Kitabı oku: «Mandragola», sayfa 2
SCENA SECONDA
Messer Nicia, Ligurio.
Nicia Io credo ch’e tua consigli sien buoni, e parla’ne iersera alla donna. Disse che mi risponderebbe oggi; ma, a dirti el vero, io non ci vo di buone gambe.
Ligurio Perché?
Nicia Perché io mi spicco mal volentieri da bomba. Dipoi, ad avere a travasare moglie, fante, masserizie, ella non mi quadra. Oltra di questo, io parlai iersera a parecchi medici. L’uno dice che io vadia a San Filippo, l’altro alla Porretta, e l’altro alla Villa; e’ mi parvono parecchi uccellacci; e a dirti el vero, questi dottori di medicina non sanno quello che si pescono.
Ligurio E’ vi debbe dar briga, quello che voi dicesti prima, perché voi non sete uso a perdere la Cupola di veduta.
Nicia Tu erri! Quando io ero piú giovane, io son stato molto randagio. E non si fece mai la fiera a Prato, che io non vi andassi; e non c’è castel veruno all’intorno, dove io non sia stato; e ti vo’ dire piú là: io sono stato a Pisa ed a Livorno, oh va’!
Ligurio Voi dovete avere veduto la carrucola di Pisa.
Nicia Tu vuo’ dire la Verrucola.
Ligurio Ah! sí, la Verrucola. A Livorno, vedesti voi el mare?
Nicia Bene sai che io il vidi!
Ligurio Quanto è egli maggiore che Arno?
Nicia Che Arno? Egli è per quattro volte, per piú di sei, per piú di sette, mi farai dire: e’ non si vede se non acqua, acqua, acqua.
Ligurio Io mi maraviglio, adunque, avendo voi pisciato in tante neve, che voi facciate tanta difficultà d’andare ad uno bagno.
Nicia Tu hai la bocca piena di latte. E’ ti pare a te una favola avere a sgominare tutta la casa? Pure, io ho tanta voglia d’avere figliuoli, che io son per fare ogni cosa. Ma parlane un poco tu con questi maestri, vedi dove e’ mi consigliassino che io andassi; e io sarò intanto con la donna, e ritroverrenci.
Ligurio Voi dite bene.
SCENA TERZA
Ligurio, Callimaco.
Ligurio Io non credo che sia nel mondo el più sciocco uomo di costui; e quanto la fortuna lo ha favorito! Lui ricco, lei bella donna, savia, costumata, ed atta a governare un regno. E parmi che rare volte si verifichi quel proverbio ne’ matrimoni, che; “Dio fa gli uomini, e’ si appaiono”; perché spesso si vede uno uomo ben qualificato sortire una bestia e, per avverso, una prudente donna avere un pazzo. Ma della pazzia di costui se ne cava questo bene, che Callimaco ha che sperare. Ma eccolo. Che vai tu apostando, Callimaco?
Callimaco Io ti aveva veduto col dottore, ed aspettavo che tu ti spiccassi da lui, per intendere quello avevi fatto.
Ligurio Egli è uno uomo della qualità che tu sai, di poca prudenzia, di meno animo: e partesi mal volentieri da Firenze. Pure, io ce l’ho riscaldato, e mi ha detto infine che farà ogni cosa. E credo che, quando e’ ti piaccia questo partito, che noi ve lo condurreno; ma io non so se noi ci fareno el bisogno nostro.
Callimaco Perché?
Ligurio Che so io? Tu sai che a questi bagni va d’ogni qualità gente, e potrebbe venirvi uomo a chi madonna Lucrezia piacessi come a te, che fussi ricco più di te, che avessi piú grazia di te: in modo che si porta pericolo di non durare questa fatica per altri, e che intervenga che la copia de’ concorrenti la faccino piú dura, o che dimesticandosi, la si volga ad un altro e non a te.
Callimaco Io conosco che tu di’ el vero. Ma come ho a fare? Che partito ho a pigliare? Dove mi ho a volgere? A me bisogna tentare qualche cosa, sia grande, sia periculosa, sia dannosa, sia infame. Meglio è morire che vivere cosí. Se io potessi dormire la notte, se io potessi mangiare, se io potessi conversare, se io potessi pigliare piacere di cosa veruna, io sarei piú paziente ad aspettare el tempo; ma qui non ci è rimedio; e, se io non sono tenuto in speranza da qualche partito, io mi morrò in ogni modo; e, veggendo di avere a morire, non sono per temere cosa alcuna, ma per pigliare qualche partito bestiale, crudele, nefando.
