Kitabı oku: «La fine dell'amore», sayfa 5
ATTO TERZO
La medesima stanza, inondata festosamente dalla luce del sole.
SCENA I.
ANTONIO, FILIPPO, ARTURO
Arturo
(dorme, disteso sulla poltrona. Il lume è tuttora acceso.)
Antonio
(con passo lieve, si accosta al tavolino, prende il lume e lo spegne. Indi, senza far rumore, comincia a rassettare.)
Filippo
(entrando) O don Antonio, ho da farvi una domanda…
Antonio
(molto sommessamente) Abbassa la voce, Filippo. Non vedi che c'è qualcuno che dorme?
Filippo
(curiosando) Una faccia nuova!
Antonio
(misteriosamente) È il mio padrone: il marito della signora marchesa.
(Restano presso la porta comune, parlottando col fiato.)
Filippo
E quando è arrivato?
Antonio
Iersera; ma acqua in bocca!
Filippo
Perchè?
Antonio
Credo che, per ora, non se ne debba dir niente.
Filippo
Sono una tomba! Ma che è? Non poteva andare a dormire (indicando furbescamente l'uscio delle stanze di Anna) un po' meglio di così?
Antonio
Ignorante! Per chi lo pigli?
Filippo
O bella! È o non è suo marito?
Antonio
Si, ma… fra i nobili… non c'è più quest'uso.
Filippo
Ah!.. Ognuno per conto suo?
Antonio
Si capisce!.. Sbrigati con la domanda.
Filippo
Volevo dirvi… Laggiù, all'albergo, si parla di partenza.
Antonio
Be'?
Filippo
Quel signore ammalato…
Antonio
Il signor Rivoli?
Filippo
Appunto. Che roba è?
Antonio
Come sarebbe a dire?
Filippo
Sono due mesi che mia moglie e la mia figliuola gli lavano la biancheria, glie la stirano, lo servono… proprio di tutto, e sinora, neanche un soldo!
Antonio
Fatti pagare, Filippo, perchè quello lì, o che parta o che resti, muore da un momento all'altro!!!
Filippo
Per San Crisostomo! (Esce correndo.)
Antonio
(ridendo tra sè) Poverino! (Continua a rassettare, sulla punta dei piedi.)
SCENA II.
ANTONIO, ANNA, ARTURO
Anna
(in elegante toilette di mattina, entra dalla sinistra e, vedendo Arturo, esclama.) Dio mio! Dorme ancora!!!
Antonio
(inchinandosi) Eccellenza!
Anna
Portate una tazza di caffè al signore.
Antonio
Era pronta, eccellenza. (Via.)
Anna
(va dinanzi a uno specchio aggiustandosi i capelli.)
Antonio
(ritorna recando il vassoio con la tazza di caffè, e chiama con mitezza:) Eccellenza! Eccellenza!
Anna
Più forte, Antonio, più forte!
Antonio
(alzando la voce) Eccellenza!
Arturo
(con un soprassalto) Eh!.. Che accade?
Anna
(assiste alla scenetta restando indietro, in modo che Arturo non la veda.)
Antonio
Il caffè, eccellenza. (Gli mette la tazza davanti.)
Arturo
(tutto assonnato) Perchè il caffè? Ah già… Ma no!.. Ho forse dormito, io?
Anna
(avanzandosi) Hai dormito dieci ore! Per un marito che veniva a sedurre sua moglie, hai fatta una brillantissima figura!
Antonio
(esce.)
Arturo
Si dice che chi dorme non pecca. Io… non ho peccato.
Anna
(sospirando) E nemmeno io!
Arturo
(sorseggia il suo caffè.)
(Un silenzio.)
Anna
Hai finito di sorseggiare?
Arturo
Finito.
Anna
E adesso, una buona stretta di mano e rimettiti in viaggio.
Arturo
Niente affatto, carina mia. Se credi d'essertela cavata con una tazza di caffè!..
