hackeraggio) normalmente evoca l’immagine di un criminale informatico solitario, ricurvo su un computer a compiere trasferimenti di denaro a piacimento da una banca ignara, o a scaricare agilmente documenti sensibili da un database governativo. Nell'inglese moderno, il termine hacking può assumere svariati significati a seconda del contesto. In termini di uso generale, la parola si riferisce in genere all'atto di sfruttare le vulnerabilità della sicurezza di un computer per ottenere l'accesso non autorizzato a un sistema. Tuttavia, con l'emergere della cibersicurezza come importante settore, l'hacking informatico non si presenta più esclusivamente come attività criminale, ed è spesso eseguito da professionisti certificati a cui è stato specificamente richiesto di valutare le vulnerabilità di un sistema informatico (si veda la sezione successiva sugli hacker “white hat”, “black hat” e “grey hat”) testando vari metodi di penetrazione. Inoltre, l'hacking ai fini della sicurezza nazionale è diventato anche un'attività sanzionata (riconosciuta o meno) da molti stati-nazione. Pertanto, una comprensione più ampia del termine dovrebbe riconoscere che l'hackeraggio è spesso autorizzato, anche se l'intruso in questione sta sovvertendo il normale processo di accesso al sistema.

Un uso ancora più ampio della parola hacking comporta la modifica, l'uso non convenzionale o l'accesso sovversivo di qualsiasi oggetto, processo o tecnologia, non solo computer o reti. Ad esempio, nei primi tempi della sottocultura hacker, un'attività popolare era quella di "hackerare" telefoni pubblici o distributori automatici per accedervi senza l'uso di denaro e condividere queste istruzioni con la comunità di hacker in circolazione. Il semplice atto di adottare oggetti di uso domestico normalmente scartati per usi nuovi e originali (usare lattine vuote come portamatite, ecc.) viene spesso definito hacking. Anche alcune procedure e scorciatoie utili per la vita di tutti i giorni, come l'uso di liste di cose da fare o la ricerca di modi creativi per risparmiare denaro su prodotti e servizi, sono spesso definiti hacking (spesso chiamato “life hacking”). È anche comune incontrare il termine “hacker” in riferimento a chiunque sia particolarmente talentuoso o esperto nell'uso del computer.

Questo libro si concentrerà sul concetto di hacking che prevede in particolare l'attività di accesso a software, sistemi informatici o reti attraverso mezzi non intenzionali. Ciò include dalle forme più semplici di ingegneria sociale utilizzate per determinare le password, fino all'uso di sofisticati hardware e software di penetrazione avanzata. Il termine hacker verrà quindi utilizzato per indicare qualsiasi persona, autorizzata o meno, che sta tentando di accedere di nascosto a un sistema informatico o a una rete, indipendentemente dalle sue intenzioni etiche. Il termine cracker è anche comunemente usato al posto di hacker, in particolare in riferimento a coloro che stanno tentando di violare le password, aggirare le restrizioni del software o eludere in altro modo la sicurezza del computer.

I “Cappelli” dell’Hackeraggio

Le classiche scene hollywoodiane del Vecchio West americano spesso rappresentavano scene fumettistiche di avversari che imbracciavano le armi - di solito uno sceriffo o un maresciallo contro un vile bandito o una banda di malfattori. Si era soliti distinguere i “buoni” dai “cattivi” per il colore dei loro cappelli da cowboy. Il personaggio coraggioso e innocente di solito indossava un cappello bianco, mentre il cattivo ne indossava uno di colore scuro o nero. Questo linguaggio figurativo è stato portato avanti in altri aspetti della cultura nel corso degli anni e alla fine si è fatto strada nel gergo della sicurezza dei sistemi informatici.

Black Hat (Cappello Nero)

Un hacker black hat (o cracker) è colui che tenta inequivocabilmente di sovvertire la sicurezza di un sistema informatico (o codice sorgente chiuso del software) o di una rete di informazioni consapevolmente contro la volontà del suo proprietario. L'obiettivo dell'hacker black hat è ottenere accesso non autorizzato al sistema, sia per rilevare o distruggere informazioni, che per causare un'interruzione del suo funzionamento, negare l'accesso agli utenti legittimi, o prendere il controllo del sistema per i propri scopi.

