Kitabı oku: «Mandragola», sayfa 5
SCENA UNDECIMA
Fra’ Timoteo , Lucrezia, Sostrata.
Timoteo Voi siate le ben venute! Io so quello che voi volete intendere da me, perché messer Nicia m’ha parlato. Veramente, io sono stato in su’ libri più di dua ore a studiare questo caso; e, dopo molte esamine, io truovo di molte cose che, e in particolare ed in generale, fanno per noi.
Lucrezia Parlate voi da vero o motteggiate?
Timoteo Ah, madonna Lucrezia! Sono, queste, cose da motteggiare? Avetemi voi a conoscere ora?
Lucrezia Padre, no; ma questa mi pare la più strana cosa che mai si udissi.
Timoteo Madonna, io ve lo credo, ma io non voglio che voi diciate piú cosí. E’ sono molte cose che discosto paiano terribili, insopportabile, strane, che, quando tu ti appressi loro, le riescono umane, sopportabili, dimestiche; e però si dice che sono maggiori li spaventi ch’e mali: e questa è una di quelle.
Lucrezia Dio el voglia!
Timoteo Io voglio tornare a quello, che io dicevo prima. Voi avete, quanto alla conscienzia, a pigliare questa generalità, che, dove è un bene certo ed un male incerto, non si debbe mai lasciare quel bene per paura di quel male. Qui è un bene certo, che voi ingraviderete, acquisterete una anima a messer Domenedio; el male incerto è che colui che iacerà, dopo la pozione, con voi, si muoia; ma e’ si truova anche di quelli che non muoiono. Ma perché la cosa è dubia, però è bene che messer Nicia non corra quel periculo. Quanto allo atto, che sia peccato, questo è una favola, perché la volontà è quella che pecca, non el corpo; e la cagione del peccato è dispiacere al marito, e voi li compiacete; pigliarne piacere, e voi ne avete dispiacere. Oltra di questo, el fine si ha a riguardare in tutte le cose; el fine vostro si è riempire una sedia in paradiso, contentare el marito vostro. Dice la Bibia che le figliuole di Lotto, credendosi essere rimase sole nel mondo, usorono con el padre; e, perché la loro intenzione fu buona, non peccorono.
Lucrezia Che cosa mi persuadete voi?
Sostrata Làsciati persuadere, figliuola mía. Non vedi tu che una donna, che non ha figliuoli, non ha casa? Muorsi el marito, resta com’una bestia, abandonata da ognuno.
Timoteo Io vi giuro, madonna, per questo petto sacrato, che tanta conscienzia vi è ottemperare in questo caso al marito vostro, quanto vi è mangiare carne el mercodedí, che è un peccato che se ne va con l’acqua benedetta.
Lucrezia A che mi conducete voi, padre?
Timoteo Conducovi a cose, che voi sempre arete cagione di pregare Dio per me; e piú vi satisfarà questo altro anno che ora.
Sostrata Ella farà ciò che voi volete. Io la voglio mettere stasera al letto io. Di che hai tu paura, moccicona? E’ c’è cinquanta donne, in questa terra, che ne alzerebbono le mani al cielo.
Lucrezia Io sono contenta: ma non credo mai essere viva domattina.
Timoteo Non dubitar, figliuola mia: io pregherrò Iddio per te, io dirò l’orazione dell’agnol Raffaello, che ti accompagni. Andate, in buona ora, e preparatevi a questo misterio, ché si fa sera.
Sostrata Rimanete in pace, padre.
Lucrezia Dio m’aiuti e la Nostra Donna, che io non càpiti male.
SCENA DUODECIMA
Fra’ Timoteo , Ligurio, messer Nicia.
Timoteo O Ligurio, uscite qua!
Ligurio Come va?
Timoteo Bene. Le ne sono ite a casa disposte a fare ogni cosa, e non ci fia difficultà, perché la madre si andrà a stare seco, e vuolla mettere al letto lei.
Nicia Dite voi el vero?
Timoteo Bembè, voi sete guarito del sordo?
Ligurio San Chimenti gli ha fatto grazia.
Timoteo E’ si vuol porvi una immagine, per rizzarci un poco di baccanella, acciò che io abbia fatto quest’altro guadagno con voi.
Nicia Non entriano in cetere. Farà la donna difficultà di fare quel ch’io voglio?
Timoteo Non, vi dico.
Nicia Io sono el piú contento uomo del mondo.
