Kitabı oku: «Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1», sayfa 2
Ma due anni dopo Vesna era rimasta di nuovo incinta, e così gli era stato assegnato un appartamento tutto loro. Anche perché questa volta Vesna aveva dato alla luce tre gemelli, due maschi e una femmina.
Quindi, adesso sua sorella era rispettata come donna prolifica. Pertanto il Regno di Wend aveva concesso alla giovane coppia un appartamento di ben 70 mq e un certificato di prolificità, che concedeva loro alcuni benefici. Da allora, Vesna aveva potuto acquistare generi alimentari e di conforto fino ad allora preclusi dato che, a causa della penuria di beni, l’acquisto pro capite era molto, molto limitato.
Ma, chiaramente, adesso anche i problemi erano quadruplicati. Zima aveva visto sua sorella “spaccata” tra le sue responsabilità di moglie, di studentessa e di madre di quattro figli.
Quando Vesna era riuscita a laurearsi, con laude in quanto studentessa modello e madre prolifica, era stata immediatamente assunta dal prestigioso quotidiano Mokoshin News. Da allora le sue responsabilità erano notevolmente cresciute, costringendola a dividersi tra famiglia, lavoro e figli.
Vuc, come tutti gli uomini di CK, dopo il diploma era stato arruolato nell'esercito per due anni. Praticamente, era di leva obbligatoria. Ma poi si era iscritto all’università e gli era stato concesso un periodo di pausa. In pratica, se dopo il diploma un maschio non si iscriveva presso un’università pubblica, veniva chiamato alla leva per il servizio militare obbligatorio. Le femmine, invece, prestavano per l’esercito servizio volontario.
Dopo i due anni di leva obbligatoria, si poteva scegliere se entrare in un'accademia militare o lavorare presso un Istituto specialistico. Dopo il suo servizio militare, Vuc aveva scelto di intraprendere la carriera che gli piaceva, ed era diventato fotografo nello stesso giornale dove lavorava sua moglie.
Comunque, non pochi maschi si arruolavano volontariamente nell’esercito. Dopotutto, il servizio militare era un onore. E - cosa non trascurabile - era vantaggioso sotto molti aspetti, anche economici. Il personale militare riceveva regolarmente dei pass per accedere ai negozi speciali. Dove era possibile acquistare beni che altrimenti sarebbero stati preclusi.
... Zima, testimone fin dall’infanzia di ciò che aveva sopportato sua sorella, aveva preso una decisione: non voleva sposarsi subito dopo la scuola ed essere costretta a “dividersi” tra marito, figli e studio (e in seguito lavoro).
Pertanto, sperava di diventare un operatore radio nell'esercito. Per riuscirci, doveva assolutamente frequentare un'accademia militare dopo la scuola. Dopodiché sarebbe passata direttamente nell’esercito, almeno fino ai trent’anni. Senza dimenticare che, chi aveva deciso di fare carriera nell’esercito, godeva di benefici e privilegi importanti, che concedeva alle donne la libertà di non sposarsi e non avere figli fino a quell’età. Le soldatesse ricevevano anche dei contracettivi da parte dello Stato, per evitare di restare incinte.
Tuttavia, dopo i trent'anni, il matrimonio diventava obbligatorio. L'esercito organizzava appositamente delle feste da ballo, in modo che uomini e donne potessero socializzare. Se qualcuno non riusciva a trovare un partner, era la direzione stessa a formare le coppie. E, se si voleva continuare a lavorare per l’esercito, i ragazzi venivano comunque costretti a sposarsi. Nel contempo, l’esercito offriva molti vantaggi alle soldatesse che restavano incinte nei termini e nei tempi giusti. Innanzitutto, il congedo di maternità per le donne militari era di un anno intero, mentre per le civili era di sei mesi. Poi, forniva alle sue soldatesse ottime cliniche e ospedali militari per tutte le fasi della gravidanza fino al parto, nonché ottimi asili nido, dove era anche possibile lasciare il bambino per tutta la settimana di lavoro e portarselo a casa nei weekend, come una pensione. E se si era costretti a lasciarlo anche nei fine settimana, i bimbi venivano accuditi da apposito personale ”volontario forzato”. In quanto, com’è risaputo, i militari non hanno un orario di lavoro regolare. Tuttavia, una volta cresciuti, i figli dei soldati frequentavano scuole pubbliche, al pari dei loro coetanei.