Ligurio Non dire così, raffrena cotesto impeto dell’animo.
Callimaco Tu vedi bene che, per raffrenarlo, io mi pasco di simili pensieri. E però è necessario o che noi seguitiamo di mandare costui al bagno, o che noi entriamo per qualche altra via, che mi pasca d’una speranza, se non vera, falsa almeno, per la quale io nutrisca un pensiero, che mitighi in parte tanti mia affanni.
Ligurio Tu hai ragione, ed io sono per farlo.
Callimaco Io lo credo, ancora che io sappia ch’e pari tuoi vivino d’uccellare li uomini. Nondimanco, io non credo essere in quel numero, perché, quando tu el facessi ed io me ne avvedessi, cercherei di valermene, e perderesti ora l’uso della casa mia, e la speranza di avere quello che per lo avvenire t’ho promesso.
Ligurio Non dubitare della fede mia, ché, quando e’ non ci fussi l’utile che io sento e che io spero, ci è che ’l tuo sangue si affà col mio, e desidero che tu adempia questo tuo desiderio presso a quanto tu. Ma lasciamo ire questo. El dottore mi ha commesso che io truovi un medico, e intenda a quale bagno sia bene andare. Io voglio che tu faccia a mio modo, e questo è che tu dica di avere studiato in medicina, e che abbi fatto a Parigi qualche sperienzia: lui è per crederlo facilmente per la semplicità sua, e per essere tu litterato e poterli dire qualche cosa in grammatica.
Callimaco A che ci ha a servire cotesto?
Ligurio Serviracci a mandarlo a qual bagno noi vorreno, ed a pigliare qualche altro partito che io ho pensato, che sarà piú corto, piú certo, piú riuscibile che ’l bagno.
Callimaco Che di’ tu?
Ligurio Dico che, se tu arai animo e se tu confiderai in me, io ti do questa cosa fatta, innanzi che sia domani questa otta. E, quando e’ fussi uomo che non è, da ricercare se tu se’ o non se’ medico, la brevità del tempo, la cosa in sé, farà o che non ne ragionerà o che non sarà a tempo a guastarci el disegno, quando bene e’ ne ragionassi.
Callimaco Tu mi risuciti. Questa è troppa gran promessa, e pascimi di troppa gran speranza. Come farai?
Ligurio Tu el saprai, quando e’ fia tempo; per ora non occorre che io te lo dica, perché el tempo ci mancherà a fare nonché dire. Tu, vanne in casa, e quivi m’aspetta, ed io anderò a trovare el dottore, e, se io lo conduco a te, andrai seguitando el mio parlare ed accomodandoti a quello.
Callimaco Cosí farò, ancora che tu mi riempia d’una speranza, che io temo non se ne vadia in fumo.
Canzone
dopo il primo atto
Chi non fa prova, Amore,
della tua gran possanza, indarno spera
di far mai fede vera
qual sia del cielo il piú alto valore;
né sa come si vive, insieme, e muore,
come si segue il danno e ’l ben si fugge,
come s’ama se stesso
men d’altrui, come spesso
timore e speme i cori adiaccia e strugge;
né sa come ugualmente uomini e dèi
paventan’ l’arde di che armato sei.
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Ligurio, messer Nicia, Siro.
Ligurio Come io vi ho detto, io credo che Dio ci abbia mandato costui, perché voi adempiate el desiderio vostro. Egli ha fatto a Parigi esperienzie grandissime; e non vi maravigliate se a Firenze e’ non ha fatto professione dell’arte, che n’è suto cagione, prima, per essere ricco, secondo, perché egli è ad ogni ora per tornare a Parigi.
Nicia Ormai, frate sí, cotesto bene importa; perché io non vorrei che mi mettessi in qualche lecceto, poi mi lasciassi in sulle secche.
Ligurio Non dubitate di cotesto; abbiate solo paura che non voglia pigliare questa cura; ma, se la piglia e’ non è per lasciarvi infino che non ne veda el fine.