Timoteo Credolo. Voi vi beccherete un fanciul maschio,– e chi non ha non abbia.
Ligurio Andate, frate, a le vostre orazioni, e, se bisognerà altro, vi verreno a trovare. Voi, messere, andate a lei, per tenerla ferma in questa opinione, ed io andrò a trovare maestro Callimaco, che vi mandi la pozione; ed all’un’ora fate che io vi rivegga, per ordinare quello che si de’ fare alle quattro.
Nicia Tu di’ bene. Addio!
Timoteo Andate sani.
Canzone
dopo il terzo atto
Sí suave è l’inganno
al fin condotto imaginato e caro,
ch’altrui spoglia d’affanno,
e dolce face ogni gustato amaro.
O rimedio alto e raro,
tu mostri il dritto calle all’alme erranti;
tu, col tuo gran valore,
nel far beato altrui, fai ricco Amore;
tu vinci, sol co’ tuoi consigli santi,
pietre, veneni e incanti.
ATTO QUARTO
SCENA PRIMA
Callimaco solo.
Callimaco Io vorrei pure intendere quello che costoro hanno fatto. Può egli essere che io non rivegga Ligurio? E, nonché le ventitré, le sono le ventiquattro ore! In quanta angustia d’animo sono io stato e sto! Ed è vero che la Fortuna e la Natura tiene el conto per bilancio: la non ti fa mai un bene, che, a l’incontro, non surga un male. Quanto piú mi è cresciuta la speranza, tanto mi è cresciuto el timore. Misero a me! Sarà egli mai possibile che io viva in tanti affanni e perturbato da questi timori e queste speranze? Io sono una nave vessata da dua diversi venti, che tanto piú teme, quanto ella è più presso al porto. La semplicità di messere Nicia mi fa sperare, la providenzia e durezza di Lucrezia mi fa temere. Oimè, che io non truovo requie in alcuno loco! Talvolta io cerco di vincere me stesso, riprendomi di questo mio furore, e dico meco: – Che fai tu? Se’ tu impazato? Quando tu l’ottenga, che fia? Conoscerai el tuo errore, pentira’ti delle fatiche e de’ pensieri che hai avuti. Non sai tu quanto poco bene si truova nelle cose che l’uomo desidera, rispetto a quello che l’uomo ha presupposto trovarvi? Da l’altro canto: el peggio che te ne va è morire e andarne in inferno; e’ son morti tanti degli altri! e sono in inferno tanti uomini da bene! Ha’ti tu a vergognare d’andarvi tu? Volgi el viso alla sorte; fuggi el male, e non lo potendo fuggire sopportalo come uomo; non ti prosternere, non ti invilire come una donna. – E così mi fo di buon cuore; ma io ci sto poco sú, perché da ogni parte mi assalta tanto desio d’essere una volta con costei, che io mi sento, dalle piante de’ piè al capo, tutto alterare: le gambe triemano, le viscere si commuovono, il cuore mi si sbarba del petto, le braccia s’abandonano, la lingua diventa muta, gli occhi abarbagliano, el cervello mi gira. Pure, se io trovassi Ligurio, io arei con chi sfogarmi. Ma ecco che ne viene verso me ratto. El rapporto di costui mi farà o vivere allegro qualche poco o morire affatto.
SCENA SECONDA
Ligurio, Callimaco.
Ligurio Io non desiderai mai piú tanto di trovare Callimaco, e non penai mai piú tanto a trovarlo. Se io li portassi triste nuove, io l’arei riscontro al primo. Io sono stato a casa, in Piazza, in Mercato, al Pancone delli Spini, alla Loggia de’ Tornaquinci, e non l’ho trovato. Questi innamorati hanno l’ariento vivo sotto e pieti, e non si possono fermare.
Callimaco Che sto io ch’io non lo chiamo? E mi par pure allegro: Oh, Ligurio! Ligurio!
Ligurio Oh, Callimaco! dove sei tu stato?
Callimaco Che novelle?
Ligurio Buone.
Callimaco Buone in verità?
Ligurio Ottime.
Callimaco E’ Lucrezia contenta?
Ligurio Sí.
Callimaco El frate fece el bisogno?
Ligurio Fece
Callimaco Oh, benedetto frate! Io pregherrò sempre Dio per lui. .
Ligurio Oh, buono! Come se Dio facessi le grazie del male, come del bene! El frate vorrà altro che prieghi!
Callimaco Che vorrà?
Ligurio Danari.