Chiaramente, i militari avevano libero accesso ai depositi dell’esercito, grazie ai loro pass. Dove potevano trovare ogni genere alimentare e di conforto.
Zima mal tollerava l’eventualità di doversi sposare un giorno con un uomo scelto da altri e che magari non amava. Lei aveva già qualcuno nel suo cuore. Ma per ora, il matrimonio era fuori questione. Zima non poteva nemmeno confidare a nessuno i suoi sentimenti...Malgrado ciò i vantaggi nel servire l’esercito erano nettamente superiori agli svantaggi.
“Almeno potrò andare nei negozi speciali, che sono tanti. E fino ai trent'anni nessuno mi assillerà con i figli e il matrimonio - pensava - E se sposerò un militare, come soldatessa avrò un congedo di maternità per un anno intero. Non dovrò estrarmi il latte in nessuna toilette. E mio figlio potrà frequentare un ottimo asilo...”
Zima uscì dal bagno e andò a fare colazione: torta di cavolo e menta fermentata al posto del the.
“Grazie a mia nonna per averci inviato le tisane dal villaggio!” pensò. Dopotutto, la menta era pur sempre meglio di niente! Con quella penuria cronica di merci, benché nessuno potesse dire di morire di fame, si sentiva la mancanza di generi di conforto. A volte perfino la carta igienica era difficile da trovare.
Per fortuna, la nonna paterna di Zima viveva in un villaggio in periferia di una piccola città, relativamente vicina al confine con il Regno di Kunin, uno dei paesi dell'Alleanza.
Le terre da quelle parti erano abbastanza fertili e la nonna coltivava vari ortaggi e frutta nel suo giardino: patate dolci, mele, cetrioli, carote, menta, aneto, prezzemolo, ecc. Preparava delle conserve di ortaggi e frutta, marmellate e cose del genere. Era anche capace di essiccare le erbe per fare le tisane. Inoltre sapeva raccogliere le erbe commestibili nel bosco e riconoscere i funghi mangerecci, che poi metteva in salamoia. Aveva anche delle galline ovaiole. E quando il figlio con la sua famiglia andava a trovarla, la nonna gli regalava sempre tisane, conserve fatte in casa, patate dolci e uova. Era per questo che la famigliola di Zima resisteva abbastanza bene, in quei tempi di crisi.
I genitori di Vuc (il marito di Vesna) invece non avevano parenti nel villaggio. Ma a Vesna, in quanto madre di molti figli, il Regno aveva donato una casa sperduta in un piccolo villaggio, con un po’ di terra.
Ovviamente né Vesna né suo marito avevano tempo di coltivarla, perché lavoravano entrambi. Così i genitori di Vuc che, in quanto operai avevano la settimana corta, ci andavano tutti i weekend per curarle e coltivare l’orto.
In primavera, ci piantavano ogni sorta di ortaggi e frutta. In estate, durante le ferie, ci andavano con tutti i loro nipotini. E in autunno facevano delle conserve con i prodotti della terra che non erano riusciti a consumare.
... Zima mangiò la torta con appetito. Poi guardò l'orologio: era ora di andare a scuola. Lavò velocemente i piatti e corse in camera sua a prendere la valigetta. Una vecchia, ma solida grande valigetta in pelle che le aveva regalato da Vesna: era quella che lei usava quando era una studentessa. Era un po' vecchia, ma ancora in buone condizioni. Vesna era sempre stata una persona ordinata, che si prendeva cura delle sue cose.