Nicia Di cotesta parte io mi vo’ fidare di te; ma della scienzia io ti dirò bene io, come io li parlo, s’egli è uom di dottrina, perché a me non venderà egli vesciche.
Ligurio E perché io vi conosco, vi meno io a lui acciò li parliate. E se, parlato li avete, e’ non vi pare per presenzia, per dottrina, per lingua uno uomo da metterli il capo in grembo, dite che io non sia desso.
Nicia Or sia, al nome dell’Agnol santo! Andiamo. Ma dove sta egli?
Ligurio Sta in su questa piazza, in quell’uscio che voi vedete dirimpetto a noi.
Nicia Sia con buona ora. Picchia.
Ligurio Ecco fatto.
Siro Chi è?
Ligurio Evvi Callimaco?
Siro Sí, è.
Nicia Che non di’ tu maestro Callimaco?
Ligurio E’ non si cura di simil baie.
Nicia Non dir cosí, fa’ il tuo debito, e, s’e’ l’ha per male, scingasi!
SCENA SECONDA
Callimaco, messer Nicia, Ligurio.
Callimaco Chi è quel che mi vuole?
Nicia Bona dies, domine magister.
Callimaco Et vobis bona, domine doctor.
Ligurio Che vi pare?
Nicia Bene, alle guagnèle!
Ligurio Se voi volete che io stia qui con voi, voi parlerete in modo che io v’intenda, altrimenti noi fareno duo fuochi.
Callimaco Che buone faccende?
Nicia Che so io? Vo cercando duo cose, ch’un altro per avventura fuggirebbe: questo è di dare briga a me e ad altri. Io non ho figliuoli, e vorre’ne, e, per avere questa briga, vengo a dare impaccio a voi.
Callimaco A me non fia mai discaro fare piacere a voi ed a tutti li uomini virtuosi e da bene come voi; e non mi sono a Parigi affaticato tanti anni per imparare per altro, se non per potere servire a’ pari vostri.
Nicia Gran mercé; e, quando voi avessi bisogno dell’arte mia, io vi servirei volentieri. Ma torniamo ad rem nostram. Avete voi pensato che bagno fussi buono a disporre la donna mia ad impregnare? Ché io so che qui Ligurio vi ha detto quel che vi s’abbia detto.
Callimaco Egli è la verità; ma, a volere adempiere el desiderio vostro, è necessario sapere la cagione della sterilità della donna vostra, perché le possono essere piú cagione. Nam cause sterilitatis sunt: aut in semine, aut in matrice, aut in instrumentis seminariis, aut in virga, aut in causa extrinseca.
Nicia Costui è el piú degno uomo che si possa trovare!
Callimaco Potrebbe, oltra a di questo, causarsi questa sterilità da voi, per impotenzia; che quando questo fussi non ci sarebbe rimedio alcuno.
Nicia Impotente io? Oh! voi mi farete ridere! Io non credo che sia el più ferrigno ed il più rubizzo uomo in Firenze di me.
Callimaco Se cotesto non è, state di buona voglia, che noi vi troverremo qualche remedio.
Nicia Sarebbeci egli altro remedio che bagni? Perché io non vorrei quel disagio, e la donna uscirebbe di Firenze mal volentieri.
Ligurio Sí, sarà! Io vo’ rispondere io. Callimaco è tanto respettivo, che è troppo. Non m’avete voi detto di sapere ordinare certe pozione, che indubitatamente fanno ingravidare?
Callimaco Sí, ho. Ma io vo rattenuto con gli uomini che io non conosco, perché io non vorrei mi tenessino un cerretano.
Nicia Non dubitate di me, perché voi mi avete fatto maravigliare di qualità, che non è cosa io non credessi o facessi per le vostre mane.
Ligurio Io credo che bisogni che voi veggiate el segno.
Callimaco Sanza dubbio, e’ non si può fare di meno.
Ligurio Chiama Siro, che vadia con el dottore a casa per esso, e torni qui; e noi l’aspettereno in casa.
Callimaco Siro! Va’ con lui. E, se vi pare, messere, tornate qui súbito, e penseremo a qualche cosa di buono.
Nicia Come, se mi pare? Io tornerò qui in uno stante, che ho più fede in voi che gli ungheri nelle spade.