Alcuni hacker si impadroniranno o minacceranno di impadronirsi del controllo di un sistema (o impediranno l'accesso di altri) e ricatteranno il proprietario per fargli pagare un riscatto in cambio della propria rinuncia a controllarlo. Un hacker è considerato un cappello nero anche se è mosso da ciò che essi stessi descriverebbero come nobili intenzioni. In altre parole, anche gli hacker che stanno compiendo violazioni per scopi sociali o politici sono black hat, perché intendono sfruttare tutte le vulnerabilità che scoprono. Allo stesso modo, i soggetti degli stati-nazione avversari che compiono violazioni a fini bellici possono essere considerati black hat indipendentemente dalle loro giustificazioni o dallo stato della loro nazione a livello internazionale.

White Hat (Cappello Bianco)

Poiché ci sono così tanti modi estrosi e inaspettati di accedere a computer e reti, spesso l'unico modo per scoprire punti deboli sfruttabili è tentare di hackerare il proprio sistema prima che qualcuno con intenzioni dannose lo faccia per primo e causi danni irreparabili. Un hacker white hat viene specificamente autorizzato dal proprietario o dal custode di un sistema target per scoprire e testare le sue vulnerabilità. Questo è noto come test di penetrazione. L'hacker white hat utilizza gli stessi strumenti e le stesse procedure di un hacker black hat e spesso ha pari conoscenze e abilità. In effetti, non è raro che un ex black hat trovi un impiego legittimo come white hat, perché i black hat in genere hanno grande esperienza pratica nella penetrazione dei sistemi. È noto che agenzie e società governative impieghino criminali informatici precedentemente perseguiti per testare i loro sistemi vitali.

Gray Hat (Cappello Grigio)

Come suggerisce il nome inglese, il termine gray hat (spesso scritto come “grey”) risulta un po’ meno attuabile per quanto riguarda l'etica hacker. Un hacker gray hat non ha necessariamente il permesso del proprietario o del detentore di un sistema, e pertanto il tentativo di rilevare le vulnerabilità di sicurezza potrebbe essere considerato un comportamento non etico. Tuttavia, un gray hat non esegue queste azioni con l'intenzione di sfruttare le vulnerabilità o aiutare altri a farlo. Piuttosto, conduce essenzialmente test di penetrazione non autorizzati con l'obiettivo di avvisare il proprietario di eventuali falle. Spesso, i gray hat compiono violazioni allo scopo esplicito di rafforzare un sistema che usano o di cui usufruiscono per prevenire eventuali futuri sabotaggi da parte di soggetti con intenzioni più dannose.

Conseguenze dell’Hackeraggio

Le conseguenze dell’accesso a un computer non autorizzato va da ripercussioni minori e inconvenienti quotidiani di sicurezza delle informazioni, a situazioni gravemente pericolose e persino mortali. Sebbene possano esserci gravi sanzioni penali per gli hacker che vengono catturati e perseguiti, in generale la società sopporta il peso dei costi finanziari e umani della pirateria informatica. A causa della natura interconnessa del mondo odierno, un solo individuo scaltro seduto in un bar davanti a un portatile può causare enormi danni umani e materiali. È importante comprendere le varie tipologie di hackeraggio per sapere dove concentrare i propri sforzi nella prevenzione di determinati reati informatici.

Illecità

Ovviamente esistono implicazioni legali per gli hacker catturati durante l’intrusione ad un computer o una rete. Le leggi e le sanzioni specifiche variano a seconda delle nazioni, nonché tra singoli stati e comuni. L’applicazione delle leggi varia anche a seconda delle nazioni. Alcuni governi semplicemente non danno priorità al perseguimento dei crimini informatici, specialmente se le vittime si trovano al di fuori del proprio paese. Ciò consente a molti hacker di operare impunemente in alcune parti del mondo. In realtà, alcune nazioni avanzate prevedono l’hackeraggio come attività prestabilita all’interno dei loro governi. Alcune forze di sicurezza militari e civili e le forze dell’ordine dispongono di dipartimenti il cui mandato è quello di hackerare i sistemi sensibili degli avversari stranieri. Si tratta di motivo di contesa quando qualcuna di queste agenzie si intromette negli archivi privati e nelle comunicazioni dei propri cittadini, spesso portando a ripercussioni politiche.

Le sanzioni per l'hackeraggio illegale dipendono in gran parte dalla natura stessa della violazione. L'accesso alle informazioni private di qualcuno senza la sua autorizzazione comporterebbe probabilmente una penalità minore rispetto a un accesso a scopo di rubare denaro, sabotare materiali o commettere alto tradimento. Sono previsti procedimenti penali di alto profilo nel caso di hackeraggio finalizzato a rubare, vendere o diffondere informazioni personali, sensibili o riservate.