Dopo aver preso la valigetta, Zima si recò in corridoio e poi uscì di casa con sua madre: avrebbero fatto un po’ di strada assieme. Poi la mamma si sarebbe diretta verso la biblioteca presso cui lavorava e Zima avrebbe proseguito per la casa della sua amica del cuore, Vera. Entrambe le ragazze sarebbero andate poi a prendere la loro amica comune Mira, e infine si sarebbero recate tutte insieme a scuola.
Ecco che Zima esce di casa con la mamma. Sia lei che la madre indossano giacche leggere. perché fa molto caldo..
Nel tirare fuori le giacche dall’armadio, prima di uscire di casa, la mamma aveva lanciato una triste occhiata in direzione della sua grigia pelliccia ecologica, e aveva fatto un gran sospiro.
La donna aveva cucito da sola quella pelliccia circa quattro anni prima, poco dopo quel fatidico giorno in cui Zima aveva fatto conoscenza con gli hippy e i loro volantini “da non leggere”. Quel giorno lei aveva posato lo sguardo sognante su quella meravigliosa pelliccia di visone che non si sarebbe mai potuta permettere. Così aveva acquistato il materiale necessario per realizzarne una in economia, e se ne era fatta una su misura. A dire il vero, la pelliccia era venuta molto bene.
La donna aveva preso spunto da un modello adocchiato su una rivista di cucito, la "Confederation Fashion". Dopo avergli apportato le dovute modifiche, adattandolo al materiale che aveva a disposizione in modo da farlo assomigliare alla lussuosa pelliccia della vetrina, si era messa al lavoro.
La donna era solita usare una vecchia ma solida macchina per cucire meccanica prodotta nel Regno di Seltsam. Una di quelle poche cose che non veniva né della Confederazione né dall'Alleanza.
Il regno di Seltsam era governato da una persona molto eccentrica, il Kaiser Wilhelm o, come lo chiamavano in molti, “l'artista pazzo”, un soprannome ormai noto a tutti.
Il motivo per cui Wilhelm era stato chiamato così era perché dipingeva degli strani quadri. E lo faceva anche durante le riunioni di Stato con i suoi ministri. Cosa ancora più bizzarra, il Kaiser dipingeva nudo pretendendo che anche i suoi ministri si spogliassero, per non perdere l’ispirazione. E sulla scia del suo estro dipingeva ministri nudi sullo sfondo di rose e amorini, o anche di golem meccanici o mitragliatrici. Inoltre, per suo stesso ordine, una grande sala del palazzo reale era stata adibita a mostra permanente dei suoi dipinti. Così tutti i cortigiani avrebbero potuto deliziarsi senza sosta delle pazze creazioni del loro Kaiser...
Il Regno di Seltsam faceva parte delle isole occidentali, dove una volta esisteva il continente che, a seguito del movimento attivo delle placche tettoniche, si era alla fine frantumato. Seltsam non entrava mai nelle questioni interne degli altri regni…almeno ufficialmente. In realtà, forniva a tutti segretamente armi e MeG, malgrado i suoi Golem meccanici non fossero raffinati come quelli della Confederazione o dell’Alleanza. Ma molti Stati preferivano acquistare da Seltsam piuttosto che da altri.
Pertanto, quando scoppiava una nuova guerra, Seltsam faceva affari d’oro: dopotutto, si trattava di vendere delle armi! E si sussurrava che, al fine di incrementare i suoi guadagni, Seltsam stesse prendendo accordi segreti con diversi paesi del Continente meridionale, molto al di là del mare.
Malgrado ciò, la Confederazione dei Regni faceva volentieri affari con il piccolo Stato del Kaiser folle, rifornendosi di veicoli blindati e molto altro per le sue guerre. Chiaramente, uno Stato così piccolo non poteva soddisfare tutte le esigenze di una Confederazione di dieci regni. Inoltre, in basse alle rigide disposizioni di legge di CK, non era possibile acquistare da un paese straniero più del venti per cento delle merci di cui si necessitava per il mercato interno.