Anna
(interrompendolo con bontà amicale) Ascolta, Arturo: tutto sommato, il tuo sonno è stato provvidenziale. Senza di esso, io avrei forse finito col commettere… una follia, e ciò mi avrebbe poi disgustata, per la semplice ragione che io non ti amo più e che tu non mi amasti mai. Intanto, visto che a questa faccenda dell'amore noi donne non abbiamo ancora il buon senso di rinunziare, ciò che presto o tardi dovrà accadere a me tu puoi prevederlo…
Arturo
A te non accadrà nulla, Anna, se nulla ti è accaduto sino ad oggi.
Anna
(incalzante) Ma nulla mi è accaduto sino ad oggi perchè gli uomini dei quali mi sono circondata non hanno saputo amarmi neppur loro. È inutile! Non se ne trova più uno che sappia amare!
Arturo
Ebbene, che speri? che vagheggi? che aspetti? Giacchè siamo tutti uguali, oggi è per te come ieri, domani sarà come oggi. E tu passerai di delusione in delusione aspettando la mosca bianca, l'araba fenice, l'uomo eccezionale, il nuovo apostolo dell'amore!..
Anna
(incalzando ancora più) E quando avrò atteso lungamente l'uomo eccezionale che non c'è, verrà un giorno in cui, non potendo più rassegnarmi alla rinunzia, mi deciderò a transigere.
Arturo
Transigi con me, dunque, bambina mia, e se non avrai conseguita tutta la felicità che sognavi, avrai in compenso compiuto il tuo dovere di donna onesta!
Anna
Questo è ciò che più accomoderebbe a te…
Arturo
E anche a te, se la transazione è inevitabile…
Anna
(recisamente) Io comprendo che si possa transigere con un amante, ma con un marito mai!
Arturo
Hai torto, perchè con un marito, almeno, la cosa resta in famiglia!
Anna
Arturo, non impedirmi di volerti salvare. Ti ho già mascherato al cospetto di quei signori per non subire la imposizione della tua presenza. Non hai che a profittare del mio espediente così ben riuscito per andartene in santa pace. Separato da me, checchè avvenga, tu sarai… abbastanza salvo: se non altro, nessuno potrà ridere alle tue spalle. Ma vicino a me, che cosa ci staresti a fare? O diventeresti il solito marito ingannato, o saresti l'eterno candidato all'inganno!
Arturo
Spauracchi bambineschi! L'adulterio, cara mia, ha fatto il suo tempo… Oramai, le mogli pervertite tradiscono i loro amanti per i loro mariti, e quelle virtuose, come te, per i loro mariti tradiscono i loro adoratori. Che cosa starei a fare vicino a te?.. Starei a dimostrarti che un matrimonio non si liquida come si liquiderebbe un bazar: no, no, perbacco!, e che io (con serietà energica) ho qui una moglie alla quale non mi piace di rinunziare, e ho un diritto che voglio esercitare!
Anna
Ah!.. Lalà!.. Se tu avessi… cominciato col parlarmi così, io non avrei avuto niente a ridire! (Risatina)Un diritto da esercitare? È la legge, dunque, che invochi? Niente meno che la legge?!.. Ma va benissimo. Siamo d'accordo! Ed io ti esorto a non perdere più un minuto di tempo e a prendere possesso immediatamente del tuo ufficio. Soltanto, deploro che per riconquistarmi tu non abbia saputo fare che queste tre cose: – prima: chiedermi un'avventura, così, su due piedi; seconda: addormentarti saporitamente; terza: chiamare in tuo soccorso la legge. Dei mezzi veramente irresistibili!
Arturo
(siede, e, con la sua aria negligente, accende una sigaretta, voltando le spalle ad Anna.)
(Un silenzio.)
Anna
Resti?
Arturo
Lo vedi.
Anna
E poi?
Arturo
E poi… fumo.
Anna
Bisogna convenire che hai ridotto il matrimonio alla più semplice espressione! (Esce a sinistra.)
Arturo
(tra sè) Santa pazienza!
SCENA III.
ANTONIO, ARTURO, indi ANNA
Antonio
Eccellenza.
Arturo
Che c'è?