Callimaco Darégliene. Quanti ne gli hai tu promessi?
Ligurio Trecento ducati.
Callimaco Hai fatto bene.
Ligurio El dottore ne ha sborsati venticinque.
Callimaco Come?
Ligurio Bastiti che gli ha sborsati.
Callimaco La madre di Lucrezia, che ha fatto?
Ligurio Quasi el tutto. Come la ’ntese che la sua figliuola la avev’avere questa buona notte sanza peccato, la non restò mai di pregare, comandare, confortare la Lucrezia, tanto che ella la condusse al frate, e quivi operò in modo, che la l’acconsentí.
Callimaco Oh, Dio! Per quali mia meriti debbo io avere tanti beni? Io ho a morire per l’allegrezza!
Ligurio Che gente è questa? Ora per l’allegrezza, ora pel dolore, costui vuole morire in ogni modo. Hai tu ad ordine la pozione?
Callimaco Sí, ho.
Ligurio Che li manderai?
Callimaco Un bicchiere d’hypocras, che è a proposito a racconciare lo stomaco, rallegra el cervello… Ohimè, ohimè, ohimè, io sono spacciato!
Ligurio Che è? Che sarà?
Callimaco E’ non ci è remedio.
Ligurio Che diavol fia?
Callimaco E’ non si è fatto nulla, io mi son murato un forno.
Ligurio Perché? Ché non lo di? Lèvati le man’ dal viso.
Callimaco O non sai tu che io ho detto a messer Nicia che tu, lui, Siro ed io piglieremo uno per metterlo a lato a la moglie?
Ligurio Che importa?
Callimaco Come, che importa? Se io sono con voi, non potrò essere quel che sia preso; s’io non sono, e’ s’avvedrà dello inganno.
Ligurio Tu di’ el vero. Ma non ci è egli rimedio?
Callimaco Non, credo io.
Ligurio Sí, sarà bene.
Callimaco Quale?
Ligurio Io voglio un poco pensallo.
Callimaco Tu mi hai chiaro: io sto fresco, se tu l’hai a pensare ora!
Ligurio Io l’ho trovato.
Callimaco Che cosa?
LIGuRIo Farò che ’l frate, che ci ha aiutato infino a qui, farà questo resto.
Callimaco In Che modo?
Ligurio Noi abbiamo tutti a travestirci. Io farò travestire el frate: contrafarà la voce, el viso, l’abito; e dirò al dottore che tu sia quello; e’ sel crederà.
Callimaco Piacemi; ma io che farò?
Ligurio Fo conto che tu ti metta un pitocchino indosso, e con un liuto in mano te ne venga costí, dal canto della sua casa, cantando un canzoncino.
Callimaco A viso scoperto?
Ligurio Sí, ché se tu portassi una maschera, e’ gli enterrebbe ’n sospetto.
Callimaco E’ mi conoscerà.
Ligurio Non farà: perché io voglio che tu ti storca el viso, che tu apra, aguzzi o digrigni la bocca, chiugga un occhio. Pruova un poco.
Callimaco Fo io così?
Ligurio No.
Callimaco Cosí?
Ligurio Non basta.
Callimaco A questo modo?
Ligurio Sí, sí, tieni a mente cotesto. Io ho un naso in casa: io vo’ che tu te l’appicchi.
Callimaco Orbé, che sarà poi?
Ligurio Come tu sarai comparso in sul canto, noi saren quivi, torrénti el liuto, piglierenti, aggirerenti condurrenti in casa, metterenti a letto. E ’l resto doverrai tu fare da te!
Callimaco Fatto sta condursi!
LIGURIo Qui ti condurrai tu. Ma a fare che tu vi possa ritornare sta a te e non a noi.
Callimaco Come?
LIGURIo Che tu te la guadagni in questa notte, e che, innanzi che tu ti parta, te le dia a conoscere, scuoprale lo inganno, mostrile l’amore le porti, dicale el bene le vuoi, e come sanza sua infamia la può esser tua amica, e con sua grande infamia tua nimica. È impossibile che la non convenghi teco, e che la voglia che questa notte sia sola.
Callimaco Credi tu cotesto?
Ligurio Io ne son certo. Ma non perdiam piú tempo: e’ son già dua ore. Chiama Siro, manda la pozione a messer Nicia, e me aspetta in casa. Io andrò per el frate: farollo travestire, e condurrenlo qui, e troverreno el dottore e fareno quello manca.
Callimaco Tu di’ ben! Va’ via.