... Quindi era dal piccolo Stato di Seltsam che la madre di Zima aveva acquistato quella macchina per cucire. Ma funzionava ancora benissimo, e la donna era riuscita a tirarci fuori proprio una bella pelliccia sintetica.
Ne aveva molta cura, la lavava regolarmente, la teneva pulita e la pettinava per mantenerla perfetta. In quei tempi di crisi c’erano ancora molte donne che si giravano a guardarla con invidia, quando la mamma di Zima la indossava. Ma la donna sognava ancora la pelliccia lussuosa della vetrina. Non capiva perché ne sentisse così fortemente il bisogno, ma la desiderava davvero. Pet renderla più calda e simile al modello originale, la madre di Zima aveva anche realizzato una fodera nella sua creazione, ma la sua creativitò le si era rivoltata contro, perché indicava un certo status sociale e una parvenza di ricchezza che purtroppo non corrispondevano alla realtà.
Zima, notando la tristezza della madre, cercò di scuoterla dai suoi cupi pensieri.
“Mamma, andiamo! Altrimenti faremo tardi!” le disse.
“Sì, figlia, andiamo!” sorrise la donna, chiudendo finalmente l'armadio.
E mamma e figlia uscirono di casa.
Capitolo 2. Mattinata strana, per Avril Edelweiss della città di Rosan
Mondo di Geba, Alleanza dei Regni, Regno di Lutetia, Rosan, 954 post-Rinascimento
Cominciava un nuovo giorno anche per il Regno di Lutetia, uno dei paesi dell'Alleanza.
La maggior parte delle città di Lutetia, piene di case pittoresche, condomini privati e comunali, era illuminate dal sole primaverile di aprile, che illuminava con i suoi raggi dorati il fogliame rado degli alberi e l'erba secca. Purtroppo Lutetia, come molti altri paesi dell'Alleanza, aveva molto sofferto negli ultimi anni per la siccità estiva. E in inverno aveva nevicato poco, il che aveva peggiorato la situazione. Era da tanto tempo che il popolo dell’Alleanza non vedeva l’erba verde e chiome degli alberi rigogliose.
Malgrado la guerra tra Alleanza e la Confederazione dei Regni durasse ormai da quasi due secoli ( centonovantotto per la precisione) Lutetia si trovava lontana dal fronte.
CK era composto da dieci regni. E uno dei suoi regni più grandi, Wend, confinava con due paesi dell'Alleanza: Kunin e Perla. I combattimenti avvenivano proprio in questi luoghi di frontiera.
Le due fazioni da quasi un secolo avevano forze d’attacco simili, anche se il CK aveva ormai superato di poco l’Alleanza nelle unità militari e nella disponibilità di risorse umane, perché poteva contare su molti più militari.
I suoi media non facevano che ripetere che la prima a dichiarare guerra era stata l’Alleanza, che vessava il suo popolo per mandarlo in guerra a conquistare le fertili terre piene di ogni ben di Dio della Confederazione. Parimenti, i media dell’Alleanza scagliavano la colpa di quel massacro sul Sovrano della Luce Svyatozar, l’artista pazzo che, con le sue arti magiche, era riuscito a cambiare il clima a danno delle forze dell’Alleanza. Aggiungendo che l’artefice della guerra era stata la Confederazione, che bramava di conquistare l'intero Continente Centrale.
Insomma, ognuna delle due fazioni era pronta a giurare che la propria versione fosse quella vera. Era da una vita, ormai, che si accusavano vicendevolmente di aver scatenato la guerra. E ormai più nessuno ricordava com’erano andate davvero le cose...
Tuttavia, l'Alleanza doveva combattere con gravosi problemi ambientali. Rovinose alluvioni seguivano i periodi di siccità, dando vita a disastrose inondazioni dei fiumi e la perdita del poco raccolto. E questo dalla nascita della Confederazione dei Regni, il che alimentava i sospetti nei confronti di Svyatozar.