Antonio
(annunzia in un tono stentoreo da usciere tribunalesco:)Il conte Dionigi, il dottore Salvetti, il signor Giuliano D'Alma, il signor Gustavo Rivoli, il signor Renato Albenga.
Arturo
Nessun altro?
Antonio
Nessun altro, eccellenza.
Arturo
E che vogliono da me?
Antonio
Da vostra eccellenza, proprio nulla.
Arturo
E allora, annunzia alla marchesa.
Anna
(rientrando, calma e cinica) Ho già sentito, ho già sentito!..
Arturo
(ad Anna, sinceramente meravigliato) Ma cos'è? A quest'ora si principia qui?
Anna
A qualunque ora. Anzi, stupisco che si facciano annunziare. Hanno l'ingresso libero. (Con caricata deferenza) Ma se tu vuoi ch'io non li riceva, non hai che da comandare. Sei ritornato in carica, e una delle prime attribuzioni di un marito è quella di regolare… l'entrata e l'uscita degli amici della moglie.
Arturo
(noncurante) Ma che escano! Ma che entrino! Ma che facciano quello che vogliono! Se aspetti che io mi occupi di loro, hai un bell'aspettare! Antonio, mandate a prendere le valige che ieri sera lasciai all'albergo; e fatemi ammobigliare poi la stanza, che è stata sinora vuota, (indicando la destra) il più accuratamente possibile. E mi raccomando, eh?: che almeno il letto sia buono.
Antonio
Ci penso io, eccellenza, ma, in verità, non sono sicuro che la stanza possa essere pronta per questa notte. Siamo in campagna e…
Arturo
Per questa notte… (dando una occhiata significativa ad Anna) non sarà indispensabile.
Anna
(tra sè, ironicamente) Che piacere!
Antonio
Sta bene, eccellenza. E quei signori?
Arturo
Per conto mio, passino pure.
Anna
(ad Antonio) Avete udito? (Nel medesimo tono, ma più forte) Passino pure!
Antonio
(anche lui nel medesimo tono, e anco più forte, andando verso la comune:) Passino pure!
Arturo
(sta per uscire a sinistra.)
Anna
E che? Te ne vai?
Arturo
Naturale. (Via.)
SCENA IV.
ANNA, ALBENGA, SALVETTI, RIVOLI, D'ALMA, DIONIGI
(I cinque amici sono in abito da viaggio, chi con una spolverina sul braccio, chi con una spolverina infilata appena, chi con qualche borsa in mano o penzolante da una tracolla. Ognuno nel suo tipo. D'Alma porta una pila di libri. Dionigi è più che mai elegante. Entrano, l'uno dopo l'altro, in fila, in processione, e, malinconicamente, in silenzio, serbando un contegno corretto ed esprimendo, con le loro fisonomie, prudenza, rammarico, rassegnazione, restano allineati come fantocci. Quello che precede è Rivoli.)
Anna
(dopo una lunga pausa) Ebbene?.. Che c'è? Qualche cosa di singolare? Qualche cosa di molto grave?
Rivoli
(con sussiego) Non vedete che… siamo in procinto di partire?
Anna
Tutti?
Rivoli
(decorosamente) Tutti!
Anna
Una risoluzione così brusca e così collettiva mi dà l'idea d'una congiura. E, difatti, mi sembrate davvero dei congiurati… Alla larga!
(Essi si guardano tra loro. – Un silenzio.)
Anna
Ma parlate, almeno!.. Parlate!.. Spiegatemi questo enigma in azione!.. Quanto a voi, Rivoli, avete proprio torto di partire! L'aria di qui vi faceva tanto bene!.. (Sottolineando) L'intera famiglia del giardiniere me lo ha detto!
Rivoli
Marchesa, io ignoro quale diceria sia potuta giungere sino al vostro orecchio. Ma è meglio sorvolare!.. Io parto… noi partiamo… per ragioni… indipendenti dalla nostra salute!
Salvetti
Affari urgentissimi, marchesa…
Albenga
Mi si scrive che si organizzano delle conferenze feministe… e sono io che devo dare l'intonazione.
Dionigi
Mi si scrive che si organizza un meeting di corse, e sono io che devo trenare…
Anna
… i vostri cavalli, beninteso.