Fortunatamente, cibo e materie prime necessarie per la sopravvivenza potevano essere acquistate nei paesi dei Continenti Meridionali e Settentrionali, a Seltsam, così come nei paesi del Continente Orientale: il Regno di Daro e l'Impero Celeste. Tutti questi stati avevano preferito rimanere neutrali nei confronti della guerra tra l'Alleanza e la Confederazione, limitandosi a commerciare con loro e, alla bisogna, a supportare ora l’una ora l’altra nelle problematiche interne e militari.
Ma combattere contro la siccità e la penuria di cibo non era il solo problema: l’aridità del suolo aveva provocato delle incrinature nei massicci terrosi, limitando l’apporto d’acqua potabile alle abitazioni. E le numerose inondazioni che seguivano i mesi di pioggia incessante spazzavano via il poco che restava, trascinando via con sé case e abitanti. Le dighe non riuscivano a far fronte a un tale carico di acque…
Così i media dell'Alleanza non facevano che strombazzare: “E’ tutta colpa della Confederazione! È tutta colpa della magia del Re Pazzo!”
Tuttavia, ai governanti dei regni di Kunin e Perla non importava molto come fosse nata davvero quella guerra; come d’altronde erano insensibili ai problemi di sopravvivenza dell’Alleanza. Anzi, in una delle varie riunioni con i membri dell’Alleanza, avevano tagliato via gran parte degli aiuti aggiuntivi, affermando che non potevano mettersi dichiaratamente contro CK, che giudicavano estremamente temibile.
Se i re e i ministri di Kunin e Perla avessero potuto esprimersi francamente, la verità sarebbe saltata fuori: la fine di quel conflitto sarebbe stata una grave perdite per le loro finanze. Le forze dell’Alleanza li avevano aiutati a rafforzare i propri confini e a dare una svolta al sistema delle infrastrutture, e grazie a ciò il tenore di vita di Kunin e Perla era nettamente migliorato. Erano anche riusciti a investire parte degli aiuti economici dell’Alleanza in sussidi per la cittadinanza, e per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Ma, alla fin fine, si trattava di due Regni rurali, che si basavano sull’agricoltura ed erano afflitti da pressanti problemi di disoccupazione, così alla fine tutti quei capovolgimenti innescati dall’Alleanza si erano rivelati negativi e controproducenti. Chiaramente, nessuno osava confessarlo apertamente all’Alleanza...
A onor del vero, va comunque sottolineato un aspetto importante: senza tutti quegli aiuti che l’Alleanza elargiva non solo a Kunin e Perla ma anche a molti altri Stati al suo interno, andare avanti sarebbe stato molto più difficile. E non solo per motivi politici.
C’erano delle condizioni vincolanti affinché i Regni si unissero all’Alleanza, che si era costituita centodieci anni prima, (dodici anni prima del conflitto con CK, nell’anno 844 post Rinascimento), con un unico obiettivo: il supporto reciproco, per tenere il passo con la forza in espansione di CK.
Per prima cosa l’adesione doveva essere volontaria. Poi nessuno degli Stati membri doveva in alcun modo danneggiare o interferire con il benessere economico generale dell'Alleanza. Sulle carte un simile accordo suonava bene. Ma purtroppo la realtà era ben diversa.
Il Consiglio dell'Alleanza era composto da rappresentanti eletti di comune accordo da ogni Stato membro. Non c'erano re e regine nel Consiglio, che si limitavano a gestire la politica interna dei loro territori, e che solo di rado partecipavano alle riunioni.
In pratica, questo Consiglio decretava, dopo attenta analisi e riflessione, l’andamento politico ed economico di ogni Stato membro, imponendo a ciascuno un sistema di produzione che ben si combinasse con gli altri, operando al contempo anche delle necessarie rivoluzioni. Ad esempio, in passato, il Regno di Lutetia produceva molti prodotti da forno, vino, formaggi, pellicce e vestiti alla moda. Un altro regno, Trabant, era specializzato nella produzione di prodotti dolciari e dispositivi. E il grande Regno di Mercia, era famoso per i suoi cantieri navali e mobili di legno. E i regni più piccoli lavoravano e raffinavano le materie prime di quelli più grandi.
Certo, con tutti quei problemi climatici ormai era difficile coltivare davvero qualcosa. Ma, visto che le materie prima erano acquistabili altrove, la produzione primaria era ancora fattibile.
Tuttavia, il Consiglio aveva deliberato di dirimere e regolare l’economia dell’intera Alleanza, per il Bene comune. Così proibì a Lutetia di produrre i suoi famosi formaggi e limitò anche la produzione dei prodotti da forno e di pellicce. A Trabant fu ridotta la produzione annua di cioccolato e dolci e venne imposto il divieto di creare alcuni congegni meccanici. Inoltre, il Consiglio dell'Alleanza ridusse drasticamente la cantieristica navale di Mercia, la produzione interna di mobili, e ne limitò l’artigianato di oggetti in legno. Per quanto riguardava i regni minori, il Consiglio limitò fortemente l’industria manifatturiera, vietando addirittura alcuni tipi di lavorazioni, con l’imposizione di nuovi marchi e nuovi standard.
Chiaramente, a soffrirne non furono le Multinazionali o le Grandi Aziende, che avevano i mezzi e le strategie adatte per adeguarsi alle nuove normative di legge. Ma le piccole e medie imprese furono quelle più danneggiate, subendo ingenti perdite che portarono la maggior parte di esse al fallimento, al licenziamento forzato e alla cassa integrazione per la maggior parte dei lavoratori.
Paesi come Lutetia, Trabant e Mercia, che da sempre erano considerati i regni più grandi ed economicamente floridi dell'Alleanza, le sue "Tre Grandi Balene" come usavano definirle, subirono veri tracolli finanziari, ma alla fine avevano abbastanza forze per riprendersi. I regni più piccoli, invece, continuarono ad affondare: il tasso di disoccupazione salì alle stelle, costringendo il popolo a emigrare altrove in cerca di lavoro.
Infatti, per attraversare il confine dell'Alleanza per motivi di lavoro, era necessario un semplice Pass. Di conseguenza, i grandi regni di Lutetia, Mercia e Trabant furono invasi da un’orda di manovalanza a basso costo, che si adattava a lavorare per uno stipendio molto più basso di quello dei lavoratori locali. Ne seguì una destabilizzazione generale, a cui l’Alleanza cercò di mettere riparo con interventi sociali e sussidi economici, questi ultimi definiti e stanziati direttamente dal Consiglio e rivolti in special modo ai Regni più piccoli e disastrati, che si basavano costituzionalmente su sistemi pensionistici e di assistenza sociale.
Per i regni di Kunin e Perla, furono stanziati ulteriori sussidi a causa della pericolosa vicinanza con la Confederazione dei Regni. Ciò generò invidie pericolose nei loro confronti da parte dei regni confinanti.
Malgrado questa parvenza di coesione e democrazia, gli Stati dell’Alleanza vivevano molti conflitti interni. I regni più grandi, ad esempio, pur sfruttando la manovalanza a basso costo che veniva dai regni in difficoltà, mal tollerava la presenza di immigrati, che ”toglievano lavoro” ai propri sudditi. Gli immigrati, dal canto loro, nutrivano ostilità nei confronti degli Stati ospiti che li sfruttavano, e guardavano con odio i lavoratori nativi, che prendevano uno stipendio molto più alto e potevano anche aspirare a fare carriera, cosa che agli immigrati era preclusa.
Lo stallo era totale e insuperabile: a causa delle limitazioni di produzione imposte dal Consiglio, i piccoli Regni non avevano alcuna speranza di sopravvivere o espandersi, e non c’erano abbastanza posti di lavoro per tutti. Alla fine, si trattava di un circolo vizioso, da cui era quasi impossibile uscire.