Dionigi
Non capisco chi altro potrei accingermi a trenare, marchesa…
Anna
E voi, Giuliano?.. State per abbandonarmi anche voi?..
D'Alma
(sospirando) Aimè, marchesa… la benda mi è caduta dagli occhi… Io mi sono accorto…
Anna
(ansiosa) Di che?
D'Alma
Di essere un uomo come gli altri!
Anna
Pare impossibile!
D'Alma
E vi confesso di aver sentito, da ieri sera, che, a dispetto dei miei principii, io non riesco ad astrarmi dalla miseria della vita reale.
Anna
Da ieri sera!?.. Ma allora l'enigma è risolto! La causa di questa fuga generale non può essere che il nuovo arrivato! Ne sareste tutti gelosi?!..
Salvetti
(vivacissimamente) Io, no!
Anna
Negate con troppa fretta perchè io me ne convinca.
Salvetti
Non è gelosia, marchesa. Se voi foste … il dividendodi una società in accomandita, non ci sarebbe da confondersi. Potremmo essere pure in dieci, e io non me ne lamenterei!
Anna
Dottore mio, come vorreste che dieci uomini si dividessero l'amore d'una sola donna, se dieci donne non bastano a innamorare un uomo solo?
Salvetti
Marchesa, non facciamo dell'aritmetica inutile. Mi permettete di mettere le carte in tavola?
Anna
Mettiamole.
Salvetti
Qui, oramai, si viveva tranquillamente, pigliando un po' il fresco e un po'… di tanto in tanto, qualche granchio a secco… che non procurava, del resto, troppe emozioni. Finchè ognuno di noi cinque era convinto del fiasco degli altri quattro…
Anna
Aritmetica anche questa!
Salvetti
… nessuno aveva ragione di affliggersi e nemmeno di deporre le armi. Si sa! Una speranza poteva sempre sorriderci a ogni sorgere di sole. Ma poichè il sole di oggi ci ha annunziato la vostra… luna di miele, alla quale non è estremamente piacevole di assistere, non c'è da illudersi. Il posto unico che era o pareva vuoto è stato occupato per lungo e per largo… da iersera… a stamattina. Le speranze sono irreparabilmente svanite; e noi ce ne andiamo, perchè… qui… non abbiamo… più nulla… da fare!
Anna
(a tutti) Sicchè, in sostanza, il nuovo arrivato sarebbe il mio amante?
Albenga
(sorridendo con superiorità) Marchesa… non è facile sottrarsi alla mia vigile osservazione.
Anna
Insomma, è o non è il mio amante?
Albenga
(con la sua grande importanza) Lo è!
Salvetti
(duro) Lo è!
Dionigi
(brioso) Lo è!
Rivoli
(sfinito) Lo è, lo è, lo è!
D'Alma
(sospirando) La materia ha vinto!
Anna
Si ha un bel dire, ma, vivendo in mezzo a una eletta schiera di persone esperte, tra cui stanno, per giunta… un fisiologo (accennando a Solvetti)e uno psicologo (accenna ad Albenga), è assolutamente insperabile di nascondere la verità! (Pausa)E così, l'ora della separazione è suonata. Chi sa quando c'incontreremo… perchè io resto ancora qui a pigliare il solito fresco e, forse, qualche granchio a secco di più. Mi duole che ve ne andiate… Molto mi duole; ma comprendo i vostri sentimenti, e non oso chiedervi dei sacrifizi… Addio!
Tutti e cinque
(vanno verso di lei, stendendo il braccio, conte per stringerle la mano.)
Anna
Un momento!.. (Con mestizia ostentata) Vi chiedo in grazia di non partire senza avere stretta la mano anche… a lui. Non volete?
Salvetti
Veramente, io… non ne sentivo il bisogno…; ma se è necessario…
Anna
Sì, è necessario! (Accostandosi alla porta a sinistra e chiamando) Arturo! Arturo!.. Vieni qua… Te ne prego…
Rivoli
(piano, agli altri) Ha una bella faccia tosta questa signora!