E non è tutto. Quando inizialmente, a causa dei rivolgimenti imposti, l’Alleanza iniziò ad avere penuria di alcuni prodotti, andò ad acquistarli a basso costo nei paesi del Nord, dell'Est e del Sud del continente. Fu un grosso affare, che penalizzò ulteriormente la produzione di quegli stessi beni da parte di alcuni Stati membri...
Gli hippy, che urlavano contro l’Alleanza, non facevano che disseminare in giro volantini propagandistici simili a quelli che aveva visto Zima da ragazzina. In essi si leggeva:
“CK e l'Alleanza sono in combutta! Questa è una guerra fasulla! L'esercito è stato creato apposta per creare nuovi posti di lavoro! Kunin e Perla "invalidano" i sussidi! Sono pagati per tenere i loro lavoratori emigranti lontani dagli altri regni dell'Alleanza! I disastri ecologici sono dovuti all’uso avido e irresponsabile delle risorse da parte dell’Alleanza, che favorisce l'inquinamento ambientale! Non è colpa della magia del Re Pazzo! E tutto intenzionale, in modo che la gente pensi solo a sopravvivere e nessuno metta in discussione il potere dei re e delle regine dell'Alleanza! Il Re Pazzo non è immortale! Anche lui è una burla! Ogni dieci anni, i ministri della CK trovano dei sosia, in modo che lui possa continuare a sedere sul trono senza mostrare segni di vecchiaia!”
Di sicuro, se avesse letto queste cose, Zima sarebbe rimasta ben più turbata di quanto si era sentita a dodici anni!
Comunque, una cosa è certa: i facinorosi e i dissidenti sono sempre esistiti e sempre esisteranno, e ciò che dicono sarà sempre diverso dalle verità ufficiali.
D'altra parte, le loro opinioni contano e hanno il diritto di esistere. E i media dell’una e dell’altra parte si limitavano a diffondere cose già risapute e definite, senza aggiungere o confutare nulla. Malgrado le Costituzioni dell’Alleanza, quanto di CK, sottolineassero il diritto di stampa e la libertà di espressione.
Mi chiedo: se le popolazioni dell’una o dell’altra fazione avessero avuto l’opportunità di conoscersi e fraternizzare, avrebbero continuato a odiarsi? La frequentazione avrebbe messo fine alla guerra? Forse no. Per più di cento anni le due parti non avevano fatto altro che “demonizzarsi” a vicenda, gettando fango l’una sull’altra ed ergendo un muro di diffidenza, difficile da scalfire. Ma nulla è impossibile. A volte ci vuole solo tempo, per capire le persone.
Tuttavia, la riacquistata simpatia tra i civili di entrambe le fazioni non avrebbe comunque risolto il problema. Purtroppo, in tenti traevano interesse dalla guerra perpetrata nel tempo: i riferimenti sui volantini ai regni di Kunin e Perla non erano casuali. E su ognuno di essi, nell’Alleanza quanto nella Confederazione, si diceva chiaramente che l’esercito creava posti di lavoro…una verità inconfutabile.
Anche nell'Alleanza gli hippy erano anche considerati dei piantagrane e persone con scarsa responsabilità sociale. Come succedeva nella Confederazione, spesso venivano catturati dalla Polizia locale. Tuttavia l’Alleanza non li sottoponeva al trattamento psichiatrico coattivo, ma li costringeva ad un periodo di servizio di pubblica utilità. Ad esempio pulire i bagni pubblici per un anno, o ripulire le strade dalla spazzatura o cose del genere. Dopo di ciò alcuni hippy si redimevano e diventavano cittadini esemplari, chiudendo per sempre con il loro passato turbolento.
Comunque, tutti questi problemi non avevano nulla a che fare con una ragazza di sedici anni, di nome Avril Edelweiss.
Era nata il 22 giugno 938 post-Rinascimento. Per tutta la vita aveva vissuto nella sua città natale di Rosan, nel Regno di Lutetia.
Appartenendo ad una famiglia benestante, Avril aveva goduto di tutte le cure e l’assistenza necessarie alla sua crescita. Oggi, all’età di sedici anni, frequentava un Istituto d'élite (le tasse scolastiche infatti erano ingenti) ed era abituata a una vita comoda.
Il padre di Avril, Albert Edelweiss, era un ingegnere militare. La madre della ragazza, Claire Edelweiss, faceva la casalinga. Tempo addietro era venuta a frequentare gli studi a Lutetia, dal Regno di Perla.
E’ da sottolineare che nell’Alleanza l’istruzione superiore e quella professionale erano statali, e quindi gratuite. Era anche possibile ottenere speciali “borse di studio”, riservate a quegli studenti particolarmente talentuosi per i quali lo Stato stanziava un fondo apposito, che potesse sostenerli fino alla fine degli studi presso Istituti di prestigio. Ma non era facile: bisognava essere davvero bravi ed eccezionalmente intelligenti.
Per chi voleva iscriversi agli Istituti professionali ( e diventare pasticceri, sarte, fabbri, muratori, ecc.), le cose andavano meglio. Questi lavori non erano molto diffusi e quindi era più facile per i sudditi del regno, quanto per gli studenti stranieri, guadagnarsi delle borse di studio.
Così andò per la madre di Avril, Claire, che aveva frequentato uno di questi Istituti per diventare pasticcera e venne poi assunta part-time presso una panetteria. Fu allora che incontrò il suo futuro marito. Lui aveva quindici anni più di lei e aveva appena divorziato dalla prima moglie. Benché fermamente convinto di non potersi innamorare mai più, l’uomo perse la testa per la giovane pasticciera e quasi subito la sposò.
La sua famiglia non condivideva quel matrimonio lampo: erano tutti convinti che la cosa sarebbe finita presto, e che l’uomo avrebbe divorziato una seconda volta. Ma la coppia ebbe presto una figlia, Avril. Adesso la ragazza aveva compiuto sedici anni e i suoi genitori avevano festeggiato da poco il loro diciottesimo anniversario di matrimonio.
La ragazza non aveva mai conosciuto i parenti di sua mamma, che le aveva sempre detto di essere orfana e di essere cresciuta in un orfanatrofio. Una cosa purtroppo molto frequente a Perla e a Kunin, molto più che in altri paesi dell’Alleanza. E non perché erano tutti morti in guerra, visto che il numero di soldati che l’Alleanza precettava e mandava al fronte era una piccola percentuale della popolazione, stabilita secondo regole fisse e uguali per tutti i regni.
No. Il fatto era che il tenore di vita di Kunin e Perla era il più basso tra gli Stati membri, malgrado i disastri ambientali fossero contenuti e non devastanti, come invece succedeva altrove!
Altro fattore decisivo è che l’aborto era severamente vietato, e le donne che non potevano tenersi il bambino in genere non avevano i soldi per andare ad abortire in cliniche private o nei regni vicini, dove era possibile usufruire dell’assistenza sanitaria pubblica. Così, si sottoponevano ad aborti clandestini oppure abbandonavano i propri figli negli orfanatrofi statali.
Qualunque fosse il passato di sua madre, Avril l'amava molto e l'ammirava. Dopotutto, era ancora una bellissima donna! A dispetto dei suoi trentotto anni, sembrava ancora una ragazzina. Aveva meravigliosi capelli dorati, lineamenti perfetti e incredibili occhi verdi, che alla luce sembravano addirittura d’oro! Avril le somigliava molto ed era bella quasi quanto lei. Ma aveva gli occhi marroni, come quelli di suo padre.
A volte, Avril chiedeva a sua madre:
“Mamma, perché non hai provato a fare la modella? Sei così bella!”
“Non m’interessava.” rispondeva lei, laconicamente.
E perché non ti scegli una religione che ti piaccia?” insisteva Avril.